«Dalle piogge previste ristoro solo parziale. Imminente accordo per rilascio dal Brugneto»
L’Autorità di Bacino: «Le precipitazioni potrebbero non essere in grado di compensare anche solo una parte del deficit idrico e proprio in questi giorni si sommerà il grosso delle richieste per le semine»
«Dalle piogge previste un ristoro momentaneo e solo parziale». L’estrema siccità in cui versa anche il territorio piacentino resta in situazione “critica”. «Continua inesorabile il processo di esaurimento delle portate di Po che ha determinato in tutte le stazioni l’attestarsi di valori ben inferiori alla “Portata caratteristica di magra (Q355)” e al di sotto della soglia di emergenza» sottolinea l’autorità di Bacino. «La situazione di estrema siccità che era localizzata inizialmente nella sola stazione di Piacenza, ad oggi con una portata ridotta di -73% di soli 291 m3/s, è traslata fino alla sezione di chiusura del bacino a Pontelagoscuro, dove si misura la quantità record in negativo di soli 491 m3/s, prima volta dal 1972 nel periodo invernale. I torrenti appenninici minori sono in secca ma anche i rimanenti affluenti hanno portate ridotte del -80%».
l’Osservatorio permanente sulle crisi idriche permanente sulle crisi idriche dalle agenzie meteorologiche regionali del distretto del Po, disegna «un quadro idro meteo climatico a dir poco sconfortante anche se a portare qualche nota positiva, nel generale contesto di grave impoverimento idrico che ha caratterizzato gli ultimi 110 giorni, ci sono le previsioni di imminenti precipitazioni sulla gran parte del Nord». «Piogge che arriveranno da una perturbazione atlantica – prosegue - accompagnate da un abbassamento delle temperature, che potrebbero però essere di modesta entità (10 mm) e che rimpinguerebbero le scorte disponibili solo per una parte proprio contestualmente all’avvio della stagione dell’irrigazione colturale. «Come previsto - riporta la nota - la siccità si è estesa da Ovest verso Est e anche Lombardia (sottobacini a quota 12-16% di riempimento), Veneto e soprattutto Emilia-Romagna (che preleva quasi esclusivamente solo dal Po con una mappa di affluenti ai minimi storici e con falde impoverite) non vivono momenti sereni. Per questa ragione il segretario generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po-Mite Meuccio Berselli ha chiesto, concertato e ottenuto di organizzare il prossimo Osservatorio già tra pochi giorni, a metà mese di aprile, il giorno 14, per comprendere sia il potenziale effetto delle precipitazioni dei prossimi giorni, sia le possibili soluzioni da attuare per adattarsi ad un clima che sempre di più penalizza comunità e territori alla ricerca di una costante resilienza nella gestione dei fenomeni idro climatici».
«Sempre in Emilia-Romagna - sottolinea - restano critiche le condizioni del territorio Piacentino e della Val d’Arda e la Regione ha comunicato l’imminente accordo interregionale per il rilascio dall’invaso ligure del Brugneto oggi a quota 82% di riempimento; quota assolutamente differente dagli invasi emiliano-romagnoli (Molato 20%), Mignano (40%), meglio invece la diga di Ridracoli che conserva 25 milioni di metri cubi». «Per quanto riguarda i portatori di interesse l’Anbi ha evidenziato lo stato precario della falda che in mancanza pressoché totale di risorsa di superficie non basterebbe ad avviare le semine; Utilitalia in rappresentanza dell’idro potabile servizio idrico integrato rimarca un deficit di risorsa idrica dalle sorgenti che oscilla pesantemente tra il 30 e il 70% fino ad arrivare alle aree pedecollinari rifornite con autobotti, più tranquillità invece per la falda più profonda, quella che va dai 90 ai 130 metri. Infine, il comparto idroelettrico che lamenta una funzionalità “a singhiozzo” in taluni casi solo per 4 ore al giorno anche in questo caso raggiungendo il minimo storico di produzione energetica proprio in un momento di estrema necessità per il nostro paese o addirittura a produzione “zero” laddove per produrre energia si utilizza il flusso di acqua corrente».
«L’assenza di piogge significative su molte parti del bacino ha aggravato la siccità che perdura da ormai due mesi sul distretto del Po, facendo protrarre oltre tempo una magra invernale particolarmente intensa. Le richieste di prelievo per i fabbisogni attuali mostrano già le prime criticità, sia per l’idropotabile sia per la produzione idroelettrica e dai primi di aprile la richiesta sarà ancora più consistente per soddisfare le necessità del comparto agricolo. Le piogge previste dai modelli nei prossimi giorni potranno portare un ristoro momentaneo e solo parziale nella zona terminale del distretto, ma non saranno sufficienti a colmare il gap precipitativo da inizio anno».