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Gragnano, più contenuta la prima rata Tari 2020

Questa una delle novità decise dal Consiglio Comunale, che ha approvato la proposta di modifica del regolamento per le attività imprenditoriali e per i soggetti in difficoltà

Sarà più contenuta la prima rata Tari 2020 - che copre i costi di gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti - per le attività imprenditoriali e per i soggetti in difficoltà del Comune di Gragnano Trebbiense.

E’ questa una delle novità decise dal Consiglio Comunale, che ha approvato la proposta di modifica del regolamento Tari. «Abbiamo tenuto conto delle indicazioni di Arera cioè dell’Autorità di Regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente affiancando alle riduzioni obbligatorie altre che invece hanno carattere facoltativo ovvero dipendono da una scelta discrezionale della nostra Amministrazione che ha voluto tener conto del danno economico che l’Emergenza sanitaria ha causato ad alcune attività in particolare», spiega il Sindaco Patrizia Calza

Questi i presupposti. Arera ammette la possibilità per i Comuni di introdurre riduzioni ed esenzioni da finanziarsi tuttavia con risorse proprie del bilancio comunale. Inoltre la stessa Autorità con la delibera n. 158 del 2020, in considerazione dell’Emergenza epidemiologica ha previsto,  a favore delle utenze non domestiche, agevolazioni   diverse a seconda del Codice Ateco dei diversi tipi di attività. In particolare la riduzione consiste in una percentuale della parte variabile della tariffa rapportata ai giorni di chiusura dell’attività. Chiusure e sospensioni, come è noto, diverse tra di loro a seconda di quanto disposto dai vari Dpcm e Ordinanze regionali.

L’Amministrazione ha pertanto applicato queste riduzioni obbligatorie del 9%, dell’11% o del 15% a seconda dei periodi di chiusura scegliendo tuttavia di introdurre ulteriori agevolazioni facoltative.

In particolare si è deciso di ridurre del 50% la parte variabile della tariffa di attività commerciali particolarmente colpite che per le loro caratteristiche non hanno potuto produrre reddito durante il periodo di chiusura e non hanno la possibilità di recuperarlo in futuro. Ci si riferisce, per esempio, a negozi di abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, parrucchieri, barbieri, estetista, orafo, ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub, bar, caffè, pasticcerie e fioristi.

«Abbiamo inoltre previsto che i soggetti che si trovano in possesso delle condizioni richieste per il riconoscimento dei bonus sociali ex lege, possano ottenere una riduzione del 50% della parte variabile della tariffa Tari, sulla base di una formale richiesta, allegando quanto già prodotto per la fruizione di bonus sociali. In casi di morosità pregressa, l’agevolazione sarà trattenuta a compensazione dell’ammontare rimasto insoluto», prosegue Patrizia Calza.

Affinché queste riduzioni sia a favore delle utenze non domestiche sia a favore dei soggetti svantaggiati non aggravino l’onere posto a carico degli altri cittadini, le minori entrate determinate da queste riduzioni verranno coperte con i fondi messi a disposizione dal Governo a favore dei Comuni delle Cinque province maggiormente colpite dal Covid ovvero Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza. 

Infine il Consiglio ha confermato anche per l’anno 2020 le medesime tariffe TARI fissate per il 2019 così come consentito da Arera.

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