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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Due colonne dei tempi di Pier Luigi Farnese forse collegabili alla “Tagliata” che proteggeva il Castello

La serie dei nostri articoli seguiti al recente convegno di livello internazionale che a Palazzo Farnese ha celebrato il forte legame della nostra città con il palazzo simbolo della dinastia farnesiana, si sta rivelando particolarmente utile per ravvivare l’attenzione sul nostro ricco patrimonio storico. Ecco una segnalazione da Carmelo Sciascia

La serie dei nostri articoli seguiti al recente convegno di livello internazionale che a Palazzo Farnese ha celebrato il forte legame della nostra città con il palazzo simbolo della dinastia farnesiana, si sta rivelando particolarmente utile per ravvivare l’attenzione sul nostro ricco patrimonio storico. Lo attestano i messaggi e i commenti che presenteremo nella prossima puntata; ora, però, anticipiamo l’interessante indicazione riguardante due colonne di granito che potrebbero essere collegate alla “Tagliata” di Pier Luigi Farnese che da tempo sono riposizionate all'ingresso di un fabbricato a Gerbido di Mortizza. La segnalazione ci viene da Carmelo Sciascia, del quale il 29 aprile avevamo pubblicato il contributo “Bisogna rendere fruibile il Castello di Piacenza, tessera nel puzzle che rappresenta il circuito storico e culturale della città”, intervento suggerito da una rilettura di un articolo dello stesso Sciascia del 10 gennaio 2014, cui aveva fatto seguito una puntualizzazione del sen. Alberto Spigaroli del 30 dello stesso mese.

La “Tagliata” consisteva nella messa in pratica dell’ordine impartito dal duca di Piacenza e Parma Pier Luigi Farnese, di far piazza pulita di piante e costruzioni tutt’intorno alla cinta del suo Castello difensivo costruito in città, nel raggio di 500 trabucchi, circa 1500 metri; il confine era segnalato da colonne poste a 40 metri l’una dall’altra, con lo scopo di impedire la possibilità di avvicinamento e riparo alle truppe nemiche.  Oltre alle relative notizie documentali è giunto a noi un reperto costituito da una colonna segna-confine rimasta sul luogo delle origini, ora area del nuovo Centro commerciale Porta San Lazzaro, ex Ente Fiera, testimone dell’illustre passato ma anche dell’incuria e del degrado dei nostri tempi. 

Una seconda colonna probabile “sorella” è al civico 96 di via Farnesiana. Elementi comuni tra le colonne già note e quelle ora segnalate, sono la dislocazione che risale a epoca remota, il materiale di costruzione in granito a grana media, di colore rosa a Gerbido e alla Farnesiana, tendente al grigio per la colonna di San Lazzaro. Tutte quattro sono lisce, orfane o prive di capitelli. Le colonne cittadine poggiano su una base quadrata compresa tra 50 e 55 cm di lato, hanno un collarino terminale e, alla base, un doppio anello sempre in granito. Questi tre elementi mancano nelle colonne ora sotto esame, potrebbero però essere stata asportati o interrati. Le dimensioni, piedistallo escluso, variano; in via approssimativa: la colonna a San Lazzaro è alta cm. 200, quella della Farnesiana  cm. 2,20; le due di Gerbido sono fuori terra di cm. 170. Per tutte la circonferenza si restringe dalla base verso l’alto: San Lazzaro misura cm 132 in basso e 110 nella parte alta; Farnesiana: 116-108, Gerbido cm. 100-110.

Alla luce di quanto detto, possono i quattro manufatti essere collegati alla Tagliata di Pier Luigi Farnese?  Il nostro ruolo di cronisti divulgatori non è certo quello di dare responsi, ma quanto detto e la documentazione fotografica può aiutare memorialisti, studiosi e anche semplici cittadini a fornire elementi utili di conoscenza.  

La piantina della tagliata ci è stata gentilmente fornita dal gen. Eugenio Gentile, le elaborazioni fotografiche sono di Oreste Grana.

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