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Giovedì, 18 Aprile 2024
Resistenza / Gragnano Trebbiense

Il partigiano Giuseppe Nespi ucciso a 21 anni, Gragnano gli dedica una targa

Viaggio nella memoria della Resistenza gragnanese con la visita ai cippi, al cimitero e con la targa in via Nespi. Il sindaco Calza: «Simboli di valori  ancora oggi fondanti la nostra democrazia»

Il viaggio nella memoria della Resistenza gragnanese si è svolto nella mattina del 20 aprile in anticipo rispetto alla Festa della Liberazione. Partendo dal municipio dove sono ricordati i morti gragnanesi delle due grandi guerre, un folto gruppo formato dal sindaco Patrizia Calza e da altri rappresentanti dell'amministrazione, da Filippo Cigalini, sindaco del consiglio comunale dei Ragazzi e da numerosi studenti delle scuole locali nonché rappresentanti di associazioni del paese tra cui molti alpini, si è recato ad omaggiare i caduti della Resistenza ai cippi che si trovano nel territorio comunale.

«A Castelbosco e al cimitero di Gragnano si sono richiamati alla memoria i giovani che fecero la scelta della lotta alla Liberazione. Diversi tra loro, quanto a estrazione culturale e sociale ma uniti dalla volontà di restituire l'Italia alla libertà e alla democrazia, optarono per una scelta coraggiosa che li portò alla morte. Paraboschi, Nespi, Barattieri, Fontanella, Pozzi, Rossi, Corini, Don Giuseppe Beotti, sono simboli di valori  ancora oggi fondanti la nostra democrazia», spiega Calza in una nota. A Giuseppe Nespi, che dà il nome a una via del paese oggetto di un'importante intervento di riqualificazione, l'Amministrazione comunale ha dedicato una targa.

Questa riporta l'immagine del giovane partigiano ucciso il 26 luglio del 1944 a 21 anni a Castelbosco insieme ad altri due compagni e la frase di Pietro Calamandrei, padre della Costituzione rivolta dal famoso giurista partigiano agli studenti dell'Università di Milano nel 1955 Dovunque é morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità andate lì, o giovani, con il pensiero perché lì è nata la Costituzione. «Davvero ammirevoli - dice il sindaco - le considerazioni svolte dai ragazzi del consiglio comunale che hanno in tanti  riproposto, tra l'altro, un parallelo tra la guerra di liberazione e la guerra che stanno portando avanti i cittadini ucraini aggrediti. Un segnale dell'attenzione e della preoccupazione  con cui anche i più giovani stanno seguendo l'evolversi della situazione in Europa». 

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