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"No area 5" a Bonaccini: «Delusi dall'indifferenza del sindaco, vogliamo un incontro»

I rappresentanti delle 570 firme declinano l'invito al dibattito pubblico insieme all'altro comitato ("Vecchio ospedale") e chiedono un incontro con il presidente della Regione e l'assessore alla Salute

«Chiediamo un incontro a breve, possibilmente in loco, al fine di poter analizzare la situazione attuale del quartiere e gli evidenti riflessi negativi per gli abitanti derivanti dalle nuove scelte e constatare come le infrastrutture attuali non siano adatte a ricevere un’opera del genere. Vogliamo sottolineare inoltre il forte rammarico e la delusione per l'indifferenza con cui siamo stati trattati da un sindaco che ha sempre dichiarato di ritenere molto importante il confronto con i cittadini e la loro partecipazione alla Cosa pubblica ma nei fatti, dopo mesi dalla nostra richiesta, ancora non ci ha concesso l'incontro che le nostre 570 firme meritano di ottenere, e questo non fa altro che alimentare una forte sfiducia nelle istituzioni».
Così i rappresentanti della petizione contro l'ospedale in area 5 (che in poche settimane aveva raccolto 570 firme) hanno scritto in una lettera indirizzata al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, all'assessore alla Salute Raffaele Donini, all'ex direttore generale dell'Asl Luca Baldino, a quello attuale Paola Bardasi, e infine anche all'assessorato alla viabilità di Piacenza.

«Crediamo fermamente che la scelta dell’Area 5 sia una scelta contro corrente rispetto alle tendenze attuali, sia in Italia che all’estero, orientate alla realizzazione di complessi importanti (ospedali, poli universitari, centri sportivi) fuori dal tessuto urbano e serviti da una viabilità votata a decongestionare il traffico cittadino» scrivono nella lettera.

Da notare che lo stesso comitato, proprio nella giornata di giovedì 2 marzo, aveva declinato l'invito al dibattito pubblico sul tema del nuovo ospedale organizzato dall'amministrazione comunale, e che vedeva la partecipazione anche del comitato "Salviamo il vecchio ospedale": «Riteniamo che tale convenzione non rispetti gli accordi telefonici presi e ribadiamo dopo mesi di attesa la richiesta di un incontro distinto, in quanto, per la diversa visione sull'argomento, per le problematiche da trattare e gli argomenti da esporre non riteniamo opportuno e funzionale un dibattito congiunto con l'altro comitato» hanno risposto per email al sindaco Tarasconi.

Da qualche tempo però i rappresentanti dei 570 piacentini che non vogliono l'edificazione del futuro ospedale in quell'area, avevano in mente di portare la questione al di fuori delle mura cittadine, interessando direttamente la Regione: «Ci siamo sentiti presi in giro - ribadisce uno dei portavoce - visto che all'epoca della amministrazione Barbieri, con lo stesso Bonaccini si decantavano gli aspetti positivi che avrebbe avuto l'area 6, soprattutto con riguardo alla accessibilità concessa da due uscite, una in tangenziale e una in strada provinciale, un ingresso diretto al parcheggio e due ingressi separati a seconda del reparto di destinazione».

IL TESTO DELLA LETTERA
La precedente giunta comunale, guidata dal sindaco Patrizia Barbieri, aveva deciso, in accordo con la Regione, di realizzare un nuovo complesso ospedaliero in sostituzione del vecchio Guglielmo da Saliceto.  Dopo vari passaggi, il 20 luglio 2021 è stato presentato alla cittadinanza il progetto ed il relativo studio di fattibilità, illustrati dal sindaco Barbieri, dal Presidente di Regione Stefano Bonaccini, dal Dg dell’AUSL Luca Baldino, dall’ architetto Sergio Beccarelli (direttore della società POLICREO di Parma redattrice dello studio di fattibilità) e da altre autorità. 
È stato spiegato che, causa la pandemia da Sars-Cov- 2, il progetto iniziale sia stato ampliato e fortificato, assecondando la ferma volontà della Regione di voler costruire un complesso ultra moderno, capace di rispondere al meglio alle nuove e diverse esigenze. 
Tale progetto è stato realizzato tenendo conto dell’area individuata dalla Giunta comunale dopo numerose e scrupolose valutazioni. Tale area, fuori dal tessuto urbano, nominata “AREA 6” è stata appunto ritenuta più idonea rispetto ad altre prese in considerazione. In particolar modo, l’architetto Beccaria e il Dg Baldino, con grande compiacimento del Presidente Bonaccini, sottolineavano l’ottima scelta dell’area che avrebbe consentito una viabilità “veloce e scorrevole” oltre alla possibilità di un’eventuale futura espansione della struttura.
La nuova giunta comunale insediatasi a luglio dello scorso anno e guidata dal sindaco Katia Tarasconi, ha subito deciso di cambiare l’area di insediamento dell’ospedale a favore di un’altra area (AREA 5), facendo così nascere di nuovo il dibattito tra i cittadini in maniera ancora più accesa che in passato.
Tale decisione per molti presenta una serie di negatività quali:
  - area di superficie ridotta rispetto a quella precedentemente scelta
  - costo notevolmente maggiore del suolo
  - ulteriori costi per un nuovo studio di fattibilità
  - ritardo nell’assegnazione dei lavori quando si era già pronti ad indire le gare d’appalto.
Soprattutto forti critiche sono relative alla posizione in cui si trova la nuova AREA 5, all’interno del tessuto urbano ed in un quartiere residenziale, il che comporta una serie di problematiche, già evidenziate da cittadini e da giornalisti e riferite al sindaco, il quale ha sempre dato risposte poco convincenti e non in linea con la realtà dei fatti.
 L’ area 5, oltre al già richiamato aspetto economico, presenta due limiti fondamentali entrambi legati al fatto di essere inserita in un contesto urbano già esistente. Il primo è quello di non permettere al futuro ospedale o ai suoi servizi una eventuale futura espansione, perché tutto intorno l’area è delimitata da abitazioni, da un’importante azienda meccanica e dalla tangenziale. Il secondo è l’aspetto che coalizza il gruppo di cittadini che Vi scrive ed è il problema della viabilità. 
Infatti, per ammissione dello stesso sindaco e dell’assessore, nessuna modifica alla viabilità è fattibile e tale aspetto per la Giunta significa che, la somma di denaro risparmiata non modificando nulla, è pari a quanto si spenderà in più per l’acquisto del suolo.
Nessuno ha pensato ai gravi effetti che tale decisione avrà sul traffico locale, dal momento che obbligatoriamente, l’accesso all’ospedale dovrà avvenire attraverso strade nate al solo scopo di servire un quartiere residenziale, strette e con scarsa scorrevolezza.
Noi abitanti del quartiere prossimo all’AREA 5, sappiamo bene che tali strade non riuscirebbero assolutamente a sostenere il traffico e che il considerevole flusso di auto giornaliero creerà soltanto ingorghi e disagi (basti vedere cosa succede ogni giorno in via Taverna e nelle vie limitrofe all’attuale ospedale e sentire i residenti di quella zona). 
In più c’è da considerare che la modernità ed il potenziamento della struttura farà crescere in modo esponenziale il flusso di auto rispetto a quello attuale (stimato in 5000 mezzi al giorno), mentre per l’AREA 6 sono parte del progetto due accessi diretti alla strutture, una dalla tangenziale ed una da una strada provinciale, che avrebbero avuto anche la funzione di smistare il traffico a seconda dei reparti da raggiungere evitando l’ingresso delle auto in città.
L’ AREA 5 è raggiungibile per chi proviene dalla città solo dalle stradine residenziali, mentre per chi viene da fuori dalle 2 uscite della tangenziale già molto congestionate perché quelle che permettono di arrivare in centro città, nel centro commerciale Galassia, agli impianti sportivi, al cinema multisala per poi inserirsi in vie residenziali di piccole dimensioni fino ai parcheggi previsti. Tutto ciò è fonte di forte preoccupazione per noi residenti che conviviamo ormai da anni attaccati al tratto di tangenziale più congestionato di Piacenza, tangenziale percorsa da un numero enorme anche di mezzi pesanti diretti verso il polo logistico in continua espansione. Se dovesse insediarsi l’ospedale nel nostro quartiere il flusso di auto e mezzi passerebbero proprio sotto casa nostra, causando un notevole ulteriore peggioramento della qualità dell’aria, in una città già tra le più inquinate del Paese. Altri disagi sarebbero causati dall’elisoccorso che userebbe la pista prevista proprio accanto alle nostre abitazioni. 
Quanto sopra esposto è fonte di grande preoccupazione per le nostre famiglie e per il futuro dei i nostri figli e dopo aver autonomamente raccolto 570 firme di residenti nel quartiere, che abbiamo depositato in comune, abbiamo richiesto al sindaco Tarasconi un incontro che da mesi (OTTOBRE) stiamo aspettando e per il quale non abbiamo avuto ancora nessuna risposta.

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