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La cerimonia / Caorsana / Via Giuseppe Portapuglia

«Ecco il luogo dove ricorderemo la Piacenza unita che ha combattuto il Covid»

Solenne e commossa inaugurazione del "Giardino della Vita", 22mila metri di verde per ricordare le vittime piacentine della pandemia

«Piacenza ha meritato l'appellativo di Primogenita, dimostrando di saper combattere e resistere, e dare risposte. Le istituzioni hanno dimostrato di essere parte di una grande squadra nella quale nessuno si è sentito solo. Alle persone che non ci sono più va quindi un doveroso ricordo, e la memoria di come anche il dolore è stato vissuto in maniera dignitosa».
Così il prefetto Daniela Lupo è intervenuto, la mattina del 18 marzo, all'inaugurazione del "Giardino di vita", l'area verde da 22mila metri all'angolo tra via Portapuglia e via dell'Orsina che è stata riqualificata dal comune di Piacenza, e dedicata alle vittime della pandemia Covid. Presenti tutte le autorità cittadine e rappresentanti delle istituzioni, per una cerimonia con momenti toccanti e di commozione.

Il vescovo Cevolotto ha parlato di legami umani e spirituali, sottolineando che «il virus è stato molto democratico, non ha guardato in faccia alle appartenenze. Anche la lotta ci ha accomunato tutti, nella sofferenza toccata con mano, permettendo di mettere insieme le nostre più belle risorse umane e professionali che hanno segnato questo triste momento. Abbiamo costruito legami di solidarietà forti: un impegno da non vanificare in vista anche della nuova emergenza che stiamo affrontando a causa della guerra».

Il sindaco Patrizia Barbieri ha parlato di «coraggio, spirito di servizio e senso di responsabilità» dimostrati soprattutto da chi, nei due anni di pandemia, ha lavorato: «Tanti si sono ammalati stando in prima linea, andando ben oltre il senso del dovere».

«Oggi - ha sottolineato il sindaco - restituiamo alla cittadinanza questa area verde  riqualificata, un bosco urbano che rappresenta in ogni albero un simbolo di vita, un gesto di amore per chi non è più con noi, e un segno di vicinanza per chi resta. Sentiamo tutti il bisogno di ricordare, perché la tragedia che il nostro territorio ha vissuto è parte di noi, della nostra identità, di un vissuto comune che non si cancella. Per tutti l'omaggio più giusto e significativo, un luogo in cui la memora si possa respirare, quasi toccare con mano tra le fronde dei rami. Un giardino per celebrare la vita e l'amore per i familiari e amici perduti. Ma avvertiamo anche l'urgenza di un messaggio di pace in un abbraccio a tutto popolo ucraino, per costruire insieme un futuro migliore».

Presenti anche il dottor Andrea Magnacavallo, direttore sanitario dell'Azienda Usl di Piacenza, mentre il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini era rappresentato dalla consigliera regionale Katia Tarasconi.

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