«Europa al bivio: declino o difficile rilancio?»
Conferenza del professor Sanfratello per la “Dante” in Biblioteca comunale, dove ha parlato dell’evidente declino dell’Europa, rivelatasi una «forma di connubio tra Poteri forti con la ricerca del "predominio" or dell'uno-Stato or dell'altro-Stato europeo»
Su invito del presidente del Comitato Piacentino della Dante Alighieri dottor Roberto Laurenzano, il Salone Monumentale della Biblioteca Passerini Landi ha ospitato il professor Agostino Sanfratello, già docente di Filosofia della Politica e Filosofia del Diritto presso l’Università La Sapienza di Roma e presso l’Università di Teramo, che ha parlato sul tema dell’evidente declino dell’Europa che, nonostante sbandierati buoni intenti, si è rivelata in concreto una forma di connubio tra Poteri forti con la ricerca del "predominio" or dell'uno-Stato or dell'altro-Stato europeo.
Il professor Sanfratello ha accennato a periodi remoti nei quali i popoli cristiani sono riusciti a realizzare, pur nei limiti delle imperfezioni umane, gli insegnamenti del Cristo e dei suoi Apostoli. Il secolo XIV prende le distanze dal Medio Evo cristiano e la riscoperta della classicità greco-romana viene gradualmente interpretata in chiave anticristiana, poi l’avvento del “Rinascimento” riprende una certa idea della resurrezione dell’uomo.
Il Novecento è caratterizzato dalla genesi e dagli effetti della Rivoluzione Russa del 1917, voluta, così come le due successive guerre mondiali, da poteri e forze di natura economica torbidamente eterogenee. Si diffondono ricette dalla presa emotiva potenzialmente sempre più forte, basate su denaro, mercato e piacere che innescano una delegittimazione ideologico-culturale sempre più penetrante che tenta di emarginare il Cristianesimo, più in generale il nesso religione-società. Ne consegue uno “sfarinamento” culturale con la disgregazione della Famiglia, schiavitù del successo, esaltazione delle devianze, manipolazioni della Vita.
Per il professore l’Europa è fase di disgregazione politica e, soprattutto caratterizzata da disfacimento sociale economico e familiare. Quella europea sembra essere una joint venture fra Stati-bottegai più che una unione su principi di comunione tra i popoli. Unica via di uscita è il riprendere le battaglie disertate contro la burocrazia, la corruzione, l’egemonia americana e dei paesi forti; riscoprire la Societas Cristiana adattata ai tempi di oggi, motivare quelli che il Vangelo chiama gli eletti stimolandoli a riappropriarsi della vera essenza dell’insegnamento cristiano, motivarli ad essere da baluardo e lievito per il mondo intero.
A sostegno delle sue tesi il professore afferma che la "verità storica" di tanti eventi o avvenimenti viene fatta conoscere in maniera non del tutto oggettiva e completa. Se non addirittura veritiera. Per avere un quadro vero di "realtà" avvenute, si deve ricorrere alla lettura di riviste culturali e socio-politico, specializzate, (oggi di reperibilità meno difficile che in passato); quanto meno per raffrontare fonti diverse.