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Martedì, 16 Aprile 2024
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Daverio si difende: «Votare Bobbio era ciò che dovevo fare, è la mia opinione»

Poi attacca chi lo ha contestato per aver preferito Bobbio alla cittadina siciliana: «Ho ricevuto minacce “sicule”, mi hanno spaventato perché stanno rosicando». E annuncia la querela nei confronti di Anzaldi e del sindaco di Palazzolo Acreide

«Non sono di Bobbio, non sono proprietario di nulla e non ho alcun interesse a promuoverlo». Il critico d’arte Philippe Daverio risponde così al “Corriere della Sera” dopo le contestazioni di Palazzolo Acreide – diffuse dal deputato di Iv Michele Anzaldi, dal sindaco Salvatore Gallo e dall’assessore regionale al turismo della Sicilia Manlio Messina – in seguito alla vittoria bobbiese al “Borgo dei borghi”. Il concorso della trasmissione “Kilimangiaro” di Raitre è finito nel mirino per la decisione di Daverio di ribaltare il voto della giuria popolare (che ha premiato Palazzolo Acreide, cittadina in provincia di Siracusa). Daverio nel 2018 aveva ricevuto la cittadinanza onoraria di Bobbio dal sindaco Roberto Pasquali: questo aspetto sarebbe in conflitto d’interessi, secondo gli sconfitti.

Un’intervista di Daverio alla trasmissione “Le Iene” rimarca ulteriormente le distanze. «Il siciliano – ha detto il critico - è convinto di essere al centro del mondo. Tutto ciò che non è Sicilia, non è tollerabile». «Essere cittadino onorario, cosa significa? Il diritto d’opinione è sancito dalla Costituzione, votare Bobbio era esattamente ciò che dovevo fare». Non ci sta ad accettare le contestazioni di Palazzolo Acreide. «Porterò in Tribunale sia il sindaco che Anzaldi, le loro sono intimidazioni sicule. Non amo la Sicilia, non accetto la cittadinanza onoraria da loro. Mi piace Bobbio, è un mio diritto. Mi hanno spaventato in Sicilia, hanno utilizzato toni da minaccia perché stanno rosicando».

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