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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Girovagando per le frazioni di Bobbio: Piancasale, sede delle prime terme di Bobbio

Ai turisti che provenendo da Piacenza raggiungono la città del Santo irlandese Colombano percorrendo la strada Statale 45, appare ai loro occhi - usciti dalla galleria di Barberino alcuni chilometri prima di  Bobbio - uno scenario naturale di straordinaria bellezza

Ai turisti che provenendo da Piacenza raggiungono la città del Santo irlandese Colombano percorrendo la strada Statale 45, appare ai loro occhi - usciti dalla galleria di Barberino alcuni chilometri prima di  Bobbio - uno scenario naturale di straordinaria bellezza.  Alla loro destra vi è il fiume Trebbia dove scorre ancora un buona quantità di acqua limpida, gioia dei tanti che vi si immergono nella calura estiva; al di la delle sponda sinistra vegetano i vigneti della Azienda "Dego" di proprietà della famiglia Malaspina-Penati, che sono contigui a quelli della azienda "Cognolo" della famiglia Scotti. Poco oltre si trovano le vigne della Azienda del Marchese Obizzo Malaspina, altro protagonista della antica tradizione vitivinicola bobbiese.

Di fronte ai terreni vitati di queste aziende adagiato su un bel pianoro c'è Piancasale (mt 272), frazione attorniata  diverse case sparse come i Gerbidi, Mezza Cappella, Casa Brigna, Casoni, Case Rotte,Casa Frati: nuclei abitativi fino a non molti anni fa operosi e dinamici, che oggi, causa l'emigrazione degli abitanti, sono in evidente decadimento. La popolazione nel complesso conta poco più di 35 famiglie con circa 90 abitanti.

Il paese Piancasale è praticamente nuovo, tutte le abitazioni sono ristrutturate in modo elegante e sagace, i giardini antistanti le villette lasciano intendere che a chi le abita non manca il pollice verde. Il paese ha la sua Chiesetta dedicata a San Rocco in onore del quale ogni anno il 16 agosto si fa una grande festa. Ho vivo il ricordo di quando, molti anni fa, la messa del Patrono era celebrata da don Lino Ridella, parroco del Duomo di Bobbio. Il vecchio ormai diroccato mulino, la cui ruota era azionata dall’acqua del fosso degli Arelli, ha macinato per tanti anni i cereali degli agricoltori del Comune con lo "storico" mugnaio Giuseppe Farina. Uomo di grossa corporatura era  un gigante buono: la vecchia Jepp-Willy, residuato bellico che guidava, sotto la sua mole sembrava una macchinetta per bambini. Farina, il cognome qui largamente diffuso è forse attinente alla attività molitoria.

A due passi da Piancasale funzionavano le prime storiche Terme di Bobbio chiamate, per l'appunto "Terme di Piancasale", dal nome della salina romana “Piano e Casa del sale”. Lo stabilimento (nella foto) venne aperto nel 1896 dal marchese Obizzo Landi e costituì il primo centro termale di Bobbio. Sullo stesso piazzale, con grande gioia dei bambini che la frequentavano per molti anni ha funzionato la mitica "Colonia Carenzi".

I terreni attorno a Piancasale hanno avuto una vocazione per la viticoltura; famose erano le uve che producevano i vigneti dei Gerbidi che l’agronomo dottor Buelli ha ricordato in un suo trattato. Oggi  la viticoltura è ristretta alla produzione di uve per ricavarne vino ad uso famigliare. Parte dei vigneti è stata convertita a coltivazioni cerealicole e  foraggere. Quella di Piancasale è gente operosa con provetti artigiani  specie nell’edilizia e nei settori collegati. Tanti giovani  tengono vitale il paese essendovi rimasti a vivere con le loro giovani famiglie. Non si vedono campi abbandonati e due allevamenti di bovini tengono alta la " tradizione" contadina.

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