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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Dopo Venezia "Il signore delle formiche" approda a Piacenza con il regista Amelio e gli attori Germano e Lo Cascio

Anteprima nazionale nella nostra città per l'ultimo film di Gianni Amelio che racconta la sofferta storia personale del piacentino Aldo Braibanti

Ieri alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stata la giornata de Il Signore delle formiche, l’ultimo film di Gianni Amelio, presentato in concorso, che racconta la vicenda umana e giudiziaria dell’intellettuale piacentino Aldo Braibanti, condannato negli anni 60 a sei anni di carcere dopo un discusso processo per plagio. Dopo l’anteprima al Lido, il film uscirà in sala e con l’occasione Bottega XNL, il progetto culturale del Centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica “XNL Piacenza” della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha organizzato per le ore 18 a XNL un incontro gratuito aperto al pubblico, in anteprima nazionale, con il regista Gianni Amelio, i protagonisti Luigi Lo Cascio, Elio Germano e Leonardo Maltese e il produttore Simone Gattoni, che arriveranno a Piacenza direttamente da Venezia. A coordinare questo appuntamento d’eccezione, aperto al pubblico, ci saranno i critici cinematografici Anton Giulio Mancino ed Enrico Magrelli (quest’ultimo condurrà anche l’incontro con il regista la sera stessa ore 20.30 al Cinema Corso, dopo la proiezione, che verrà replicata anche alle 23). Al termine dell’incontro verrà offerto al pubblico un piccolo aperitivo. «Un sentito ringraziamento alla direttrice artistica di Bottega XNL, Paola Pedrazzini, per aver portato a Piacenza la presentazione in anteprima nazionale del film di Gianni Amelio dedicato al caso Braibanti – è il commento di Roberto Reggi, presidente di Fondazione di Piacenza e Vigevano -. È un evento importante da ospitare per Bottega XNL dedicata al cinema e al teatro e anche per il territorio di Piacenza, da cui la dolorosa vicenda di Aldo Braibanti ha preso avvio».

«È motivo di orgoglio, per Piacenza – aggiunge la sindaca Katia Tarasconi – ospitare l’anteprima nazionale di una pellicola di grande valore, la cui vicenda è profondamente legata al nostro territorio ma scuote le coscienze di un intero Paese. Ed è questo che la cultura – nella sua dimensione più viva, dinamica e coinvolgente – deve fare. Ringrazio Bottega XNL, la direttrice artistica Paola Pedrazzini e la Fondazione di Piacenza e Vigevano per questa ulteriore, bellissima opportunità regalata alla città».

Dal Lido di Venezia Paola Pedrazzini commenta: «Un film straordinario da tutti i punti di vista: la “necessità” del tema trattato (una vicenda che sembra uscita dai tempi dell’Inquisizione e che invece appartiene a un recentissimo passato e la violenza cieca verso l’“altro da noi” il “diverso” che purtroppo è senza tempo) la regia magistrale di Amelio, la sensibilità interpretativa di Lo Cascio e del giovanissimo Maltese…».

Nella pellicola, Aldo Braibanti è interpretato da Luigi Lo Cascio (già Coppa Volpi a Venezia per Luce dei miei occhi e vincitore di numerosi riconoscimenti per le sue interpretazioni in Buongiorno, notte, Il traditore, La meglio gioventù, I cento passi, …), Elio Germano (Mio fratello è figlio unico, La nostra vita, Il giovane favoloso, Volevo nascondermi, …) è Ennio, un giornalista deciso a ricostruire la verità, mentre il ruolo del giovane “plagiato” è affidato a Leonardo Maltese, alla sua prima esperienza cinematografica.

«Un film sulla violenza e l’ottusità della discriminazione. – così Gianni Amelio racconta questo lavoro – L’amore sottomesso al conformismo e alla malafede. Uno spaccato della provincia italiana nei cruciali anni 60, quando il benessere economico non andò di pari passo con l’intelligenza delle cose, con l’apertura dei sentimenti. (…). Lo spettatore si potrà domandare: come è stato possibile, come è potuto succedere? Anche se in apparenza oggi non ci si scandalizza più di niente, l’odissea del “signore delle formiche” è di quelle che sanno d’inquisizione, e ne abbiamo le prove ogni giorno. Dietro una facciata permissiva, i pregiudizi esistono e resistono ancora, generando odio e disprezzo per ogni “irregolare”. Ma non è più tempo di subire né di tollerare qualunque forma di sopruso verso gli individui meno protetti. E questo film vuole infondere il coraggio di ribellarsi».

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