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Fiepet-Confesercenti: «No a chiusure orarie anticipate per i locali: non è la soluzione»

In una nota Fabrizio Samuelli (Confesercenti) risponde all’ipotesi che il nuovo Dpcm preveda misure restrittive per le attività commerciali

«La salute degli operatori, di chi lavora con loro e di quella dei loro clienti, è ovviamente la priorità  - spiega il vice direttore Confesercenti Piacenza e coordinatore locale della Fiepet (sindacato gestori attività di somministrazione alimenti e bevande) Fabrizio Samuelli in una nota  - e siamo i primi ad essere preoccupati per l’aumento dei contagi. Ma non è certamente la chiusura anticipata di bar e ristoranti, che hanno già dimostrato ampio senso di responsabilità, la soluzione: rischierebbe invece di mettere a terra i pubblici esercizi, già molto provati da questo difficile periodo; né si può affermare che la loro riapertura abbia fatto impennare i contagi».

«Inoltre,  - prosegue - con l’arrivo del freddo e del brutto tempo, sarebbero sufficienti pochi controlli per evitare assembramenti notturni esterni, che sono molto più legati alle vendite abusive di bevande che andrebbero contrastate e sanzionate e alla “malamovida”, quella che si svolge dopo la chiusura dei locali. Se si vuole dare un segnale di maggiore sicurezza, si possono inserire ulteriori semplificazioni, come ad esempio definire un numero massimo di persone ad un tavolo, in modo da chiarire ulteriormente che non sono possibili feste di qualsiasi genere. Ci aspettiamo che venga data la possibilità di concordare con la Regione, come già fatto per il Protocollo regionale, regole, semplici, attuabili che garantiscano sicurezza sanitaria e la sopravvivenza delle attività».

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