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«Una quarta dose di vaccino? Certo non per tutti, ma solo per le persone fragili o più esposte»

Il virologo Fabrizio Pregliasco ospite di Anpas nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano. «La variante Omicron ci traghetterà verso una convivenza con il coronavirus»

«Ritengo che una quarta dose di vaccino, generalizzata e universale per tutti, non sia proponibile, per l'accettazione e per l'aspetto gestionale complesso; ma ritengo che questa vaccinazione sarà tuttavia ancora necessaria perché dobbiamo immaginare l'andamento di questa pandemia come le onde di un sasso nello stagno, quindi con una continua presenza soprattutto nei mesi invernali dove questo virus, come tutti i virus respiratori, ha grande facilità di diffusione. Sarà quindi fondamentale una vaccinazione con la stessa strategia del vaccino anti influenzale, cioè con un vaccino aggiornato e dedicato alle persone più fragili e più esposte».
Così Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università di Milano, a margine del suo intervento a Piacenza nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano, la mattina di sabato 22 gennaio, dove è giunto in qualità di presidente nazionale dell'Anpas (l'associazione nazionale delle pubbliche assistenze). 

«Nel prossimo futuro - ha aggiunto Pregliasco - andranno semplificate le disposizioni che riguardano la quarantena, soprattutto riguardo alla scuola, con la possibilità per i vaccinati di andare a scuola. Abbiamo ormai capito che il momento di massima contagiosità del virus è limitato ai primi giorni. Quindi, sicuramente in un'ottica di convivenza con il virus, dovremo semplificare la quarantena, eventualmente anche non prevedendo tamponi per l'uscita».
«L'Emilia-Romagna - ha sottolineato - è una regione precorritrice rispetto a quello che dovremo fare nel futuro per convivere col coronavirus. Speriamo che Omicron sia un punto di transizione verso una maggiore facilità a di convivenza di vita, anche se non dobbiamo abbassare la guardia. Ritengo che tutto sommato questa variante ci farà un buon servizio: essendo infatti così contagiosa ma meno problematica, soprattutto per i soggetti vaccinati, ci traghetterà in una situazione in cui gran parte di noi avrà una immunità, che non è ancora quella di gregge, ma comunque una situazione che ci permetterà di affrontare soprattutto nel prossimo autunno la presenza del virus, che riuseremo sempre meglio a controllare grazie ai nuovi farmaci e alle vaccinazioni».

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