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Tre percorsi

Dopo due anni ritorna la Lunga Marcia in Alta Valnure

Domenica 29 maggio su tre percorsi: 11-25-33 chilometri

Alta val Nure. Domenica 29 maggio dopo due anni di rinvii forzati a causa della pandemia, torna la lunga marcia “Dante Cremonesi”, che si svolge su un percorso in linea lungo il crinale appenninico sul sentiero 001 della nostra provincia con tre percorsi alternativi e con arrivo comune per tutti al Rifugio GAEP di Selva (Ferriere) a quota 1362 m.

La Lunga Marcia dei 33 km è la più tradizionale; ha alle spalle cinquanta edizioni; un'affascinante ed impegnativa escursione che parte dal Passo del Cerro, Bettola, a 766 metri s.l.m.

La Marcia Intermedia dei 25 km: parte dal Passo della Cappelletta

Farini a 1036 metri s.l.m.; qui è anche il primo punto di ristoro della 33 km, e ne segue l’itinerario lungo un bellissimo crinale appenninico,

La Marcia degli 11 km: inserita nell'ultimo tratto della Lunga Marcia, il più spettacolare, parte dal passo del Mercatello Ferriere, a metri 1058 fino all'arrivo in Rifugio.

Lungo il percorso sono presenti punti di controllo e ristoro ed all'arrivo al Rifugio Gaep.

La Lunga Marcia - evidenziano gli organizzatori - ha modo di vivere grazie alla consolidata collaborazione con ARI – CRI – CAI PC - Soccorso Alpino – Progetto Vita – AVIS di Bettola – Proloco di Ciregna e tanti sostenitori che sono un aiuto importante. Come da tradizione la manifestazione ha il Patrocinio di Comune di Piacenza, Comune di Ferriere e Provincia di Piacenza.

E’ possibile iscriversi alla Lunga Marcia GAEP fino al 26 maggio prossimo online o presso Bergamaschi Sementi in piazza Duomo a Piacenza. Per maggiori informazioni, regolamento e iscrizioni su: www.gaep.it o scrivere a lungamarcia@gaep.it

INFO TRSPORTO PERSONE

Si può raggiungere i punti di partenza dei differenti percorsi delle varie distanze della marcia, con i bus che il GAEP mette a disposizione e che partono da Piacenza.

Se si sceglie l'autobus bisognerà recarsi presso il Condominio Cheope in via IV Novembre, 130 a Piacenza e qui si ritornerò a fine della manifestazione.

Gli orari di partenza degli autobus sono:

- Lunga Marcia dei 33 km: partenza autobus ore 6.00

- Marcia Intermedia dei 25 km: partenza autobus ore 6.15

- Marcia di montagna degli 11 km: partenza autobus ore 7.00

In alternativa è possibile utilizzare un mezzo proprio fino a Bettola, Farini o Ferriere e raggiungere i Passi da dove avverrà la partenza con i bus navetta che il GAEP organizza sempre con il supporto di Vincenzo titolare di Rossi Viaggi.

Gli orari indicativi e i luoghi di partenza delle navette sono:

- Lunga Marcia dei 33 km: P.zza Colombo a Bettola ore 7.00

- Marcia Intermedia dei 25 km: P.zza Marconi a Farini ultima corsa ore 8.00

- Marcia degli 11 km: Largo Risorgimento a Ferriere ultima corsa ore 9.00

Per il rientro gli autobus partono da Selva (a circa 3 km dal Rifugio) ad ogni carico completo.

Il servizio di partenza da Selva avrà termine alle ore 19.30.

DALLA MARCIALONGA ALLA LUNGA MARCIA

Cronistoria a cura del GAEP

Le origini della Lunga Marcia iniziano nel lontano inverno del 1969 e precisamene il 7 dicembre, quando tre giovani e aitanti soci del GAEP decidono di partire a piedi per la ex Dogana di Selva di Ferriere, sfidando freddo e fatica, mettendosi alla prova.

La volontà è quella di smitizzare il discorso che la Dogana (oggi Rifugio GAEP “Vincenzo Stoto”) è lontana, scomoda per arrivarci anche in macchina e che comunque chi soffre il mal d'auto arriva tremendamente provato sia fisicamente che mentalmente per godersi appieno la bellezza del posto.

Così che Tonino Ballotta, Luciano Barbieri e Alessandro Bosoni, con il supporto logistico di Dante Cremonesi, partono da via Nasalli Rocca, dove abita Luciano, con grande spirito di avventura e notevole entusiasmo e la sola forza delle loro gambe camminano verso la Statale della Val Nure che si dirige a Ponte dell'Olio.

Arrivati a Ponte lasciano la Statale e proseguono lungo il tracciato della vecchia ferrovia che li porta verso Bettola. Arrivati in paese sostano all'Agnello dove pranzano e si rifocillano.

Giunti al momento di ripartire, decidono di proseguire lungo il greto del Nure in direzione di Farini. Arrivati a Farini seguono la strada per Crocelobbia dove arrivano abbastanza stanchi e provati. Il loro aspetto deve essere stato non dei migliori perché alcuni bambini del paese, spaventati e allarmati da questi tre strani e disastrati personaggi, corrono via chiamando aiuto. A questo punto appare un uomo che impugnando una grande e pesante chiave sbarra la strada ai tre vagabondi chiedendo loro, senza troppi complimenti e con voce decisa, che cosa volessero e il motivo della loro presenza in quel tranquillo e sereno paesello di montagna.

Non passa molto tempo che la tensione si scioglie e qualsiasi equivoco viene fugato. Il minaccioso personaggio capisce che i tre stanno solo cercando la strada per Ferriere e da lì poi fin alla Vecchia Dogana. Quando scopre che arrivano da Piacenza a piedi quasi non ci crede e forse li prende anche per matti. Indica loro la direzione da prendere e salutandoli, ancora incredulo per quello strano incontro, torna a casa.

Il cammino prosegue lungo la Statale fino a Ferriere dove arrivano esausti ma felici a tarda sera. Hanno camminato tutto quel giorno, sono molto stanchi e provati, ma anche molto soddisfatti della loro impresa. Ormai la notte e prossima e decidono dì pernottare all'albergo "Grondone". È il 7 dicembre, l'albergo non ha l'acqua calda ma comunque si lavano e si infilano a letto. Fa freddo tanto freddo, ma Tonino ha piedi scoperti tanto sono cotti. Poi il sonno ha il sopravvento su tutto e si addormentano. Il risveglio al mattino è piuttosto duro; sono persone abituate a camminare in montagna, molto allenate alla fatica, ma la strada fatta il giorno prima è stata veramente tanta e ancora ce n'è da fare. Salutano, indolenziti, il "Grondone" e Ferriere incamminandosi lungo il sentiero verso Selva, alla volta del Rifugio dove arrivano a metà giornata. Li aspetta il presidente GAEP, all'epoca Dante Pozzi con consorte, che ha preparato loro un pranzo a base di stricci pescati dal marito.

L'emozione dell'impresa è grande. In quei giorni i nostri avventurieri capiscono più che mai quanto sia importante per un vero appassionato di montagna camminare a piedi in mezzo alla natura, raggiungere una meta, una vetta solo con le proprie forze e con le proprie gambe. La fatica fatta è tanta e anche la sofferenza fisica, ma il tutto è ripagato da una soddisfazione che solo la montagna e la natura sanno dare. È proprio da questa positiva emozione che si pongono le basi per la nascita della "Lunga Marcia". Si comincia a pensare ad un percorso che permetta a chiunque di assaporare appieno la bellezza di marciare in montagna, in aggregazione e compagnia. La definizione del percorso viene studiato da Dante Cremonesi, Tonino Ballotta, Franco Rebessi e Luciano Barbieri. Vengono tracciati i sentieri, allora scarsamente segnalati con dei bolli gialli, ancora oggi presenti in qualche punto, che partendo del Cerro attraversano tutta la Val Nure fino al Rifugio GAEP.

In definitiva, salvo poi una variazione, viene tracciato l’ancora attuale percorso della Lunga Marcia e finalmente il primo maggio 1971 parte la prima edizione della “Marcialonga”. Successivamente, su richiesta pervenuta dalla Val di Fiemme, che aveva già in essere una manifestazione con lo stesso nome, il nome viene mutato in quello attuale di “Lunga Marcia in Alta Val Nure” e dal 2015 dedicata a Dante Cremonesi, tra i fondatori del sodalizio nel dopoguerra, che per tanti anni è stato l’economo del GAEP.

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