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Sanità

«Dal 2019 persi 17 medici». La rete territoriale dell'emergenza e urgenza: i dati

Carenza di medici che investe anche il settore dell’emergenza-urgenza. In Conferenza territoriale sociosanitaria la relazione del dg Ausl Paola Bardasi

«Dal 2018 al 2022 Piacenza ha perso 36 medici e ne ha presi soltanto 19, con una differenza di 17 professionisti». E’ quanto emerso in Conferenza territoriale sociosanitaria dalla relazione del direttore generale di Ausl Paola Bardasi, sull’emergenza territoriale. «L’attuale grave situazione di carenza di medici, che investe anche il settore dell’emergenza-urgenza e nello specifico dell’emergenza territoriale, ha determinato la necessità di procedere con la massima celerità alla sottoscrizione di un’intesa tra Regione e organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale per il settore dell’emergenza territoriale, con l’obiettivo di rinnovare la disciplina di alcuni istituti contrattuali dei medici operanti in questo settore specifico». Bardasi ha annunciato che «sono in corso delle azioni tra le quali: il reclutamento tramite concorso che è stato completato e vede tre professionisti in graduatoria e l’ingresso di specializzandi dell’ospedale San Raffaele di Milano e dell’Università di Parma».

Il dg di Ausl ha poi fatto il quadro sul sistema dell’emergenza territoriale in provincia e che vede attivi 10 mezzi di soccorso avanzato e 29 postazioni di soccorso base (volontari delle pubbliche e delle Cri), oltre a un pronto soccorso generale e altri specialistici a Piacenza, altri due a Castelsangiovanni e a Fiorenzuola, un punto di primo intervento a Bobbio e una postazione 118 a Farini.

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Il tempo di attesa registrato dal pronto soccorso generale di Piacenza, con poco più di 45mila accessi nel 2021, è pari all’85.71%, riconducibile al fatto che nel 2021 è stato l’unico pronto soccorso aziendale a farsi carico della gestione dei pazienti Covid in area dedicata: ciò ha comportato un tempo più lungo e necessario di chiusura del caso clinico prima del ricovero sicuro del paziente in area di degenza appropriata. A Piacenza, dove il reparto funziona 24 ore su 24 e ha 23dirigenti medici compresi due direttori e sei medici di emergenza territoriale, nel 2022 si sono registrati 51.728 accessi: di questa in prevalenza sono stati codici verdi (25.020), seguiti dai codici azzurri (ex codici gialli pari a 13.545), dagli arancioni (5.460) e dai rossi (1.696). I bianchi sono stati 6.007.

I due pronto soccorso della provincia, quelli di Castelsangiovanni e Fiorenzuola, sono attivi dalle 8 alle 20 ed entrambi impiegano quattro dirigenti medici, compreso il direttore. Da gennaio a fine settembre a Castello nel 2022 si sono registrati 4.437 accessi (1.250 bianchi, 2.149 verdi, 791 azzurri, 213, arancioni, 34 rossi). A Fiorenzuola il presidio è attivo da marzo e fino a settembre ha registrato 5.193 accessi (725 bianchi, 3.109 verdi, 1.112 azzurri, 227 arancioni, 20rossi).

Il punto di primo intervento di Bobbio, al centro delle preoccupazioni della popolazione della Valtrebbia, è dotato di un’equipe composta da medico e infermiere, presenti 24 ore su 24, oltre a due mezzi di soccorso avanzato (un infermiere e un autista soccorritore) nelle ore diurne e un mezzo di soccorso avanzato di notte, con la reperibilità di un secondo mezzo. Il presidio dispone di competenze cliniche e strumentali adeguate a fronteggiare e stabilizzare temporaneamente le emergenze fino alla loro attribuzione al pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza e fornisce risposte esaustive a situazioni di minore criticità e bassa complessità. La continuità del presidio h24 fino ad ora è stata garantita da medici di diversa afferenza: quelli dell’emergenza e urgenza, quelli della continuità assistenziale, da professionisti ospedalieri, da specializzandi e da liberi professionisti con adeguate competenze. Tra i punti di forza del presidio quello della telemedicina e dell’integrazione con la rete 118 per la centralizzazione dei casi complessi. Nei primi mesi del 2022 ha registrato 2.700 accessi, in prevalenza nella fascia diurna.

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