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Frana di Ferriere, la "levataccia" degli studenti per arrivare a scuola: si parte alle 5.40

L’Alta Valnure senza la provinciale 654. Sveglia prima della 5 per tre studentesse, poi la partenza per raggiungere da Selva e Molinello il capoluogo Ferriere. Un pulmino raccoglie cinque studenti

Per essere sedute alle 8 al proprio banco in classe la sveglia, da adesso in poi, suona alle 4.45. Il pulmino con l’autista Marco Pareti le attende in paese per il ritrovo. La partenza, verso il capoluogo, è fissata alle 5.40. Dovranno abituarsi a questa routine, Martina, Alessia e Sara, tre giovani studentesse di Selva di Ferriere. Il maltempo che lo scorso fine settimana ha flagellato l’Alta Valnure, ha “spezzato” la viabilità della provinciale 654 tra Folli e Casalcò, rendendo molto più complessi i collegamenti. Le tre giovanissime, però, non mollano e la "loro" Selva non la vogliono abbandonare. 

Alle tre studentesse, lungo il tragitto, si aggiungono altri due giovani – Nicola e Amanda - entrambi di Molinello, un'altra di quelle frazioni rimaste spiazzate dalla frana (come Gambaro, Casalcò, Retorto). La comitiva è costretta a raggiungere il capoluogo Ferriere passando per la strada comunale di Colla di Gambaro che collega a Rompeggio (chiusa per ragioni di sicurezza dal Comune e poi riaperta in condizioni precarie, per non lasciare praticamente isolata la vallata).

L’obiettivo è arrivare in tempo alle 6.20 a Ferriere e non perdere la “coincidenza”: da qua parte la “corriera” dell'azienda "Seta" che raccoglie tutti gli studenti dell’Alta Valnure che frequentano le scuole superiori in città. Il pulmino guidato da Pareti, in questi primi giorni successivi alla frana Folli-Casalcò-7che ha colpito la provinciale 654, è costretto a partire molto presto da Selva, ultimo paese prima del Passo dello Zovallo e del confine con il genovese.

Pareti carica sul suo "prontobus" i cinque studenti fino a Casalcò, lungo la provinciale. Poi ritorna indietro al bivio per Colla di Gambaro (paese da vent’anni abbandonato a seguito di una grave frana che ha compromesso le abitazioni). Da qui arriva a Rompeggio, poi, rotta verso Ferriere. La strada Colla-Rompeggio "è quello che è": a detta dei residenti, è rischiosa e impraticabile in inverno. Il Comune di Ferriere nei giorni scorsi aveva infatti deciso di interdire il passaggio a tutti i veicoli: già dopo poche ore di pioggia era in condizioni difficili, con massi e detriti che si erano staccati e riversati sulla strada. Poi, la frana tra Folli e Casalcò ha quasi obbligato l'ente a propendere per la riapertura, in condizioni precarie, di questo collegamento.

In questa zona del Comune di Ferriere vivono anche alcuni bambini che frequentano l’asilo e le elementari nel capoluogo e ragazzi delle medie. Per loro, “soltanto” una sveglia anticipata. Gli studenti delle superiori, invece, dopo aver allungato il tortuoso tragitto per cause di forza maggiore, hanno davanti a sè ancora sessanta chilometri, per arrivare in classe. Al ritorno, le studentesse di Selva - per fare un esempio - rincasano alle 16. Così, tutti i giorni. Vivere in montagna comporta alcuni sacrifici. Tra quelli che pagano il prezzo più alto troviamo gli studenti delle scuole superiori. La distanza con la città è notevole e le condizioni di tutta la provinciale 654 Valnure, fino a Bettola, sono precarie da molto tempo. Sicuramente gli studenti e le loro famiglie non si aspettavano di rimanere improvvisamente senza provinciale, quando l'inverno - con le sue pesanti nevicate - deve ancora arrivare.

Nel frattempo la presidente della Provincia Patrizia Barbieri ha chiesto l’interessamento della Regione e del ministro delle infrastrutture Paola De Micheli. Nell’elenco di danni da oltre 4 milioni di euro non c’è solo la frana tra Folli e Casalcò, che però risulterebbe – stando alle prime valutazioni del servizio Viabilità della Provincia e della Regione – ancora in movimento. L’appello è ovviamente quello di mettere in campo misure straordinarie. Preoccupa, non poco, il fatto che nelle prossime settimane terminerà il mandato quinquennale della Regione, in attesa delle prossime Elezioni (fissate per il 26 gennaio). L’auspicio è che questo aspetto non interferisca con la necessità di dare una pronta risposta ai danni provocati dal maltempo sul territorio. L’Alta Valnure, provata per l'ennesima volta dal maltempo, reagisce - e la caparbietà con la quale i suoi studenti non si arrendono ne è la dimostrazione -, però chiede a gran voce una mano: “fate presto”.

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