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Giustizia e verità per Regeni e Patrick Zaki: sit-in in piazza ad Agazzano

Sono tempi estremamente difficili per tutti noi. In primo luogo per chi si è ammalato di Covid-19, o ha visto ammalarsi una persona cara, che in tanti, troppi casi non ce l’ha fatta. E in questi tempi è più che mai difficile alzare lo sguardo alle sofferenze degli altri, di persone lontane nel tempo e nello spazio, quando i nostri problemi sembrano schiacciarci e i luoghi che eravamo soliti frequentare non sono più aperti alla nostra presenza. Per questo risulta ancor più significativa la piccola manifestazione che ha visto una ventina di persone sotto il Municipio di Agazzano esprimere la propria vicinanza alla famiglia Regeni che ancora aspetta verità e giustizia per il barbaro assassinio di Giulio, e a Patrick Zaki, incarcerato in Egitto senza processo da ormai quasi un anno per reati d’opinione. Quello egiziano si è ormai manifestato come un regime che non ha rispetto per la vita e per i diritti umani, che ha incarcerato centinaia di oppositori politici: come Patrick Zaki, dottorando in studi di genere all’Università di Bologna e incriminato con l’accusa strumentale di “aver tentato di rovesciare il regime al potere” e per una tesi sull’omosessualità. Per non parlare di Giulio Regeni, fatto sparire dai servizi egiziani, torturato e ucciso nel 2016 senza che mai si sia riuscito a chiarirne i responsabili.

Agazzano per Giulio Regeni 2-2-2È inconcepibile che l’Italia continui a mantenere relazioni diplomatiche e commerciali con il regime di al-Sisi, responsabile di continue violazioni dei diritti umani. Prima degli interessi economici, il nostro paese e l’Europa devono difendere quei diritti sanciti dalla nostra Costituzione e dai trattati internazionali. Chiediamo al governo italiano di essere coerente e di ritirare l’ambasciatore italiano al Cairo, come più volte richiesto anche dalla famiglia Regeni. L’Egitto si rifiuta di fornire agli inquirenti italiani il recapito degli agenti e funzionari dei servizi segreti responsabili dell’omicidio Regeni: non possiamo e non dobbiamo tollerarlo. Il nostro paese inoltre si rende  complice del regime egiziano continuando a vendergli armi, fra cui due fregate da guerra recentemente autorizzate dal nostro governo. Quando un paese viola i diritti umani e si rifiuta di collaborare con la nostra giustizia in un caso orribile di omicidio, non possiamo continuare a sostenerlo con la vendita di armi. Dovremmo piuttosto dialogare con un’opposizione che ogni giorno rischia la libertà e la vita. La manifestazione di sabato 19 sotto tutti i Municipi d’Italia era indetta dalla Rete italiana pace e disarmo. Ad Agazzano ha visto l’adesione dell’Anpi Val Luretta Donne in nero, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Piacenza, Amnesty International Piacenza, Fabbrica&nuvole, Mondo Aperto APS, Associazione Arcangelo di Maggio Onlus, Progetto Mondo Mlal.

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