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Gli studenti del Tramello-Cassinari riaccendono i riflettori sulla tomba romana del Polichirurgico

Gli studenti del Tramello-Cassinari accendono i riflettori sulla tomba romana rinvenuta vent’anni fa nell’area del Polichirurgico. Il 20 giugno un percorso tra le emergenze storico-culturali dell’area ospedaliera

Vent’anni fa nell’area del Polichirurgico dell’ospedale di Piacenza durante gli scavi per la costruzione della palazzina Malattie Infettive, era stata trovata una tomba di inumazione a camera, tipologia molto antica, diffusa in Italia centrale, ma rara in Italia settentrionale. Gli accertamenti condotti dalla Soprintendenza alle Belle Arti, avevano datato il manufatto funerario a un periodo compreso tra la seconda metà del II secolo A.C. fino al I secolo A.C. Era stato attestato l’interesse archeologico ma, almeno per i non addetti ai lavori, non erano seguite azioni di conoscenza. Successive indagini estese all’area del ritrovamento non avevano rivelato l'esistenza di altre strutture tombali. 

A riaccendere i riflettori sul manufatto funerario, testimone di un’epoca in cui la città romana era racchiusa nel perimetro tracciato nella immagine che pubblichiamo, ci ha pensato un team di studenti dell’Istituto Tramello-Cassinari. Guidato dalla professoressa Roberta Guglieri, con l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza e con l’aiuto dell’archeologa Anna Stevani, ha studiato il dossier del ritrovamento, compiuto studi e, in sinergia con la direzione Asl, ha elaborato un progetto multimediale per diffondere la conoscenza dell’importante reperto storico. L’insieme delle proposte elaborate - presentato pubblicamente e commentato nella sala Conferenze del Padiglione malattie infettive da alcuni protagonisti del lavoro svolto con impegno e passione - comprende proposte e, già fruibili, un sito Internet, un video clip e una serie di pannelli che svelano i segreti tombali, a cominciare dai titolari del sepolcro: un uomo anziano e una giovane sepolti a una generazione di distanza.

Gli articolati pannelli illustrativi spiegano che sotto frammenti laterizi e strato di argilla e frammenti ceramici decorati del XVII sec. erano comparsi, inseriti in un manto di argilla rossiccia, numerosi ceramici di età romana. Un’indagine più accurata aveva permesso di rinvenire due ollette in cattivo stato di conservazione contenenti resti carbonizzati, probabilmente riferibili a due cremazioni, mentre tra la base dello strato di occupazione romano e le ghiaie sottostanti era stata individuata e scavata una struttura in laterizi legati con malta, di circa tre metri per quattro, profonda due, sempre appartenente alla fase di occupazione romana: una tomba ad inumazione a camera, presumibilmente di età tardo repubblicana. Un lato della struttura risultava essere stato asportato in antico in seguito a un saccheggio. Sul fondo, pavimentato in mattoni, vi erano i resti sconnessi umani e alcuni elementi del corredo funebre: due vasetti fittili in frammenti, una moneta di bronzo, due ansette di bronzo, due pedine da gioco in calcare e alcuni frammenti di bronzo placcati in argento. Di particolare interesse due elementi, originariamente in ferro rivestiti di placchette ossee lavorate, forse facenti parte del letto funebre, rinvenuti sul fondo della struttura. I reperti ritrovati sono conservati ai Musei Civici di Palazzo Farnese in attesa della nuova sezione dedicata all’archeologia.

Il TEAM ARCHEOLOGO - Maria Serena Altieri, Federico Anelli, Giulia Cattanei, Carmen Cignatta, Alessandro Cigolini, Sofia Favai, Nicolò Ferri, Massimo Fiordaliso, Fracesco Fontana,Manuel Galli, Gianluca Gavardi, Alessio Gazzola, Alizèe Gobbi, Teododo Hiryn, Zineb Khias, Ciprian Macreniuc, Edardo Mazzari, Alessandro Metti, Giulia Modenesi, Sara Morlacchini, Ginevra Oddi, Federica Ottonelli, Silvia Perrone, Giuseppe Flavio Pop, Riccardo Re, Martina Repetti, Diarra Sal, Manuel Sciarrino, Nicolò Verdetti, Milena Biku, Gabriele Caborni, Alessandro Longhi, Ace Nakov, Giorgia Truffelli.

COME VISITARE LA TOMBA - Chi fosse interessato a visitare la tomba può mettersi in contatto con Martina Croci, Comunicazione e Marketing Azienda Usl Piacenza Tel. 0523-302016 - www.ausl.pc.it. Il prossimo 20 giugno è poi in programma un percorso culturale misto che comprende - in sintesi - tutti e tre gli itinerari culturali dell’ospedale (chiesa di san Giuseppe, ospedale grande, antiche fortificazioni, tomba romana, ex monastero olivetano di S. Sepolcro con i suoi tesori, Sala delle Colonne). La visita inizierà alle ore 18.00 e terminerà alle ore 20.00 circa, con ritrovo alle ore 17.50 alla chiesa di San Giuseppe dell’ospedale in via Campagna. La partecipazione è gratuita, ma occorre prenotarsi per tempo.

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