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Attualità Pontenure / Via Re Amato

«Nessuno vuole silenziare le campane di Pontenure. Chiediamo solo che siano rispettati i decibel di legge»

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dai firmatari dell'esposto contro la parrocchia che precisano la loro posizione: «Un atto dovuto alla comunità che vive alla soglia del campanile. Abbiamo dati certi, dati effettivi postumi rilevamenti fonetici con riscontro di legge»

Abbiamo ricevuto in redazione, e pubblichiamo volentieri per completezza d'informazione, un intervento dai firmatari dell'esposto contro la parrocchia di Pontenure (sulla vicenda del suono delle campane di cui abbiamo scritto di recente) e che precisano la loro posizione.

«Premesso che viviamo Pontenure e il suo campanile in piena fede cattolica da oltre 20 anni e che mai prima è stata lamentata la questione in oggetto, così come nessuno ha chiesto di silenziare le campane (come invece è stata costretta a fare Parrocchia per quasi 1 mese) e che i 129 rintocchi sono solo uno dei dati presentati alla Procura usati da voi come titolo sensazionalistico, bisogna fare un passo indietro di 13 mesi e tornare all'inizio della pandemia Covid-19 - marzo 2020 - , quando alcune delle chiese del piacentino, per solidarietà con i sanitari e per echeggiare al silenzio tombale del lockdown, hanno creato concerti ecclesiastici di solidarietà, tra cui la parrocchia di Pontenure, concerti che si tenevano in più momenti della giornata, questo in aggiunta ai 129 rintocchi "di base" delle ore (e qui la menzione degli stessi e che non necessitano di Einstein per quantificarli ma 10 secondi di intelligenza e conoscenza matematica) e che in un momento di incertezza e sofferenza, come quello che ha vissuto la nostra provincia ad inizio pandemia, ha significato speranza, chapeau alla Chiesa»

«E' un dato scientificamente incontestabile, che l'udito, nel superare la quota di assorbimento uditiva di una specifica quantità di decibel nel ritmo circadiano di un individuo, in maniera costante, per 16 ore al giorno, 7 giorni su 7 dopo diverse settimane porti ad un certo malessere, inizialmente non giustificato, e questo è ciò che è capitato a noi ma anche ad alcune famiglie che vivono il nostro condominio e che per quieto vivere, e per una discriminante giustizialista sempre accesa e viva in una società cattolica come la nostra porti la gente a tacere, piuttosto che a dire ciò che pensa, soprattutto quando si parla di Chiesa, dimenticando che siamo un paese dove vi è democrazia e ci sono delle leggi che garantiscono principi di diritto sui quali si basa la nostra Costituzione, e come in ogni paese che si rispetti le leggi vanno rispettate da tutti, Chiesa compresa».

«A questa esposizione uditiva che ha generato una certa sensibilità dopo mesi di attività incessante, sempre con dati oggettivi, il suono delle campane è diventato lesivo ed è impossibile mettere la testa sul cuscino prima delle 22/22:30 (dove avvengono gli ultimi rintocchi), per poi essere risvegliati alle 6:30 / 7 con i primi rintocchi della giornata, considerando che durante l'estate passata era impossibile mantenere le finestre aperte, intrattenere una conversazione sia interpersonale che telefonica, svolgere attività basiche nella zona giorno della casa, svolgere smart working senza essere disturbati non dal suono delle campane, ma dalle forti emissioni che queste emettevano, superiori agli 85 decibel nella zona cucina e di 70 decibel nella zona notte. Proprio perché siamo persone con relazioni mediamente attive, nella realtà e non sui social, invito chiunque a sottoporsi a quanto sopra descritto e a non durare per più di 3 mesi consigliando a chi ricopre ruoli pubblici di tenere come riferimento la 100m per la corsa alle Olimpiadi e di pensare a prendere in serio le questioni esposte dai cittadini attivandosi e rispondendo alle segnalazioni mandate secondo protocollo».
  
«Prima dell'esposto è stata contattata la stessa parrocchia che si è dimostrata ostile facendo orecchie da mercante - verba volant scripta manent (giugno/luglio 2020) -, poi l'Arpae che ci ha rimandati al Sindaco  - senza che ci abbia mai risposto (settembre 2020) - e agli stessi Carabinieri - ottobre 2020 -, ma ottenendo solo un ridimensionamento dell'uso delle campane e gli stessi ci hanno invitato a presentare un esposto, un esposto che doveva servire a rendere effettiva una verifica di Arpae nel rispetto della legge e della comunità in cui viviamo, che a differenza di quanto da voi riportato, non è stato citato che nel 2020 già a Fiorenzuola è stato presentato da un cittadino un esposto alla Procura che ha poi incaricato Arpae di eseguire dei rilevamenti fonometrici per le stesse nostre cause; non è stato citato che ad ottobre 2020 era apparso un articolo intervistando il responsabile tecnico ambientale del suono Zanelli Claudio, che dichiarava che 3 comuni della Provincia di Piacenza - quali Pontenure, San Giorgio Piacentino e Fiorenzuola - avevano presentato un esposto all'Arpae per disturbo della quiete pubblica inerenti il suono delle campane ridimensionando però il fenomeno limitandosi a parlare di celebrazioni religiose (tra l'altro sospese durante il covid19).
Non è stato citato che mentre noi mesi prima segnalavamo alle istituzioni un uso improprio e sconsiderato delle campane, l'intervento di manutenzione di febbraio 2021 menzionato da Don Tramelli, è stato reso necessario da un intervento di manutenzione straordinaria (come dichiarato sullo stesso sito della parrocchia) e non ordinaria, mai avvenuta in 70 anni di attività ininterrotta dal dopo guerra a oggi, perché 4 delle 5 campane dopo continue sollecitazioni legate alle forte vibrazioni udibili nella stessa Piazza Re Amato durante i concerti ecclesiastici, hanno ceduto e chi nega questo mente alla comunità pontenurese».

«Non è stato considerato che l'esposto, è un atto dovuto alla comunità che vive alla soglia del campanile e che tutto questo trambusto generato nella comunità pontenurese alle soglie di Pasqua, sarebbe stato giustificato in presenza di dati certi, dati effettivi postumi rilevamenti fonetici con riscontro di legge, quelli che fanno la differenza con la verità, quella che sta nelle cose spesso non raccontate e mal interpretate che servono a dividere e non ad unire, una delle pecche della Nostra amata Italia».

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