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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Emergenza Ucraina

Già 700 profughi ucraini accolti in Emilia-Romagna: «Massima attenzione ai positivi al Covid»

Il presidente Bonaccini sarà Commissario delegato all’emergenza. Attivata stamani in Regione la cabina di regia con prefetti, sindaci e presidenti di Provincia. Garantiti 100 posti letto per chi è bisognoso di cure

Un impegno condiviso a individuare il maggior numero di spazi destinati all’accoglienza, 100 posti letto già disponibili per chi arriva sul territorio ed è bisognoso di cure. Stretto raccordo con le Prefetture per monitorare e tracciare l’arrivo dei profughi, massima attenzione alle procedure di controllo dell’eventuale presenza di soggetti positivi al Covid-19 e possibilità di vaccinarsi o completare il ciclo vaccinale.

La “macchina” regionale dell’Emilia-Romagna è già in moto per accogliere i profughi in fuga dall’Ucraina, vittime della guerra. Commissario delegato all’emergenza sarà il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, come previsto dalle normative nazionali per ogni Regione. Il commissario avrà il compito di individuare e coordinare il lavoro di tutti i componenti della gestione dell’emergenza.

Al momento sono oltre 700 i profughi (ultimo dato, aggiornato a stamattina) già arrivati in Emilia-Romagna, che hanno trovato ospitalità prevalentemente presso associazioni di volontariato e parenti.

Sono state contattate le Ong partner della Regione che operano in Ucraina, assicurando sostegno e vicinanza alle loro attività. La situazione nel Paese è drammatica e rende molto complicati gli spostamenti: anche per questo è preferibile promuovere in questa fase la raccolta di denaro o di alloggi sul territorio anziché di beni e medicinali.

Inoltre, è stata individuata la disponibilità di un modulo di Protezione civile da inviare in Europa all’occorrenza a supporto dell’assistenza profughi.

Prosegue la raccolta fondi promossa dalla Regione Emilia-Romagna per l’assistenza e aiuti umanitari ai profughi. Chiunque potrà versare – indicando con chiarezza la causale “EMERGENZA UCRAINA” – al seguente Iban: IT69G0200802435000104428964. Dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1BA2.

Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.

Lo stabilisce l’ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile, in arrivo a seguito dell’intesa di oggi con la Conferenza delle Regioni, emanata dopo la decretazione dello Stato di Emergenza da parte del Governo. L’ordinanza prevede, tra l’altro, la semplificazione delle procedure di accoglienza, indispensabile per il soccorso e l’assistenza alla popolazione specificamente proveniente dall’Ucraina: in particolare in relazione al trasporto, anche mediante idonei mezzi speciali se necessario, a soluzioni urgenti di alloggiamento temporaneo, all’assistenza sanitaria.

Alle Prefetture, in continuo raccordo con il Commissario, spetterà il compito di fronteggiare le esigenze di accoglienza dei cittadini ucraini, a partire dalle operazioni di identificazione, mediante la rete dei centri Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e la rete Sai (Sistema accoglienza e integrazione). Sono previste deroghe al Codice degli Appalti, in caso di afflussi massicci e criticità del numero di arrivi, così come la possibilità di utilizzare le strutture già allestite nei mesi scorsi per far fronte all’emergenza pandemica.

Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria su aspetti di primaria importanza, si prevede di emanare un’ulteriore specifica ordinanza nei prossimi giorni, in modo da garantire una buona gestione di eventuali criticità.

Questa mattina a Bologna è stata attivata formalmente la cabina di regia, nel corso di un incontro misto cui hanno preso parte il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, la vicepresidente Elly Schlein, il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, gli assessori regionali alla Protezione Civile e alle Politiche per la salute, rispettivamente Irene Priolo e Raffaele Donini, il prefetto di Bologna, Attilio Visconti. In collegamento in videoconferenza, prefetti, sindaci dei comuni capoluogo e presidenti delle province della Regione, oltre alle strutture di Anci e Upi.

«Siamo pronti a fare la nostra parte e già la stiamo facendo, nel territorio, grazie al lavoro delle Prefetture e degli enti locali, delle Aziende Usl e del Terzo settore. E la risposta di solidarietà dei nostri cittadini è, come sempre, encomiabile. L’Emilia-Romagna non volta le spalle a quella che è già una vera e propria emergenza umanitaria - ha detto il presidente Bonaccini - Ci saremo, qui, e sosterremo progetti di cooperazione anche all’estero. Voglio intanto ringraziare i partecipanti alla riunione di stamani: è fondamentale coordinarci al meglio, ognuno in base alle proprie responsabilità, anche perché l’accoglienza dev’essere integrata al massimo, tra le varie strutture e realtà di cui disponiamo. Per quanto riguarda la sanità, abbiamo deciso che il nostro sistema regionale prenderà in carico tutti i profughi che arrivano dall’Ucraina».

«Stiamo procedendo - ha proseguito il presidente - nella raccolta fondi tramite il numero unico regionale. E già ieri è partito il primo carico di medicinali verso il punto di raccolta in Friuli Venezia Giulia. L’auspicio, naturalmente- ha concluso Bonaccini- è che si fermino il prima possibile le bombe e la guerra. Rinnoviamo il nostro appello affinché la diplomazia trovi spazio per un immediato cessate il fuoco e si ponga termine all’occupazione di un Paese sovrano, con le conseguenze drammatiche che sta provocando sul piano umanitario». La cabina di regia tornerà a riunirsi a strettissimo giro, già nei prossimi giorni.

I primi impegni - Da parte di tutti i partecipanti all’incontro è stato espresso l’impegno comune per snellire le procedure di accoglienza – utilizzando le deroghe al Codice degli Appalti per effettuare contrattualizzazioni nel più veloce tempo possibile –, reperire il maggior numero di posti possibili nei Cas e all’interno della rete Sai, agendo con il massimo coordinamento tra Regione, Prefetture e Comuni.

Tra le prime necessità individuate, quella di monitorare in tempo reale l’arrivo dei profughi in modo da avere un quadro completo dei numeri e garantire la tutela sanitaria dal virus Covid-19 tramite screening e tamponi. Inoltre, verrà garantita la possibilità di vaccinarsi contro il Coronavirus nelle strutture della Regione.

Il sistema ospedaliero regionale è già stato allertato per garantire massima disponibilità ad accogliere chi arrivasse, bisognoso di cure e ricoveri, in strutture specializzate. Sono già stati reperiti 100 posti letto.

Incontro in prefettura a Piacenza con le istituzioni e gli enti locali

Nel quadro dell'attuale situazione di crisi, originata dall’invasione in corso in Ucraina, il prefetto Daniela Lupo ha presieduto un ulteriore incontro con la partecipazione del presidente della provincia e sindaco del capoluogo, dei sindaci di Castel San Giovanni e Fiorenzuola-Presidenti dei Distretti Socio-Sanitari di Ponente e Levante, del Questore, dei rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, dell’Esercito, dell’Ausl, della Croce Rossa Italiana, dell’Anpas, della Protezione Civile Regionale e Provinciale, della Caritas diocesana per analizzare le esigenze dei profughi provenienti da quel Paese e mettere a fattor comune il sistema dell’accoglienza.

«Al momento - dice la prefettura di Piacenza in una nota - i cittadini ucraini arrivati in provincia hanno trovato ospitalità nella rete di amici e parenti. Tenendo conto della fragilità dei profughi, prevalentemente donne, bambini e anziani e delle modalità autonome di arrivo in provincia, il prefetto ha evidenziato l'esigenza di potenziare la rete di accoglienza sia attraverso i centri di accoglienza straordinaria (CAS), con possibilità per i gestori di ampliare la disponibilità di posti; il sistema dei Sai, finanziato dallo Stato e gestito dai Comuni che vi aderiscono o intendano farlo nell’attuale emergenza; la stipula di Convenzioni tra Prefettura e Comuni, per una diretta gestione dei profughi anche attraverso le associazioni o i privati ai sensi dell'art.15 della Legge 241/90; le strutture Caritas». 

«Ulteriori disponibilità - conclude la prefettura - stanno emergendo anche da parte di privati cittadini. Il Prefetto invita i cittadini ucraini giunti su questo territorio a recarsi presso la locale Questura, per le comunicazioni connesse alla loro presenza e prioritariamente presso le sedi dell’Ausl, per le necessarie verifiche sanitarie, anche in riferimento alla normativa anti Covid-19, e per il successivo rilascio del codice STP necessario per ricevere le prestazioni sanitarie essenziali». 

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