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«Giovani seduti vicini e senza mascherina sulle scalinate. Ma il problema siamo davvero noi esercenti?»

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del gestore di un locale pubblico in centro

Riceviamo e pubblichiamo

«Gentile direttore, scrivo queste poche righe in qualità di gestore di un locale pubblico di somministrazione bevande e cibi. In questi ultimi giorni, a causa dell'aumento dei contagi per Covid, il governo con un nuovo Dpcm ha provveduto a ridurre gli orari di apertura di bar, pub, ristoranti e attività ove viene fatta inevitabilmente aggregazione e movida, vincolando gli stessi locali a regole stringenti per quanto riguarda le metodologie lavorative. La mia lettera non vuole essere una contestazione per prendere provvedimenti in merito alla tutela della salute pubblica, che sempre e comunque dovrebbe essere una priorità; quello che però rattrista è l'accanimento nei confronti di una categoria, quella della ristorazione, la quale purtroppo da anni viene tartassata da regolamenti e normative troppo zelanti, e in alcuni casi spesso inutili, e di difficile applicazione. In questi ultimi giorni pare che il problema principale dell'aumento dei contagi sia colpa dei locali pubblici, e di conseguenza dei gestori. Questo mi sembra inaccettabile e moralmente denigrante per la categoria, la quale ha visto tantissimi ristoratori in difficoltà che hanno cercato di ripartire rispettando le regole, ma che a volte si sono trovati a dover badare all'ordine pubblico come se fossero poliziotti, non avendone capacità, preparazione e qualifica. Ecco, il punto è che siamo abituati ai sacrifici: il nostro è un lavoro di rinunce e di servizio verso la clientela, però essere continuamente additati come gli unici irresponsabili non fa affatto piacere, soprattutto quando poi si vedono scene di totale irresponsabilità da parte di tanta e troppa gente, dai trasporti pubblici ingolfati di gente, migranti che continuano ad arrivare sul nostro territorio e poi vanno a zonzo per le città come se fossero padroni, e molti giovani che poi bivaccano in giro senza far nulla di quello che gli si chiede, ovvero stare distanziati con la mascherina. Come in questa foto, ad esempio, scattata nel pomeriggio del 16 ottobre in piazza Cavalli, con un gruppo di ragazzini seduti vicini sulle scalinate del Gotico e senza mascherina. E due auto dei vigili a pochi metri di distanza. Ma il problema pare siano solo i bar, i pub e i ristoranti. Come direbbe il grande Totò "Ma mi faccia il piacere"».

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