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Dalla Diocesi un aiuto per affrontare lutti e sofferenza al tempo del Covid

Due progetti e una serie di incontri per aiutare chi è stato toccato dalla pandemia, ma non solo, a Piacenza, Fiorenzuola e Castel San Giovanni

Gli effetti della pandemia hanno toccato profondamente tutto il mondo, a livello globale e locale. Anche la comunità piacentina è stata fortemente coinvolta, con numeri elevati di malati e morti.

Nel corso del 2020 gli uffici diocesani di pastorale hanno avviato alcuni percorsi formativi per coloro che sono impegnati nella pastorale sanitaria, giovanile, scolastica, sul tema della morte e del lutto. Esperienze queste a cui siamo stati tutti esposti improvvisamente e in modo drammatico, non solo perché molti hanno perso propri cari, ma anche per le condizioni in cui ciò è avvenuto, senza la presenza dei familiari, in situazioni nelle quali il personale medico, infermieristico e socio sanitario si è trovato a svolgere oltre al proprio ruolo tecnico di curanti, anche una funzione vicaria di vicinanza umana e spirituale. 

Le conseguenze psicologiche, esistenziali e sociali di questa esperienza, purtroppo non ancora conclusa, gravano su tutti: ovunque si legge un bisogno di sostegno e di vicinanza a cui la Chiesa vuole contribuire a dare una risposta. Da qui la scelta di proporre interventi che adottano il metodo dell’ascolto e della reciprocità, cioè quello dell’auto mutuo aiuto. La Diocesi, in collaborazione con operatori e volontari esperti dell’Associazione La Ricerca Onlus, avvierà in alcune parrocchie due progetti, dal titolo "Avrà i tuoi occhi" e "Abbi cura di me": obiettivo del primo aiutare chi deve elaborare il lutto per la perdita di una persona cara, mentre il secondo è indirizzato a coloro che si prendono cura di familiari anziani o ammalati. Gli incontri, gratuiti e aperti a tutti, adottano il metodo dell’ascolto e della reciprocità e si svolgeranno a Piacenza (nelle chiese di Sant'Antonino, San Giuseppe Operaio e Preziosissimo Sangue), Fiorenzuola e Castel San Giovanni a partire da mercoledì 10 febbraio, in presenza o in via telematica, con gruppi composti da un massimo di 10 persone. Per partecipare è necessario contattare gli organizzatori al numero 3488557985 o inviare una email all'indirizzo annapapagni@laricerca. net .

«La diocesi, già nei primi mesi di pandemia, si era attivata con corsi di formazione che hanno visto la partecipazione di oltre 500 persone. Diamo seguito all'iniziativa con un aiuto concreto a tutte quelle persone colpite da un lutto o che si trovano ad accudire un familiare gravemente malato» spiega Don Paolo Cignatta, Vicario per il Coordinamento Pastorale. «Il bisogno di supporto che abbiamo constatato da parte dei cittadini è reale, in quanto la nostra città ha pagato un prezzo altissimo in termini di sofferenza e vite umane».

«L'idea è quella di un "luogo" riservato e protetto in cui raccontarsi e aiutarsi vicendevolmente, condividendo con gli altri la propria esperienza per riuscire a metabolizzarla. Il lutto viene sempre visto come un passaggio individuale, invece può essere utile condividrre le proprie emozioni con gli altri» aggiunge dottoressa Itala Orlando, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale della Salute.

«Chi si trova ad assistere i propri cari, magari per diverse ore al giorno, può trovarsi in una situazione di difficoltà e frustrazione, in quanto ci si rende conto di trovarsi davanti ad una persona che se ne sta lentamente andando» conclude dottoressa Anna Papagni, responsabile gruppi AMA dell’Associazione La Ricerca.

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