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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

Family Day: «Ecco cosa pensiamo della teoria gender»

Il Comitato Family Day precisa la sua posizione sulla teoria gender dopo il caso dell'interrogazione della consigliera comunale Gloria Zanardi

L’INTERVENTO DEL COMITATO FAMILY DAY DEL 18 OTTOBRE

«In riferimento al contributo reso dalle dottoresse Tirelli e Cammi – interviene nel dibattito l’associazione Family Day CDNF Piacenza - già sostenitrici di istanze Lgbt, ci teniamo a condividere alcune considerazioni, che sposano diversi punti delle riflessioni delle professioniste, così come pubblicate dai media». «Condividiamo che “Ciò che deve essere ribadito è che non esiste l’apprendimento dell’orientamento sessuale, non lo si può imparare né insegnare”. Tale principio è tanto vero che da sempre sosteniamo una grande e quanto mai banale verità, ossia che i bambini o sono maschi o sono femmine, non esiste una terza possibilità. Chi cerca e ha cercato di insegnare loro il contrario rischia “l’aumento del malessere nei giovani”». «Concordiamo che “Questa cosiddetta “teoria gender” non è altro che una caso esemplare della costruzione di un nemico che non esiste. E’ un po’ come creare una minaccia sociale ed istigare alla paura e all’insicurezza”. Siamo convinti anche noi che diverse realtà abbiano voluto tentare di concentrare la loro opposizione contro uno spauracchio, l’“ideologia gender”, per non entrare nel merito dei suoi contenuti, al fine, anche, di non dover ammettere che biologicamente maschio e femmina hanno caratteristiche fisiche diverse che li rendono complementari». «Crediamo che “bisogna insegnare una cultura della differenza: la natura è fatta così, in modo tale da renderci diversi in tante sfaccettature e peculiarità”. Siamo anche noi convinti che la natura ci rende differenti innanzitutto come femmine (XX) e maschi (XY); ognuno, poi, è unico e irripetibile, ma le eventuali modifiche esteriori non potranno mai andare ad intaccare la realtà naturale dell’individuo». «Sosteniamo con forza che ci siano persone giovani e non “alla prese con pregiudizi, atti di bullismo e omofobia interiorizzata, conseguenza di discriminazioni che alla lunga portano una persona a pensare di essere sbagliata e di valere meno”. Su questo aspetto ci teniamo, però, a sottolineare che pregiudizi, atti di bullismo e discriminazioni vengono purtroppo rivolti a una categoria molto ampia che comprende, ad esempio, anche persone con difetti fisici, malattie, ecc ... Ebbene su questo siamo convinti che sia importante insegnare alle giovani generazioni a rispettare le persone a prescindere e non solo se provano attrazione nei confronti di persone dello stesso sesso. Forse perché non ne erano a conoscenza, e quindi non hanno toccato l’argomento, ma ci teniamo anche ad evidenziare che sono in circolazione alcuni libri, rivolti a bambini da 4 anni in su, che mirano ad insegnare che un figlio possa avere più mamme e/o più papà. Ancora una volta affermiamo, sperando che su questo siano le professioniste a sostenerci, che la pratica dell’utero in affitto è una barbarie e mai potranno essere sostenuti e divulgati testi che suggeriscano, anche solo in modo implicito, tale possibilità ancora prevista come reato dal nostro Ordinamento. Concludiamo, ricordando che non abbiamo “alcun legame dal punto di vista politico” e che il nostro comunicato “vuole essere un invito alla giunta”, nel rispetto dell’obbligo previsto dalla legge, a rispondere a questa interrogazione».

LA NOTA AGGIUNTIVA DEL COMITATO
 
Nella recente risposta che il Comitato piacentino Family Day ha formulato nei confronti dell'Arcigay e di alcune psicologhe interlocutrici - così come pubblicata su "Il Piacenza" -, un titolo un po' sibillino, non nostro, ha indubbiamente creato qualche equivoco. Il titolo parafrasava la considerazione di Arcigay e delle psicologhe, secondo cui la teoria gender, come tale, non esisterebbe, ma sarebbe solo un nemico fittizio creato a bella posta. Orbene, il titolo in questione potrebbe far pensare che il Comitato Family Day, il quale ha invece argomentato in modo accuratamente dialettico a confutazione delle posizioni di Arcigay e Psicologhe, ne condivida tale idea di fondo relegando tutta la questione del gender al ruolo di mero fantasma ideologico. È dunque opportuno precisare che non è proprio così, in quanto il Comitato Family Day non perde di vista la consistenza ideologica del problema, nella consapevolezza, anzi, che il cospicuo travisamento della dimensione naturale, la quale vede gli esseri umani chiaramente e scientificamente distinti in maschi e femmine, è conseguenza concreta e operante di forte e devastante ideologia. Il titolo, dunque, non abbia a trarre in inganno sulla ben precisa posizione del Comitato Family Day. Il Comitato quindi invita a leggere integralmente il comunicato e si augura che finalmente sia evitato ogni fraintendimento. 
 
L’Associazione Family Day – CDNF di Piacenza

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