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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Don Ciotti: «Bisogna accogliere anche “gli altri”, non solo i profughi ucraini»

Il fondatore di “Libera” nella chiesa di Santa Franca per l’anteprima delle celebrazioni per il 50° di “Africa Mission”: «Rischiamo di vedere solo le cose vicine, bisogna scuotere le coscienze, spesso assopite»

«C’è la guerra in Ucraina, ma ce ne sono altre 33 nel mondo e tante coinvolgono l’Africa, sempre sfruttata e “scaricata”». Don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera”, ha partecipato all’anteprima per le celebrazioni dei 50 anni di “Africa Mission Cooperazione e Sviluppo”. Nella chiesa di Santa Franca è intervenuto per parlare di “Periferie urbane, periferie del mondo”. La scelta della location non è un caso, dato che nel quartiere di Santa Franca di Piacenza opera la chiesa di don Maurizio Noberini che è anche presidente del Movimento. A unire infatti Africa Mission Cooperazione e Sviluppo e la parrocchia di Santa Franca sono due cose: il fatto di compiere cinquant'anni e quello di farsi portavoce di una chiesa al servizio delle comunità. Una chiesa che porta un aiuto concreto alle periferie, siano esse quelle delle nostre città o quelle lontane dell'Uganda.

«Sono venuto volentieri a Piacenza – ha detto don Ciotti ai cronisti prima di parlare in chiesa - in segno di stima, riconoscenza e affetto. Quanti in questi 50 anni, a partire da don Vittorione e monsignor Manfredini, hanno portato salute e gioia in Africa. È un momento di festa e di consapevolezza».

«Molte cose sono cambiate – ha aggiunto il fondatore di “Libera” - ma c’è tanta sofferenza e disperazione. Ancora una volta l’Africa è stata utilizzata, sfruttata celebrata, scaricata. Si parla della guerra alle porte di casa nostra, ma ci siamo dimenticati delle 33 guerre in atto, molte delle quali si combattono nei Paesi africani. Rischiamo di vedere solo le cose vicine e dimenticarci delle persone».

Don Ciotti ha espresso il suo pensiero sull’accoglienza. «Giusto accogliere le famiglie, i bambini, gli anziani, le persone in difficoltà che arrivano dall’Ucraina. Per loro però c’è stata subito una deroga. Bisognerebbe accogliere anche gli altri, ma si fa fatica. L’Europa paga miliardi di euro a Stati come la Turchia affinché tenga tre milioni di migranti fermi lì. O si danno armi all’Egitto, che detiene migliaia di persone nelle carceri». Perciò «siamo qui per riflettere, per guardarci dentro e anche attorno». «Anche per parlare con Dio – ha concluso don Ciotti - che ci dia una “bella pedata” per andare avanti. La “dolce pedata” di Dio che scuote le coscienze, spesso assopite, manipolate, ripiegate su sé stesse. Abbiamo bisogno di coscienze inquiete, per assumerci di più la nostra parte di responsabilità».

Don Luigi Ciotti in Santa Franca - Bisaglia/IlPiacenza

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