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«Famiglie incerte quando è il momento di decidere come assistere i propri cari»

L’operatrice socio sanitaria Tatiana Pedrazzini ha aperto un’attività di “procuratore d’aiuto” a Pontedellolio per dare risposte alle famiglie alle prese con anziani: «Necessaria una defiscalizzazione del contratto per le badanti»

Questi mesi, contrassegnati dalla pandemia, hanno cambiato la vita di tante famiglie, che necessitano di nuove risposte. È quello che ha pensato l’operatrice socio-sanitaria Tatiana Pedrazzini, originaria di Rustigazzo, ma residente a Cassano di Pontedellolio da sei anni con la famiglia. La 38enne lavorava come Oss in una struttura per disabili del territorio, ma ha scelto di aprire un’attività: “Per te Home Care”, che ha sede a Pontedellolio, dopo aver conseguito la certificazione di tecnico esperto della gestione dei servizi assistenziali per Regione Emilia Romagna

«Da qualche anno pensavo di diventare una “procuratrice d’aiuto” – spiega -  riflettendo sull’assistenza alle famiglie. Mi sono accorta che manca un servizio in grado di dare un aiuto concreto a loro, che si ritrovano a dover affrontare l’assistenza di un proprio caro in una situazione di fragilità. Non sanno che esistonoTatiana Pedrazzini-2 ammortizzatori sociali, che c’è la possibilità di avere ausili. Possono presentare richieste, ottenere visite. Faticano a gestire le partita dei presidi di protezione e in questo posso essere d'aiuto».

Purtroppo è un’esperienza comune a molti figli. Improvvisamente il genitore (o i genitori) non è più autosufficiente. Cosa fare? «In troppi casi un familiare si prende cura del proprio caro a discapito della professione e della vita sociale. Vediamo in poco tempo vite rivoluzionate, soprattutto in questo momento pandemico, in cui si rinuncia a tutto». Poi, cita qualche dato. Il 7% della popolazione italiana si trova in condizioni di non autosufficienza o grave fragilità e bisognosi di assistenza domiciliare. «Il 60% sono assistiti da familiari, il 40% da servizi o badanti». L’1.3% della popolazione rientra tra i soggetti che avrebbero la necessità di un’amministrazione di sostegno.

Pedrazzini a metà gennaio di quest’anno ha aperto l’attività. «La situazione è molto confusa. Non si sa come fare per gestire l’assistenza a domicilio. Anche solo nel trovare una badante. Che tipo di mansioni deve avere questa assistente? Spesso non ci si intende nel selezionare una persona. Funziona, soprattutto in provincia, il “passaparola”. Però una badante che si è dimostrata eccellente in alcune attività per una famiglia, non è detto che in un altro caso lo sia in egual maniera. È un servizio individuale e non omologabile, il “fai da te” non funziona sempre, ogni anziano ha esigenze diverse. Inoltre si verificano problemi nell’assumere le persone, ci vuole esperienza».

La sua figura – una professione del presente e del futuro - è questa. «Aiuto a gestire l’assistenza domiciliare. Essendo una Oss posso anche fare addestramento alle buone pratiche igieniche e a aiutare nella relazione tra assistente e assistito. Ogni contratto ha obblighi e doveri, come le due ore di riposo giornaliere per l’assistente e il vitto». Il sistema delle badanti, secondo Pedrazzini, non può essere gestito solo con il passaparola. «Le esigenze sono diverse da famiglia e famiglia. Le badanti che ho incontrato sono molto preparate nel Piacentino e ben predisposte alla relazione».

In alcuni casi si fatica a interpretare il bisogno. Serve una badante a tempo pieno? O basta un aiuto quotidiano di qualche ora? «Identifico il bisogno di assistente di cura. Se c’è necessità di un infermiere lo segnalo. Mi sono formata come procuratrice d’aiuto all’interno dell’associazione “Professione in famiglia”, presente in quasi tutto il territorio nazionale. È una rappresentanza dei datori di lavoro».

Pedrazzini fa notare che si sta cercando di far approvare una legge per la defiscalizzazione relativa all’intera spesa del contratto di ausilio domestico per i non auto sufficienti. «La spesa è tanta, una badante convivente costa circa 1500 euro, servirebbe un aiuto per le famiglie in più. Almeno defiscalizzare il contratto, per andare incontro alle famiglie».

In Valnure i problemi non mancano. La popolazione sta invecchiando e serve un supporto. «Rimango una Oss, quindi all’occorrenza svolgo io personalmente anche questo servizio. Noto che le famiglie hanno paura a mandare gli anziani nelle strutture, anche se ormai sono tutti vaccinati. La pandemia ha portato via tante vite, tanti decidono di occuparsi del proprio caro a domicilio. Ovviamente l’anziano sta sempre meglio a casa propria o dei figli, capisco l’esigenza, però ci sono diversi aiuti che possono essere impiegati».

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