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Dalla Borgogna a Farini per aprire una gastronomia di prodotti francesi e piacentini

Patricia Scrivani è figlia di emigrati e ha vissuto in Borgogna (qua gestiva il negozio “Farini a tavola”), dove ha conosciuto il compagno Philippe Rozans. I due stanno aprendo un’attività in Alta Valnure

«Perché Farini non potrebbe avere un negozio diverso e originale?». È quello che si sono detti Patricia e Philippe, che lunedì prossimo tireranno su, per la prima volta, la saracinesca della propria attività a Farini. Il 26 aprile il Piacentino torna in zona gialla: per tanti mestieri sarà finalmente il momento per ricominciare. Ma il capoluogo dell’Alta Valnure ripartirà con una novità, perchè viene inaugurata la gastronomia e panetteria “Édidon”.

La titolare Patricia Scrivani è nata a Parigi da genitori piacentini. «I miei erano emigrati nel Dopoguerra – racconta - la mamma veniva da Unghia, frazione di Farini, mio papà è quello che si definirebbe un “piasintein dal sass”. Nella capitale franceseil locale Edidon-2 facevano la tata e l'idraulico». Patricia torna, già da bambina, tutti gli anni a Farini, per le vacanze estive. «Venivo a Unghia da mia nonna e a Farini da mia zia, che gestiva il “Bar Paris” nel capoluogo». Undici anni fa in Borgogna, dove si è poi trasferita per occuparsi di viaggi, conosce Philippe Rozans, che è il suo compagno e che condivide con lei questo nuovo progetto professionale e di vita.

Come mai siete venuti a vivere a Farini? «Ci siamo stufati della Francia - risponde subito Patricia – e al tempo stesso innamorati di questi posti. Io lo sono dalla nascita, Philippe si è lasciato subito conquistare le prime volte che è venuto in vacanza. Ci stiamo bene e così abbiamo deciso di cambiare vita». Cinque anni fa la decisione di comprare casa a Vigonzano. «Negli ultimi anni avevo un negozio di alimentari a Mâcon, in Borgogna, che si chiamava “Farini a tavola”. Ho pensato di aprirne uno proprio a Farini, mio luogo d’origine».

L’idea è venuta nei mesi antecedenti alla pandemia. «D’estate ci sono tanti francesi che trascorrono le vacanze in Alta Valnure. Abbiamo pensato perciò di aprire un locale che fosse un po’ diverso e originale, per far rivivere questo angolo di Farini. Per questo sarà un mix tra prodotti a chilometro zero e Bio delle valli piacentine e francesi».

Philippe e Patricia-3

Ad esempio la pasta fresca viene da Mareto, il formaggio da Bettola, la marmellata da Lugagnano, il miele da Predalbora, l’olio da Gropparello. «E i prodotti francesi sono il frutto delle conoscenze acquisite con il mio lavoro precedente in Borgogna, dove portavo anche i prodotti piacentini». Scoppiata la pandemia i due, che erano ancora residenti in Borgogna ma già si stavano organizzando per sistemare il locale, hanno fatto ritorno per passare in Francia l’isolamento. Ma il sogno non è tramontato, al massimo solo rallentato.

Le mura hanno ospitato in passato due diverse discoteche (Kapogiro e Camelot) e un night club (Cristal), ma da tempo non c’era più nulla. «Poi l’alluvione del 2015 – ricorda Patricia - ha portato qui un metro di fango dal vicino Nure. Negli ultimi cinque mesi lo abbiamo rimesso a posto e trasformato in una gastronomia».

Il nome del locale, “Édidon”, cosa significa? «È una battuta…un modo dire, un po’ per gioco l’abbiamo scelto. Qua in Valnure i francesi li chiamavano “i didon”, che in dialetto sarebbe il dito del piede. È un’espressione che usiamo per dire, senza offendere, di abbassare la voce. I valnuresi, che ci sentivano pronunciare questa parola, hanno iniziato a chiamarci così, come le dita del piede. Ci piaceva quest’espressione...».

Il locale è di 150 metri quadrati ed è poco distante dalla chiesa e dal municipio. «Facciamo il pane francese, la baguette, ma avremo anche frutta e verdura, salumi, formaggi, pasticceria. E…vini, tanti vini. Francesi e italiani, Philippe – che è un architetto e ha curato l’allestimento -, da borgognese, è un grande appassionato».

I farinesi cosa vi hanno detto in questi mesi di preparazione in mezzo alla pandemia? «Diversi anziani che hanno vissuto in Francia in passato sono contenti di rivedere prodotti storici. A Farini mi sto facendo conoscere ora, eppure sono venuta qua in vacanza fin da bambina, ma realmente mi sto integrando solo mentre sistemavo il locale. Comunque mi sembrano contenti e curiosi di vedere che portiamo prodotti nuovi. Ci stanno spronando. E sono soprattutto felici per il pane bianco e il vino. Da queste parti il mangiare bene e il vino buono sono due priorità».

Philippe e Patricia-3

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