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Giuseppe Fiorentini, artista intagliatore del legno appassionato protagonista dello stile Grazzano

Allo Spazio Rosso Tiziano la mostra e il libro collegato, che fa luce su Giuseppe Fiorentini

La funzionalità e il fascino di Spazio Rosso Tiziano illuminano e raccontano la vita artistica di Giuseppe Fiorentini - appassionato cultore di grafica e del disegno ornamentale, ma soprattutto dell’arte dell’intaglio del legno a bassorilievo con fregi decorativi ispirati allo stile barocco – attraverso la mostra “Fra tecnica e passione” che rimane allestita fino sabato 29 giugno dal lunedì al venerdì in orario 15,30 – 19,30 e il sabato dalle 9,30 alle 12,30. Figlio d’Arte poiché il padre Salvatore era falegname ebanista costruttore di mobili per diversi decenni del Novecento, Giuseppe era stato docente all’Istituto Tecnico Industriale insegnando disegno meccanico, specializzazione che privilegia lo strumento della trasmissione oggettiva di informazioni; in lui però conviveva la passione per la comunicatività del disegno artistico e così nel 1986 dopo il pensionamento, da professore passò ad allievo iscrivendosi a Grazzano Visconti, alla Scuola di intaglio e disegno dell’Istituzione Giuseppe Visconti di Modrone i cui corsi erano aperti agli allievi di ogni età ed estrazione con frequenza libera e gratuita. Gli appunti di Fiorentini riferiti a quel periodo svelano l’ammirazione per la personalità “carismatica” dei maestri, l’atmosfera di familiarità respirata durante le ore di lezione e la sensazione “di essere l’apprendista delle botteghe artigianali che imparavano la professione giorno dopo giorno...-  e ancora - vedi nascere qualcosa a cui state dedicando attenzione e pazienza. E quando si sta intagliando non si può essere impazienti, non si può essere presi dalle fretta”. Fiorentini mette presto a frutto gli insegnamenti e nel laboratorio allestito presso sua abitazione, inizia a intagliare e a costruire a scopo amatoriale una serie di pezzi unici: mobiletti e componenti di arredo ispirati “allo stile Grazzano”. Il percorso espositivo a Rosso Tiziano, evidenzia la multiforme attività creativa di Fiorentini anche nel campo della grafica con tavole e fumetti dedicati alla storia sacra, progetti per scritte pubblicitarie al neon di marchi storici piacentini e nazionali e una serie di paesaggi eseguita a china, matita o carboncino che ritraggono edifici della Valmozzola (Parma) e di località piacentine. C’è poi testimonianza della passione per la musica e per il canto praticato nel Coro Polifonico Farnesiano.

Accompagna la mostra il libro-catalogo “Arte dell’intaglio a Piacenza- Giuseppe Fiorentini (1926-2017), della storica dell’arte Susanna Pighi, pagine 112, edito da Parallelo 45 con immagini per la maggior parte di Maurizio Lorenzon. Il volume è stato presentato sabato scorso dall’autrice in dialogo con Stefano Pronti dal cui intervento riprendiamo alcuni passaggi: “La formazione di Fiorentini si arricchì alla Scuola di disegno e intaglio di Grazzano Visconti, istituzione che negli anni Ottanta stava tramontando essendo giunti i tempi dell'industrializzazione estrema del mobile e addirittura della sostituzione del legno naturale con gli impasti di polvere lignee addensati con colle e resine. Lo stile Grazzano è un’antica variegata tradizione, oggi scomparsa perché travolta e azzerata dalla tecnologia, a onnipotenza della riproducibilità di qualsiasi oggetto giunta fino alla stampante 3 D. Nella scuola di Grazzano Visconti, confluiva tutta la tradizione dell'intaglio e della scultura a partire dai polittici quattrocenteschi, come descrive Susanna Pighi in premessa alla nota biografica del suo ottimo lavoro che traccia la fisionomia di Fiorentini e del suo comportamento ricostruendone la figura umana imperniata sulla disponibilità verso gli altri (famiglia, scuola, parrocchia) e professionale diligentemente raffinata e rivolta anche alla didattica. Questa mostra antologica e il libro collegato presentano un nuovo protagonista dell'arte piacentina nel quale si manifesta in extremis la creatività umana saldamente fondata sul disegno e sulla sua esecuzione manuale attraverso strumenti meccanici discesi da secoli di attività.  Ogni manufatto di Fiorentini è progettato da un disegno accurato, tracciato su un impianto geometrico, per lui è una sfida, una prova, un percorso fedele deduzione esecutiva dal disegno iniziale. Vengono in mente anche le decorazioni bizantine, gli arabeschi, dove la trama decorativa si costituisce per la somma di innumerevoli particelle in sé finite”.

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