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Venerdì, 19 Aprile 2024
L’associazione

Ente Farnese, Eugenio Gentile riconfermato presidente

Rinnovate le cariche, ecco il nuovo consiglio direttivo dell'Ente Farnese

Si è svolta nei giorni scorsi l'assemblea dell'Ente farnese, nella cornice di Palazzo Farnese, presso la bellissima Cappella ducale concessa dal Comune di Piacenza. Il presidente Eugenio Gentile ha relazionato i soci, alla presenza dell'assessore alla cultura Christian Fiazza che ha portato il saluto dell'Amministrazione comunale e delineato brevemente il programma dell'assessorato, volto ad organizzare iniziative per far conoscere Piacenza  non solo dai turisti, ma anche dai piacentini, che in parte non conoscone abbastanza le bellezze e le peculiarità di Piacenza. E' seguto un breve cordiale scambio di battute, sempre con lo scopo di far in modo da valorizzare Piacenza. L'assemblea ha anche eletto i  nuovi organi statutari. Gentile è stato riconfermato presidente. Nel nuovo consiglio direttivo Pietro Chiappelloni (riconfermato), Gennaro Di Lauro (riconfermato), Domenico Ferrari Cesena (riconfermato), Mauro Gandolfini (riconfermato), Massimo Moreni (nuovo), Marcello Spigaroli (nuovo). Sono stati eletti anche come membri supplenti Enrico De Benedetti e Giovanni Perotti. Il revisore dei conti è Carolina Franceschetti. Successivamente, il consiglio direttivo eleggerà  nel proprio interno il vicepresidente, il segretario ed il tesoriere.

Durante l’incontro sono stati ricordati, con un minuto di silenzio, alcune personalità cittadine scomparse negli ultimi tempi: Corrado Sforza Fogliani, Ersilio Fausto Fiorentini, Giorgio Pedratti, Nanda Montanari, che si aggiungono ai già ricordati sette soci Guido Bonelli, Adriana Aiazzi, Romano Bergamaschi, Furio Maestri, Alberto Vullo, Natalia Bianchini, Angela Cigalla.

Tra gli obiettivi dell’associazione la valorizzazione delle colonne della “Tagliata”. «Finalmente – ha spiegato Gentile - siamo in grado di proporre il progetto al Comune affinché possa essere portato all’approvazione della Soprintendenza di Parma E’ stato un iter abbastanza lungo, con contatti anche con la Soprintendenza. Prima è doverosa una precisazione: Piacenza è l’unica città murata che può presentare al mondo due colonne che avevano una specifica funzione nell’ambito della difesa della città rinascimentale. E’ fuor di dubbio che valorizzarle è un dovere per la municipalità di Piacenza recuperarle alla conoscenza ed al valore storico e simbolico che rappresentano. Il costo presunto è di circa 47mila euro composto dalle varie voci illustrate nel preventivo. Probabilmente sarà necessario più di un solo sponsor».

Poi, un censimento degli edifici e monumenti di epoca farnesiana. «Solo per memoria va ricordato che se Piacenza , all’interno delle sue mura, ha assunto una forma moderna con edifici molto rappresentativi, civili e religiosi, lo si deve principalmente alla presenza della dinastia farnesiana, anche quando la capitale dei Ducati da Piacenza fu spostata a Parma. A mio modesto avviso si tratta di una evidenza scarsamente presa in considerazione. Il socio e membro del Consiglio direttivo, Generale Gennaro Di Lauro, che vive a Piacenza dal 1980, prestando servizio all’ex Arsenale di Piacenza per oltre 10 anni per poi dirigere lo stabilimento di Noceto, si è cimentato con impegno e passione alla stesura della bozza della pubblicazione, che dovrebbe servire a far conoscere meglio ai piacentini, ma anche ai visitatori della città, il notevole patrimonio farnesiano, costituito non solo da Palazzo Farnese e dai cavalli del Mochi. Naturalmente anche in questo caso bisognerà reperire i fondi necessari alla pubblicazione».

Sotterranei intorno a Palazzo Farnese. «Dal dicembre 2016, siamo nel settimo anno da allora, ancora nulla si è mosso da parte dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi, molto impegnato nelle iniziative per i 500 anni di Santa Maria di Campagna, così è stato comunicato il 26 maggio del 2022 dopo una sollecitazione attraverso la Soprintendenza. Ritengo che la scoperta di importanti sotterranei/cunicoli di collegamento con Palazzo Farnese o con altri punti della città costituisca qualcosa di molto importante sia sotto il profilo culturale che come attrattiva turistica in generale. Come Ente Farnese rinnoveremo la sollecitazione a trattare l’argomento,  con soluzione anche per la ricollocazione dei resti umani scoperti all’inizio degli scavi nel 2016».

Scuderie di Maria Luigia. «Come Ente Farnese, non concordiamo con la soluzione immaginata dall’Amministrazione comunale circa la destinazione d’uso una volta ceduta la struttura dall’Amministrazione Militare, sarebbe auspicabile creare un facile passaggio protetto fra Palazzo Farnese e le Scuderie per consentire la visita alle Scuderie, riattrezzate a vantaggio dei Musei Civici».

Da parte dell’Ente Farnese è stata ribadita la contrarietà alla celebrazione dei matrimoni a Palazzo Farnese, non solo ma anche all’impiego del Palazzo, incluso il cortile, per ogni tipo di manifestazione. «Riteniamo che una sede museale debba mantenere un clima idoneo consentendo ai visitatori un clima più tranquillo ed utilizzato per manifestazioni consone alla destinazione d’uso. Solo per fare un esempio, la cappella ducale dove ci troviamo era nata per musica dell’epoca, con sonorità ben diverse da quelle di una banda, la cui pur magnifica musica si è trasformata, questo il mio pensiero, in un frastuono, e non per colpa dei bravissimi militari musicisti».

Sempre per Palazzo Farnese, si è sempre in attesa della realizzazione di un vero posto ristoro, «non le solite macchinette del caffè e dei panini. In altri musei italiani. Un locale adatto consentirebbe ai visitatori di fermarsi più a lungo ed apprezzare con calma non solo i Musei, ma anche  altri luoghi storici e artistici e monumentali della città, che dovrebbero essere adeguatamente indirizzati e con segnaletica bene evidente per dimensioni e grafica di grandi dimensioni e contenuto efficace, ma anche attraverso delle “brochures “ già disponibili non solo presso l’ufficio turistico, ma soprattutto presso gli alberghi, gli ostelli, le pensioni, la stazione ed  ogni possibile luogo di possibile sosta anche breve. Non possiamo accontentarci di avere i “ben “500” visitatori a Palazzo Farnese. Piacenza è una città bellissima, ma poco conosciuta e non adeguatamente pubblicizzata. Manca la consapevolezza, a mio modesto parere, del grande patrimonio costituito dalle mura cinquecentesche. Che sono la configurazione magnifica della città, ma le varie amministrazioni le hanno sempre trascurate, dimenticate, anche danneggiate. Eppure, bisognerebbe andare lontano nel tempo, al 1135 quando i Piacentini stessi ,dopo la demolizione delle mura ad opera del Barbarossa, vollero ricostruirle. Proprio il contrario di ciò che accade oggi. E se fino a qualche anno fa la cinquecentesca cinta muraria, opera di insigni architetti, ha resistito al degrado in cui è lasciata ora,  lo si deve all’impegno dell’Ente Farnese, con il sen Alberto Spigaroli, che nello Statuto del 1999  ha inserito fra le finalità dell’Ente anche il restauro e la tutela delle mura che, a parte dei fondi per la pulizia reperiti con fatica da sponsor e con qualche contributo del Comune, sono state in parte restaurate, anche se dopo il restauro sono tornate ad essere in uno stato pietoso. Peraltro, la Soprintendenza non aiuta molto, se si pensa che dal 2013 un tratto del paramento di bastione Borghetto è crollato e per il ripristino solo promesse. La situazione naturalmente è peggiorata. Ancora, delle casematte di Bastione Campagna, appartenente al demanio del Comune, una è stata resa agibile, ma è stata subito chiusa perché pericolante – così è stato dichiarato –.  Si tratta di una struttura che ha resistito a bombardamenti, terremoti ed al lavoro di macchine movimento terra sopra al bastione; come può essere dichiarata pericolante senza accertamenti ad hoc? Il suo recupero per l’utilizzazione di un locale vastissimo che durante l’ultimo conflitto mondiale è stato rifugio antiaereo  sarebbe auspicabilissimo anche perché rappresenta una testimonianza storica importantissima. Ma purtroppo sembra che tutto ciò non importi ad alcuno! E’ anche per questo che l’Ente Farnese ha aderito alle proposte sul Parco delle mura quale contributo al PUG, Parco delle mura di cui si parla – purtroppo solo  “ si parla “da molti anni, certamente dagli anni ’80 del secolo scorso, con convegni e pubblicazioni, ma senza alcun esito».

Infine, la Via Francigena. L’Ente Farnese ha aderito al Comitato “tratta Piacenza Vie Romee – Francigena  pro-Unesco” ai fini della valorizzazione di Piacenza, sempre adeguatamente pubblicizzata con segnaletica di dimensioni tali da essere chiaramente visibile e che indichi ai pellegrini/turisti anche i possibili luoghi di sosta, ristoro, pernottamento.  

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