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Diventare insegnanti nelle scuole dell’infanzia e primarie, tutto quello che c'è da sapere sul nuovo corso della Cattolica

Il nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico parte a settembre all'Università Cattolica di Piacenza. Parlano il preside Simeone e il coordinatore Triani

Il preside Domenico Simeone e il coordinatore della nuova magistrale Pier Paolo Triani presentano la laurea che prepara gli insegnanti del futuro, da settembre disponibile anche a Piacenza. Si tratta di una laurea magistrale a ciclo unico (5 anni) in Scienze della formazione primaria, destinata ai futuri insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.

- Il corso di laurea in Scienze della formazione viene attivato a Piacenza dal prossimo settembre. Quali ragioni hanno spinto a questo ampliamento dell’offerta formativa?

Domenico Simeone: «Le scuole hanno sempre più bisogno di insegnanti preparati ad affrontare le sfide che i tempi complessi che stiamo vivendo fanno emergere nel campo dell’educazione. Questa esigenza è comune a molte realtà del nostro Paese ed è sentita anche nel territorio piacentino: in questi anni molte scuole ci hanno segnalato la necessità di avere docenti preparati ed evidenziato la difficoltà di trovarli sia per la scuola primaria che per la scuola dell'infanzia e anche per le scuole paritarie tra le scuole dell'infanzia. Ci siamo sentiti interpellati: sentito l’Ufficio Scolastico Regionale e alcune scuole del territorio, tutti ci hanno confermato questo bisogno; da lì abbiamo incominciato a pensare un progetto e oggi siamo arrivati alla conclusione di questo iter».

Pierpaolo Triani: «Un passo che è stato molto ben ponderato e che risponde a una precisa esigenza del territorio. Ma c’è anche un altro valore aggiunto da sottolineare: con questo corso di laurea la sede di Piacenza avrà una proposta formativa completa nell'ambito dell'educazione e della formazione: copriremo l'area degli educatori sociali e dei formatori; l’area degli insegnanti di scuola dell'infanzia e scuola primaria e l'area dei pedagogisti, con la laurea magistrale in Servizi pedagogici per i minori».

- Una laurea di 5 anni, che avrà come sbocco occupazionale l’insegnamento nella scuola primaria e dell’infanzia. Quali elementi contraddistinguono questa magistrale?

Triani «Le caratteristiche di questa laurea, dove la dimensione teorica si fonde con quello pratica, sono definite attentamente dall’ordinamento ministeriale: è una laurea che qualifica professionalmente le persone e quindi è contraddistinta sia da insegnamenti in aula, sia da un elevato numero di laboratori e da molte ore tirocinio pratico, che inizieranno a partire dal secondo anno.

Simeone «Il tirocinio pratico è strumento molto importante, sia perché gli studenti possono imparare dall'esperienza, ma anche perché questa attività intensificherà ancora di più il rapporto con le scuole. Il tirocinio prevede delle figure di riferimento, i tutor, insegnanti distaccati in università per quattro anni dall'Ufficio Scolastico Regionale, alcuni a tempo parziale, alcuni a tempo pieno: questo, oltre ad arricchire la formazione degli studenti, che potranno avere delle figure di riferimento che vengono direttamente dal mondo della scuola e che lo conoscono dall’interno, rappresenta un'ottima opportunità anche per l'ateneo di consolidare i rapporti con la scuola, mettendosi a disposizione con le proprie attività di formazione e di ricerca. Al tempo stesso l'università si arricchisce dell'esperienza didattica che le scuole stanno realizzando concretamente: un circuito virtuoso, che arricchirà il territorio a partire dalle sue basi, l’educazione delle nuove generazioni».

- La laurea magistrale in Scienze della formazione primaria si aggiunge alla triennale in Scienze dell’educazione e della formazione, sempre destinata agli studenti in uscita dalle scuole superiori, ma con obiettivi differenti

Simeone «I due corsi di laurea hanno obiettivi non intercambiabili. La laurea triennale e quella magistrale già attive a Piacenza (in Scienze dell’educazione e della formazione e in Progettazione pedagogica per i minori) preparano rispettivamente gli educatori e i pedagogisti, che non lavorano nella scuola, che non insegnano, ma che svolgono delle attività educative nei servizi extrascolastici. Scienze della formazione primaria prepara invece insegnanti che potranno svolgere solo il ruolo di insegnanti e non anche quello di educatori: quindi non sono figure sovrapponibili».

Triani «Occorre tenere presente che chi possiede il titolo di laurea triennale può poi considerare la possibilità di acquisire l’abilitazione per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria. Per farlo dovrà superare la selezione iniziale e poi chiedere il riconoscimento di alcuni dei crediti acquisiti. Anche chi è iscritto alla laurea triennale e maturasse una scelta diversa può accedere a Formazione primaria, sempre però partecipando alla selezione. L’accesso è sempre infatti subordinato alla disponibilità di posti e al superamento della selezione. Ogni anno, infatti, il Ministero indica un contingente di iscritti che non può essere superato. Per accedere, occorre partecipare a una prova di ammissione nazionale che si tiene nello stesso giorno in tutte le università italiane e che quest’anno è fissata il 20 settembre».

- Quali sono i plus del frequentare questa laurea in Cattolica?

Simeone «Io credo che l’Università Cattolica abbia dimostrato nel tempo di avere delle competenze solide e consolidate in ambito formativo ed educativo, frutto di percorsi di formazione e ricerca che risalgono alle origini dell’ateneo. Dall'altra parte vi è anche da considerare la presenza di un'ispirazione ideale e valoriale che permette ai futuri insegnanti di avere una preparazione molto approfondita sia dal punto di vista pedagogico e didattico che, al tempo stesso, anche dal punto di vista umano e valoriale. Del resto, nel mondo cattolico si sprecano gli esempi di educatori che hanno lasciato il segno nel nostro Paese o di attività educative che hanno dato un'impronta fondamentale alla scuola italiana.

Triani «Per concludere vorrei sottolineare che con questo nuovo corso di laurea ci occuperemo della formazione iniziale degli insegnanti, ma non solo: la nostra idea è che l'ateneo diventi sempre di più un punto di riferimento per la formazione permanente, la formazione “in servizio” degli insegnanti, ambito in cui registriamo una richiesta sempre più importante».

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