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De Micheli: «A scuola turni dalle 8 alle 20, sui banchi anche la domenica»

La proposta dell'esponente piacentina del Governo Conte per ridurre i rischi degli spostamenti. Già tante voci contrarie, ma Bonaccini si schiera a suo favore

La proposta di andare a scuola anche nel week end lanciata questa mattina su Repubblica dal Ministro dei Trasporti, la piacentina Paola De Micheli, scatena già un dibattito serrato. L’idea è presto spiegata: non è sufficiente avere un numero maggiore di autobus perché «con 24 milioni di persone a bordo non sarà possibile garantire il distanziamento richiesto. Ora siamo tornati alla capienza del 50 per cento e dovremmo mantenerla almeno fino all’estate».

Poi la De Micheli analizza la situazione di Milano, come caso esemplificativo. «In una città simile dovremmo far uscire fra le 7 e le 9 altri cinquecento mezzi pubblici. Impossibile, bisognerebbe togliere dalle strade le automobili; a Milano potremmo aggiungere ottanta pullman, quasi tutte le città metropolitane non sono in grado di mettere in strada numeri così alti di autobus».

Le soluzioni sono dunque sostanzialmente due. La prima: «Spalmare ingressi e uscite da scuola in dodici ore, dalle 8 alle 20. Perché è dimostrato quanto sia inutile inviare bus ogni cinque minuti fra le 7 e le 7.25 se per tutti l’orario d’ingresso sono le 8». La seconda, quella più discussa: «Siamo in emergenza, bisogna far cadere ogni tabù. Per questo credo sia necessario far lezioni in presenza anche il sabato» e, se sarà necessario, pure la domenica, anche se queste «sono decisioni che vanno condivise con tutto il governo».

L’ipotesi è stata bocciata a stretto giro di posta dall’Associazione Nazionale Presidi. «Impossibile immaginare turni a queste condizioni – spiega Antonello Giannelli – non si può neanche parlarne. Mancano docenti e cattedre, non è possibile allungare l’orario». E sui trasporti: «Ci sono enormi differenze fra un piccolo paese e una grande metropoli».

Intanto il dibattito politico è avviato: Alfonso Bonafede (M5S) lo ritiene irrealizzabile, mentre Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, spiega: «Meglio i turni della Didattica a distanza», mentre la Uil propone al limite di allungare il calendario scolastico fino a luglio. La Federazione Trasporti Persone, per voce del presidente Francesco Artusa, dubita dei numeri dei bus disponibili. «Non c’è bisogno di utilizzare il fine settimana, serve aumentare le corse con un sistema ragionato».

Certo che se la decisione di prolungare l’orario fino alle 20 ed eventualmente anche di presentarsi sui banchi la domenica dovesse diventare realtà questo comporterebbe un enorme problema per tutto lo sport giovanile e dilettantistico. Nel momento in cui sarà possibile riprendere regolarmente l’attività come ci si potrà allenare? Da escludere infatti che i giovani seguano la linea dei dilettanti con sedute serali, specie nei mesi invernali. Stesso discorso per le partite: se la domenica i ragazzi saranno a scuola come potranno svilupparsi i campionati, considerato che fino ad oggi proprio nel week end si concentrava la quasi totalità degli incontri?

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