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Sanità, è allarme risorse. Donini: «Il Governo volta lo sguardo dall'altra parte»

«Servono finanziamenti». L’assessore regionale invia una lettera ai ministri della Salute e dell’Economia e Finanze a nome della Commissione Salute nazionale

L'assessore regionale alla salute, Raffaele Donini, torna a lanciare l'allarme sulla sanità pubblica e lo fa scrivendo una lettera ai ministri della Salute e dell’Economia e Finanze e al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a nome della Commissione Salute nazionale che presiede e dopo un incontro che si è tenuta la scorsa settimana.

«La sostenibilità economico-finanziaria dei bilanci sanitari è fortemente compromessa dall’insufficiente livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale» si legge nella missiva. Ed è ancora il covid il «macigno sulle spalle gracili di una sanità pubblica che da anni viene finanziata poco e male», dichiara l'assessore sui social, ma ora ci si mette anche l'aumento del costo energetico e l'inflazione, come già evidenziato in sede di approvazione di bilancio regionale. L'argomento è stato messo sul tavolo più volte anche dal presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che già ad ottobre scorso parlava di «200 milioni di euro di spesa rispetto a quello che spendevamo l'anno scorso», a causa del costo del gas.

Quindi «mancato finanziamento di una quota rilevante delle spese sostenute per l’attuazione delle misure di contrasto alla pandemia e per l’attuazione della campagna vaccinale - e non da ultimo - il considerevole incremento dei costi energetici sostenuti delle strutture sanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private accreditate, dal continuo aumento dei prezzi delle materie prime, dei materiali e dei servizi per effetto dell’andamento inflattivo».

«IL GOVERNO MELONI STA VOLTANDO LO SGUARDO DALL’ALTRA PARTE»

Si tratterebbe quindi di una condizione generalizzata, che riguarda tutte le regioni, a causa dei «finanziamenti insufficienti, carenza di personale sanitario, crisi dell’Emergenza-Urgenza - ma soprattutto sarebbe 'trasversale', come si dice, quindi di destra e di sinistra, pur sottolineando che il "Governo Meloni sta oggettivamente voltando lo sguardo dall’altra parte - non mettendo - la necessaria attenzione alla Sanità Pubblica e Universalistica!».

Chiede dunque unità nel chiedere nuovamente finanziamenti e professionisti: «La Sanità ha bisogno di ritornare centrale, come giurarono tutti i leader di destra e di sinistra sulle terribili immagini delle morti di Bergamo, nelle giornate più tremende di una pandemia che in molti hanno già dimenticato! Come se fosse già il giorno dopo, come se fosse già possibile ritornare al giorno prima che venissimo investiti da questa epocale catastrofe».

E conclude: «È un grido d’allarme di coloro che tutti i giorni si misurano con problemi enormi, cercando soluzioni possibili! Se la leggerete con attenzione, capirete la differenza che c’è fra chi ha sulle spalle la responsabilità di affrontare problemi sempre più gravosi e cercare le migliori soluzioni possibili, e chi invece 'soffia sul fuoco', offrendosi soltanto come un 'centro di raccolta differenziata' di ogni legittima protesta o preoccupazione di ogni ambito professionale e territoriale. Noi non siamo nati ieri e sappiamo bene che questo è il gioco delle parti. L’importante, di tanto in tanto è evidenziarlo come inutile e dannoso!».

IL TESTO DELLA LETTERA INDIRIZZATA A SCHILLACI, GIORGETTI E FEDRIGA

Oggetto: richiesta di un incontro politico urgente per affrontare le gravi problematiche che interessano il Servizio Sanitario Nazionale

Illustri Ministri, sono trascorsi i primi mesi dall’insediamento del nuovo Governo presieduto del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e si è concluso il percorso di formazione della Legge di bilancio per l’anno finanziario 2023 e pluriennale per il triennio 2023-2025. Confidiamo ed auspichiamo pertanto che sussistano le condizioni per poter strutturare un percorso di leale collaborazione e di costante confronto istituzionale e per affrontare alcune tematiche imprescindibili per la salvaguardia e la sostenibilità finanziaria del nostro sistema sanitario, pubblico ed universalistico.

Nel corso della seduta della Commissione Salute dello scorso 10 gennaio si è registrato da parte di tutte le Regioni e le Province Autonome l’estrema preoccupazione per la situazione drammatica in cui versano i Sistemi Sanitari Regionali sia per le rilevanti criticità delle Regioni a statuto ordinario che per le specifiche necessità delle Regioni a statuto speciale e Province Autonome.

La sostenibilità economico-finanziaria dei bilanci sanitari è fortemente compromessa dall’insufficiente livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, dal mancato finanziamento di una quota rilevante delle spese sostenute per l’attuazione delle misure di contrasto alla pandemia da Covid-19 e per l’attuazione della campagna vaccinale, dal considerevole incremento dei costi energetici sostenuti delle strutture sanitarie e socio assistenziali, pubbliche e private accreditate, dal continuo aumento dei prezzi delle materie prime, dei materiali e dei servizi per effetto dell’andamento inflattivo.

A questo si aggiungono le gravi problematiche che riguardano il fabbisogno di personale, dipendente e convenzionato, le cui carenze hanno raggiunto un livello di criticità insostenibile e trasversale a molteplici settori e servizi sanitari, con conseguenti disservizi che sono, purtroppo, oggetto delle cronache quotidiane. Questa situazione, peraltro, nei prossimi anni è destinata a peggiorare per effetto del personale dipendente e convenzionato che andrà in quiescenza, la cui consistenza è decisamente superiore a quella delle risorse umane formate che potranno essere impiegate.

Non di meno ci preoccupa la pericolosa disaffezione o “crisi di vocazione” che sta vivendo il personale afferente il Servizio Sanitario Nazionale in settori estremamente delicati, ma cruciali e strategici per la tenuta del Servizio Sanitario stesso, come quello legato all’emergenza. Riteniamo quindi necessario ed indifferibile programmare rapidamente un intervento straordinario e strategico, non di natura meramente emergenziale, in grado di proporre delle soluzioni, prontamente attuabili ed idonee ad affrontare nell’immediato la carenza di personale sanitario e la crisi finanziaria di cui, da ormai tre anni versano i Sistemi Sanitari Regionali.

L’insufficienza delle risorse disponibili, la carenza di personale, il continuo rincaro dei prezzi delle materie prime e dei consumi energetici rischiano molto seriamente di compromettere l’attuazione di importati riforme, a partire da quella dell’assistenza territoriale, nonché la possibilità di dare corso agli investimenti della Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che sono in corso di progettazione e che sono già stati presentati agli Enti Locali. Questa situazione determinerà conseguenze catastrofiche per il Servizio Sanitario pubblico che ha invece urgenza di rivedere i modelli organizzativi per rafforzare e sviluppare l’assistenza territoriale e anzitutto affrontando il grave problema della carenza di MMG (Medici di Medicina Generale - ndr), rinnovare e rendere più efficienti e sicure le strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, dare una soluzione al collasso delle strutture di emergenza urgenza, ammodernare il parco tecnologico e digitale. Siamo certi che la situazione rappresentata incontrerà la Vostra reciproca sensibilità istituzionale e confidiamo che possa essere organizzata, compatibilmente con i Vostri impegni istituzionali ma con la massima urgenza consentita, un incontro politico in presenza con gli Assessori alla Salute delle Regioni e delle Province Autonome. L’occasione è gradita per formulare i più cordiali saluti e l’augurio di un proficuo lavoro insieme a tutela della salute dei cittadini.

Il Coordinatore della Commissione Salute, Raffaele Donini

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