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La storia / Zerba

Cerreto di Zerba, la storia della famiglia Arrigoni nell'iniziativa di Eolo

Quando Ferruccio Arrigoni ha iniziato a produrre pane artigianale in provincia di Piacenza era il più giovane del paese. Oggi ha settant’anni e sua figlia, Benedetta, è l’ultima ventenne della valle

La pandemia ha cambiato dinamiche e priorità: oggi in molti sognano di lasciare la città per vivere in un luogo con ritmi più lenti e spazi verdi, senza però perdere le opportunità lavorative e le comodità che i grandi centri urbani offrono. E chi invece già vive in questi luoghi remoti può usufruire sempre di più dei vantaggi che la digitalizzazione ha portato e continuerà a portare, anche grazie alle risorse messe in campo dal Pnrr.

A raccontare questo nuovo paradigma è “Paesini”, il progetto nato dalla collaborazione tra What Italy Is, collettivo di Content Creator che ha lo scopo di raccontare l’Italia oggi, ed Eolo, Società Benefit e principale operatore leader in Italia nella fornitura di connettività tramite la tecnologia FWA. Una serie di 52 storie che vivrà sui social e che durante tutto l’anno racconterà luoghi remoti del Paese e storie di persone comuni che proprio in queste località, anche grazie a internet, sono riuscite a realizzare il proprio sogno di vita.

Il team del collettivo si è spostato a Cerreto di Zerba, a 76 km da Piacenza, per incontrare Ferruccio Arrigoni che, stanco dei serrati ritmi di vita milanesi, anni fa ha deciso di trasferirsi nel paesino con la sua compagna, Albina, costruendo la sua famiglia (erano oltre cinquant’anni che non nascevano bambini in quella zona) e diventando noto in Val Boreca per il suo pane.

Ferruccio ha infatti rimesso in piedi un forno già esistente a Cerreto, ha imparato il mestiere, preparando e cuocendo pane artigianale per oltre vent’anni. Sua figlia, Benedetta, racconta al collettivo: “Crescere in un paese dove ero l’ultima bambina è stato come avere un cortile di gioco grande come il paese stesso. È stato bello aver avuto molti nonni, la loro attenzione, l’affetto, la confidenza di Nonna Tunia, Nonno Liò, Mario, Caterina, Augusto e gli altri”.

Tra pochi anni, Benedetta sarà di fatto l’ultima ragazza rimasta a Cerreto. Ciononostante, non si sente isolata grazie anche alla presenza di internet che le ha sempre consentito di utilizzare la rete sia per necessità scolastiche che non e di poter confrontare la sua realtà nella valle con quella di altre zone “di pianura”, come Milano, dove vive la sorella.

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