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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il primo bilancio

Farmaci per l’Ucraina, quasi 5mila pezzi donati dai piacentini nelle 72 farmacie aderenti

Prosegue l’iniziativa promossa da Cri, Federfarma e Rotary Piacenza, tanti i giovani donatori: «I piacentini stanno dando prova di grande generosità»

Farmaci per l’Ucraina, quasi 5mila pezzi donati dai piacentini nelle 72 farmacie aderenti. Questo il primo bilancio dell’iniziativa – lanciata il 3 marzo scorso - promossa dalle sezioni provinciali di Croce Rossa e Federfarma, con la collaborazione del gruppo piacentino Rotary. «Viva sensibilità ed alta affluenza sono cifra dell’impegno dei piacentini che sempre più numerosi stanno sostenendo la Croce Rossa Ucraina attraverso l’invio di farmaci» spiega la nota di Federfarma. «Front office e prima linea della filiera umanitaria ben 72 farmacie del territorio che, con la prossima tranche d’invio, raggiungeranno a breve ben 5mila pezzi donati. Ma i numeri, così come le attestazioni di stima per l’importante progetto benefico, sono destinati a salire: sempre più farmacie s’aggiungono alla lista e sempre più piacentini le contattano per fare la differenza».

«Siamo orgogliosi d’essere tra i primi ad esserci attivati, così ispirando l’operato di numerosissime altre realtà del panorama nazionale. Il plauso - ha spiegato il presidente di Federfarma Piacenza Roberto Laneri - va dunque di certo al nostro segretario Paolo Cordani, meritevole d’aver avviato e coordinato l’iniziativa, ma soprattutto ai tantissimi concittadini che l’hanno sposata e che ogni giorno la sostengono con generosità». Sono clienti abituali come occasionali (tra quest’ultimi soprattutto giovani) - sottolineano - che stanno scegliendo il canale della farmacia per portare un aiuto concreto alla popolazione ucraina. «Sono informati, sensibili, attenti - ha osservato Ilaria Ambrogi - scorrono con attenzione l’elenco di farmaci e presidi indicati dalla Cri, li aggiungono alla spesa ma vengono anche solo e appositamente per contribuire alla causa assistenziale. In più - ha chiarito la farmacista -, s’interessano dello stato dell’arte degli aiuti internazionali, vogliono conoscere iter e tempi di consegna. Insomma: i piacentini stanno dando prova di grande generosità, ma anche maturità, profondo senso di vicinanza e sostegno ai civili coinvolti nel conflitto».

«Un ringraziamento doveroso va al Rotary Club del Gruppo Piacentino - ha precisato Paolo Cordani -: ha promosso la rete con il locale comitato della Croce Rossa Italiana dando vita alla campagna "We Cure Ucraina", così offrendo concreta garanzia che gli aiuti giungessero in tempi rapidi proprio là dove più servono. I colleghi farmacisti, del resto, da inizio pandemia in prima linea per fornire servizio e supporto alla cittadinanza, hanno da subito avvertito il bisogno morale e professionale di portare soccorso. Forti del rapporto di fiducia instaurato con i piacentini - ha osservato - hanno risposto entusiasti, ma riferiscono anche svariate attestazioni di stima da parte dei clienti. Un risultato di squadra, dunque, che dà prova della bontà della direzione scelta e ci incoraggia a fare sempre meglio». «Se autorevolezza ed affidabilità dei farmacisti hanno giocato un ruolo importante nel progetto – sottolinea Federfarma - va ascritto a suo credito anche l’assoluta funzionalità: il medesimo meccanismo del Banco farmaceutico, ma declinato secondo la lista di farmaci e materiale di medicazione che la Croce Rossa Internazionale ha richiesto all’Italia. In base all’importo deciso da ogni cliente, il farmacista compone i pacchi che, due volte a settimana, vengono consegnati direttamente nelle mani della Cri - Comitato di Piacenza che li recapiteranno attraverso la Cri nazionale in Ucraina. Subito verificato e inventariato, il materiale così raccolto raggiunge in brevissimo tempo il confine ucraino dove una filiera seria e scrupolosa lo assicura nelle mani dei volontari sul campo».

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