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Il gallerista / Centro Storico / Via Giuseppe Mazzini, 27

«Anche il nostro Schiele a Xnl per la mostra primaverile su Klimt»

“Nudo di donna sdraiata” è una delle opere della Ed Gallery di Elenja Sarchi e Davide Cammi che il pubblico potrà vedere nell’esposizione in calendario da aprile 2022 a Piacenza: «Qui tra le più importanti mai andate in scena»

L’acquerello “Nudo di donna sdraiata» di Egon Schiele, l’arazzo “Bosco di Betulle” di Vittorio Zecchin (nella foto sotto), le ceramiche di Galileo Chini, gli arredi della Wiener Werkstätte di Josef Hoffmann: una decina di opere - «ma alla fine saranno di più» - della Ed Gallery di Piacenza, pronte a comparire nell’esposizione in calendario la prossima primavera in città, dedicata alla sfera intima di Gustav Klimt e al suo ritrovato Ritratto di Signora. «Conoscendo la grande professionalità dei curatori coinvolti prevedo che, a livello piacentino, sarà la mostra più importante mai andata in scena, dopo il “Colore del lavoro” del 1991». Un evento attesissimo per il gallerista Davide Cammi, da quasi vent’anni - il compleanno cade nel 2022 - alla guida dello spazio di via Mazzini con la moglie Elenja Sarchi.

 «L’esposizione si terrà a XNL (il centro culturale di via Santa Franca) più o meno in contemporanea alla Biennale d’arte - spiega - quindi in un periodo “bollente”; curatori e collezionisti diretti a Venezia potranno passare di qui e viceversa. Ma soprattutto il pubblico del Nord Italia e del Sud Europa, che non ha avuto occasione di visitare la mostra di Roma, verrà a Piacenza; speriamo possa avere un richiamo internazionale ancora più alto». Per i visitatori un'occasione per scoprire il doppio ritratto della galleria Ricci Oddi ed esplorare universo e dintorni della Secessione viennese, focus anche di Ed Gallery, specializzata nell’arte moderna e nelle arti applicate del XIX e XX secolo. Da qui la richiesta da parte degli organizzatori - aggiunge - di mettere a disposizione alcuni “pezzi” di cui i titolari si sentono guardiani, prima ancora che possessori.

                                  Vittorio Zecchin Arazzo (foto Ed Gallery)-2

«Come galleria svolgiamo anche un lavoro di consulenza per prestiti in occasione di mostre; i grandi collezionisti non conoscono i curatori, con i quali noi invece siamo sempre in contatto e che a loro volta ci interpellano per rintracciare le opere d’arte necessarie all’allestimento delle esposizioni». Una circolazione fondamentale secondo Cammi - previa idoneità del facility report (documento tecnico che rende conto delle misure di sicurezza e conservazione della struttura ospitante) e del progetto scientifico - «perché se non le concedi, la mostra rischia di essere “zoppa”, specialmente per chi desidera studiare o capire l’arte; nessuno è davvero proprietario dell’opera, mercanti e collezionisti sono solo custodi».

A 25 anni la scelta di abbandonare il lavoro di responsabile di un laboratorio chimico e di affiancare la moglie, nipote di mercanti d’arte piacentini, nello stesso campo. «Abbiamo venduto a musei e collezioni, ma in vent’anni non ho mai raccomandato a qualcuno di comprare un’opera per investimento - sottolinea il gallerista -; rischiamo sulle nostre capacità e sul nostro gusto personale, che cerchiamo di trasmettere all’acquirente. L’opera deve piacere, devi “sentire” qualcosa. Poi c’è la storia dell’autore, la vita, se ha partecipato o no a movimenti artistici ed esposto in contesti importanti, come la Biennale o la Quadriennale». Il consiglio, a neofiti e non, è sempre quello di «acquistare lo “storicizzato”, cioè dipinti o sculture già oggetto di pubblicazione e avvallate dalla critica, il cui valore resta nel tempo».

Il gallerista porta ad esempio “Il cieco” di Ubaldo Oppi, reclutato alla Ed Gallery per “Realismo magico”, mostra attualmente in corso a Palazzo Reale (nella foto in anteprima la prima versione del dipinto), o “Geneaologia” di Massimo Campigli, «realizzato a Parigi, mentre c’erano De Chirico e Alberto Savinio - quest’ultimo l’artista più amato da Cammi - trattato da un’importantissima galleria del tempo, pubblicato “in tutte le salse” ecc.».

La soddisfazione di contribuire a “Klimt intimo” - data di partenza annunciata il 5 aprile 2022 - è evidente, in particolare per la possibilità di offrire alla vista del pubblico il proprio acquerello su carta «di un artista importante e raro come Schiele». «Nuovi musei e collezioni nascono anche per poter mostrare opere inedite – conclude il gallerista – la proposta che sostengo ormai da anni per la città di Piacenza, è quella di esporre a rotazione le opere contenute nei depositi che, seppur minori, hanno sempre un’importanza storico artistica».

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