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L'imprenditore Giovanni Rossi, precursore dell’integrazione fabbrica-territorio

A Pontedellolio una mostra ricorda la figura dell'imprenditore piacentino che ha contribuito allo sviluppo del borgo della Valnure

A Pontedellolio domenica 20 dicembre alle ore 11.30 presso il Corridoio delle Fornaci, recentemente ristrutturato, sarà presentata la mostra "Giovanni Rossi - Made in Italy". La mostra verrà illustrata dai curatori Giusy Cafari Panico e Roberto Lorenzini dell'Associazione Culturale Muselunghe, alla presenza delle autorità tra le qual: il sindaco Alessandro Chiesa, il vicesindaco e assessore alla cultura Fabio Callegari. La presentazione è a inviti causa le restrizioni per il Covid-19. Sarà riproposta senza limitazioni quando cesserà l'emergenza della pandemia.

CHI ERA GIOVANNI ROSSIGiovanni Rossi-3

Le maestose fornaci cilindriche per la fabbricazione della calce che caratterizzano ancora oggi il paesaggio della borgata sono dirette testimonianze della radice della industrializzazione della borgata avviata da Giovanni Rossi (1882 - 1959), imprenditore di elevato profilo che ha saputo coniugare le ragioni del lavoro e della tecnica con le attese del capitale economico.

Neo diplomato alla scuola capomastri di Piacenza, Giovanni Rossi era entrato nell'azienda del padre Emilio che nel 1890 (circa), in società con Vincenzo Ghizzoni aveva costruito a Pontedellolio, una fornace per la produzione della "Calce Val Nure". Una volta subentrato al padre nella titolarità dell’azienda, Giovanni aveva apportato continue innovazioni tecniche al processo produttivo e attuato nel tempo rilevanti potenziamenti. In parallelo aveva esteso l’attività alla produzione di laterizi: dai mattoni classici alle tavelle per pavimenti, dai mattoni a mezza luna agli sgusci, alle mezze uova per cornicioni, ai paramani per le facciate, alle tavelle per soffitti, ai coppi per i tetti. L'impresa di Giovanni Rossi aveva fornito anche il materiale necessario ai Visconti di Modrone per la ristrutturazione del castello medievale e per l'edificazione della borgata in stile medievale.

A metà degli anni Cinquanta il complesso produttivo comprendeva vasti capannoni, nuovi essiccatoi, una potenziata officina alla quale facevano capo, oltre lo stabilimento di Pontedellolio, alcune miniere e teleferiche. Il processo produttivo era praticamente automatizzato. La miscela di argilla dosata meccanicamente e convenientemente frantumata, era trasportata all'impastatrice per poi essere depositata nelle camere di maturazione.  Nel 1969 cessava l'attività produttiva e le Fornaci di Ponte dell'Olio, assumevano via via una rilevante importanza come complesso di archeologia industriale di importanza nazionale.

fornaci fine Ottocento Pontedellolio-2

Giovanni Rossi, oltre che capace imprenditore si mostrò sensibile alle istanze sociali: costruì le prime case per i dipendenti, aprì spacci cooperativi che praticavano prezzi agevolati, istituì una scuola di disegno per i figli dei lavoratori. Nel periodo precedente la guerra mondiale fu anche sindaco di Pontedellolio e consigliere provinciale nelle file del partito socialista.

Nel 1932 rilevò a Piacenza il Cementificio di via Caorsana e ne potenziò notevolmente le strutture. Nel 1942 acquisì la cementeria di Borgotaro. Riuscì a mantenere in funzione gli impianti nonostante i gravi danni bellici che colpirono gli stabilimenti garantendo l'occupazione alle maestranze e salvandole dal reclutamento. Subì rappresaglie da parte dei tedeschi e, anche se per breve tempo, la detenzione. Terminato il conflitto bellico, le Industrie Rossi operarono a pieno ritmo dando un decisivo contributo alla ricostruzione del paese.

La "Cementirossi" fu la prima in Europa ad introdurre il gas metano nei processi di combustione. Giovanni Rossi, nel 1952 ebbe l'importante riconoscimento nazionale delle insegne di Cavaliere del lavoro.

La morte lo colse il 6 gennaio 1959 a Milano. Nel rispetto delle disposizioni testamentarie il corpo riposa nel cimitero di Pontedellolio. Una serie di interventi a favore del territorio sono significativa testimonianza del rapporto privilegiato con Pontedellolio mantenuto dai discendenti di Giovanni Rossi.

Ricordiamo l'asilo infantile edificato dalla famiglia Rossi nel 1960, il Centro sportivo sorto tra il1982 e il 1985, i ricorrenti contributi alla scuola materna, la palazzina “Villa Rossi”, costruita nel 1911, sede del Municipio dal 1986.

La munificenza è continuata con la donazione, avvenuta nel 1998, di un edificio di interesse storico e documentario quale l'ex fioriera, costruzione di oltre 400 metri quadri sorta verso il 1910 come magazzino per la calce e riconvertita nel 1959, caratterizzato da una semplice e nuda struttura in mattoni misti a sasso secondo la tradizione costruttiva locale, ove il comune ha realizzato l'ampliamento della propria sede. Tra altri atti di liberalità la donazione al Comune del complesso ex fornaci e degli immobili che costituiscono il "Centro Sportivo Cementirossi", 27.800 mila metri di superficie con campo di calcio, di calcetto, tennis, pallavolo, 4 campi bocce, servizi e spazi attrezzati, che sorge lungo il Nure.

Fornaci Pontedellolio anno 1915-2

Le fornaci a fine ‘800 e tra gli anni trenta e cinquanta. L’immagine con il fabbricato alla sinistra risale 1915: i ragazzino in primo piano è Aristide Anselmi, padre di Giancarlo, lo scomparso studioso di storia locale.

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