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Gli studenti del Liceo Artistico valorizzano le vestigia dell’antica Porta dei ladroni

Da oggi 11 maggio il breve tratto di cinta muraria protetto da una inferriata ben visibile in via Scalabrini di fronte al Politecnico, svela compiutamente la sua identità: l’essere una vestigia del XIII secolo dell’antica Porta dei Ladroni, un tempo inserita nelle mura cittadine

Da oggi 11 maggio il breve tratto di cinta muraria protetto da una inferriata ben visibile in via Scalabrini di fronte al Politecnico, svela compiutamente la sua identità: l’essere una vestigia del XIII secolo dell’antica Porta dei Ladroni, un tempo inserita nelle mura cittadine.

Quanto rimane dell’antica struttura medievale  è ora illustrato da un pannello grafico  affrancato sull’inferriata, che fornisce informazioni di carattere storico, architettonico e visive.  Il breve segmento murario, viene spiegato,  è riconducibile alla torre meridionale della “Porta dei ladroni”  così chiamata per la funzione che svolse come carcere per ladri e malfattori. Costruita per consentire alla Via Francigena (l’odierna via Scalabrini) l’attraversamento delle mura, questa struttura contribuì ad attribuire al quartiere il toponimo popolare “Porta Galera”.

Nel suo assetto la porta doveva essere presidiata da due torri laterali: i resti di quella settentrionale sono forse inglobati nell’ex Convento della Neve (costruito nel 1390 e oggi sede del Politecnico), la cui facciata su via Scalabrini è sporgente rispetto al filo della strada.

La ricostruzione del modello è stata eseguita dagli studenti del liceo “Cassinari” iscritti al IV anno dei corsi di Grafica e di Architettura, sotto la guida dei docenti proff. Leonardo Bonilini e Michele Parisi.  Il laboratorio  ha portato gli studenti all’approfondimento storico, architettonico e materico dell’antica Porta dei Ladroni, della quale i ragazzi hanno rilevato le rovine ancora esistenti, elaborandone vari schizzi e proposte ricostruttive. Sulla base delle informazioni raccolte (anche attraverso comparazioni con le porte medievali di Milano), gli studenti si sono impegnati nella ricostruzione volumetrica e strutturale della porta. Le loro proposte sono state sintetizzate in un modello 3D digitale e in uno fisico stampato in 3D a cura dell’architetto Manrico Bissi e dal grafico Cristian Boiardi; le immagini foto-realistiche del modello 3D sono state quindi inserite nel pannello informativo i cui testi sono redatti anche in lingua inglese.

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