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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il punto della situazione

Ecco come sta andando l'accoglienza dei profughi ucraini in Emilia-Romagna

Incontro a Bologna tra il ministro dell'Interno Lamorgese e il presidente Bonaccini: «Cerchiamo di accogliere più ucraini possibile e nel migliore dei modi»

«L’Emilia-Romagna accoglie un quarto del totale dei profughi arrivati in Italia, e un quarto di quelli ospitati nei Cas. Non ci siamo mai fermati a chiederci quanti ne dovessimo accogliere, perché sentiamo il dovere di aprire le porte a chiunque fugga da quella ingiustificata e ingiustificabile guerra, e cerchiamo di farlo nel migliore dei modi».

Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dopo il Comitato istituzionale regionale per l’Emergenza Ucraina che si è riunito il 31 marzo in Prefettura a Bologna, nel corso dell’incontro con la stampa. La riunione del Comitato ha visto la presenza del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, del capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, della capo Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, Francesca Ferrandino.

«Ringrazio la Regione Emilia-Romagna per questo tavolo di incontro proficuo su temi così importanti, sui quali siamo tutti impegnati - ha detto la ministra Lamorgese - Con il presidente Bonaccini il confronto è permanente, con la consapevolezza condivisa che il sistema di accoglienza vada regolato e governato in modo ordinato per evitare criticità. In Emilia-Romagna sono ospitati circa un quarto dei profughi del Paese, a riprova di come questa sia una regione da sempre abituata a operare su questi fronti. Merito del grande lavoro di squadra messo in campo, il vero valore aggiunto che dobbiamo alimentare sempre di più».

Una collaborazione col Governo che si estende anche a uno degli usi possibili dei fondi raccolti con le donazioni per l’accoglienza profughi al conto corrente regionale (già oltre 2 milioni di euro: https://www.regione.emilia-romagna.it/ucraina): ricostruire in Ucraina uno spazio legato al mondo della cultura e del sociale, a guerra finita: «Ieri a Roma ho incontrato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, e abbiamo offerto la disponibilità della Regione Emilia-Romagna a un atto concreto che abbia anche un alto valore simbolico», ha spiegato Bonaccini.

«Ringrazio la ministra Lamorgese, il capo Dipartimento della Protezione civile, Curcio, e la prefetto Ferrandino per la disponibilità a venire qui, a Bologna, a partecipare in presenza a questo coordinamento regionale con sindaci, presidenti di Provincia e prefetti. Credo sia un riconoscimento importante - ha poi sottolineato il presidente della Regione - per quanto sta facendo questa regione. Alcune cose che avevamo chiesto al Governo, le abbiamo già ottenute, come il contributo di sostentamento e autonoma sistemazione per i profughi, che in gran numero sono stati accolti da amici, parenti o da famiglie emiliano-romagnole. Altra cosa, abbiamo ottenuto che venisse alzata la soglia minima di contributo per l’accoglienza nei Cas e che ci possano essere contributi per i Comuni, per l’impegno che stanno mettendo in campo, e una fattiva collaborazione tra questi e il Terzo settore». Per quanto riguarda il tema del lavoro, si sta lavorando per snellire l’erogazione del permesso di soggiorno, «perché qui abbiamo imprese, d’intesa con i sindacati e nel pieno rispetto delle leggi e dei contratti, pronte a fare la loro parte anche sul fronte dell’occupazione. Senza che vi sia alcuna zona d’ombra, perché la legalità deve essere garantita ad ogni livello e non c’è posto per opacità nel sistema di accoglienza». 
Bonaccini ha ricordato inoltre l’impegno della Protezione civile, attiva su tutto il territorio regionale: «Una risorsa fondamentale, donne e uomini determinanti, a partire dai volontari».

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