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Giovedì, 18 Aprile 2024
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«E’ meglio vedere la maestra in classe che al computer»

Primo giorno alla elementare  Sant’Orsola. Spazi raddoppiati, ingressi separati e grande entusiasmo. La preside Vignola: «Genitori collaborativi e simulazioni nei giorno scorsi con gli alunni hanno permesso la riapertura in piena sicurezza»

«Non vedevo l’ora. Ero stanca di stare a casa. E poi preferisco venire in aula perché posso rivedere i miei compagni … e poi non c’è mio fratello». E’ schietta Vittoria, mentre con mascherina, grembiule e zaino in spalla attende di entrare alla scuola paritaria Sant’Orsola per il nuovo anno in terza elementare. «E’ meglio - ha detto - vedere la maestra in classe piuttosto che al computer». E il famoso ritorno alle lezioni “in presenza” era atteso da tanti bambini.

Tutto è andato per il meglio e il tanto temuto caos non c’è stato. «Abbiamo ricevuto tutte le informazioni - spiega un papà, Paolo Schiavi - e cominciamo in piena sicurezza. I genitori hanno collaborato con la cooperativa che gestisce la scuola per ottenere questo risultato». Bambini sorridenti, entusiasti, aule illuminate e coloratissime con grandi scritte di “benvenuti”. Il protocollo è rispettato alla lettera. Due ingressi separati per le diverse classi, bidelli che misurano la temperatura e bimbi con la mascherina d’ordinanza che, scaglionati, prendono posto nei banchi. Appena arrivati, i bambini trovano gel e mascherine, materiale inviato dal ministero dell’Istruzione. In aula, la distanza è rispettata e in alcune classi è addirittura maggiore di quella richiesta. I bambini entrano, si siedono, si tolgono la mascherina e pendono dalla bocca degli insegnanti. Questo avvio normale è stato, però, reso possibile da un grande lavoro che ha permesso di garantire uno dei principali diritti: quello all’istruzione.

«E’ vero - conferma soddisfatta la preside Donatella Vignola - ma dietro c’è il grande lavoro dei genitori della cooperativa Santa Giustina». Il lavoro delle maestre ai tempi del Covid non cambia «ma occorre rispettare con attenzione le disposizioni». La regolarità del primo giorno  «sono 60 anni che vivo il primo giorno di scuola» - è dovuta anche alla preparazione dei mesi scorsi e alle simulazioni svolte con maestre, genitori e ragazzi. «Quelli della prima  - racconta Vignola - sono stati accolti pochi giorni fa, per vedere le aule parlare con la maestra. Quelli più grandi, a turno, sono entrati ed è stata spiegata loro la segnaletica e le regole che dovranno osservare. La distanza è importante. La scuola, da sempre luogo di aggregazione, ora diventa di separazione». La mensa funziona - gli allievi cioè non mangiano sui banchi - anche perché gli spazi sono sufficienti. Un ringraziamento, la Sant’Orsola lo fa al Comune e alla Banca di Piacenza, per la disponibilità a creare nuove aree. Spazi che, però, hanno generato un aumento dei costi. In caso di eventuali contagi, la scuola come tutte le altre segue i protocolli già definito dall’Asl. «In tanti anni che frequento la scuola - conclude la preside - è la prima volta che vedo i locali e le vetrate tirate a lucido».

scuola covid 2020-3

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