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Museo archeologico del Farnese

Grazie alla nuova web app “3D Art XP” rivivono in tre dimensioni gli antichi reperti romani

I visitatori avranno la possibilità di esplorare la Sezione Romana del Museo Archeologico con un'esperienza virtuale, accedendo tramite un codice QR

«I Musei Civici di Palazzo Farnese hanno scelto di dare un segnale importante della volontà della città di aprirsi al futuro rafforzando la consapevolezza della conoscenza del proprio passato. Grazie all’applicazione web  che viene presentata quest’oggi i visitatori avranno la possibilità di esplorare la Sezione Romana del Museo Archeologico con un'esperienza virtuale, accedendo tramite un codice QR alla scoperta del Fegato e di un kouros etrusco, digitalizzati con una scansione 3D che permette di ruotare i reperti a 360° nella loro riproduzione tridimensionale». E’ con queste parole che l’assessore alla Cultura, Jonathan Papamarenghi ha introdotto la conferenza stampa tenutasi stamani a Palazzo Farnese per la presentazione del nuovo progetto sperimentale “3D Art XP – Tra memoria dell'antico e visioni immersive” di visita virtuale e scansione in tre dimensioni di alcune opere custodite nella Sezione Romana del Museo Archeologico.

«La nostra Sezione Romana – ha aggiunto Papamarenghi - si presta a una lettura a più strati, in un ventaglio di esperienze che va da quella professionalmente più attrezzata dell’archeologo e dello studioso, a quella dell’appassionato di storia dell’arte e al pubblico, anche giovane, sensibile alle bellezze artistiche. Una Sezione Romana che racconta, grazie anche al progetto 3D Art XP, la stratificazione della storia e del susseguirsi delle civiltà e che consentirà ai visitatori di apprezzare la ricostruzione, tra le tante, di una fornace romana a partire dai resti di quella esposta nel Museo Archeologico. Rinnovo quindi il ringraziamento alla Regione Emilia Romagna, a Lepida e all’Agenda Digitale regionale per l’assistenza e il supporto prestati per rendere ancor più fruibile il nostro patrimonio archeologico, artistico e culturale».

Oltre all'assessore Papamarenghi, a illustrare la nuova tecnologia sono intervenuti la direttrice dei Musei Civici Antonella Gigli, la responsabile del Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia Romagna Cristina Ambrosini e Massimo Fustini del Coordinamento Agenda Digitale Regionale, unitamente al presidente di Lepida Alfredo Peri.

Cristina Ambrosini, dopo avere sottolineato la stretta collaborazione tra Agenda Digitale e Settore Patrimonio Culturale della Regione nell’ambito dello sviluppo della tecnologia digitale per la valorizzazione del patrimonio culturale, ha ricordato che, oltre ai Musei Civici di Palazzo Farnese, la sperimentazione interesserà anche il Museo della Terra di San Giovanni in Persiceto (Bologna) e il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (Ravenna). Per Massimo Fustini l’importanza del digitale è la sua trasversalità, la sua capacità di essere a supporto dello sviluppo di vari ambiti, mentre Alfredo Peri, dopo aver ringraziato tutte le realtà coinvolte nel progetto, ha ricordato che Lepida ha 440 soci, tra Comuni ed enti pubblici della Regione e che realizzare un servizio wi-fi e l’applicazione in argomento in uno spazio seminterrato non è stata impresa facile, ma l’obiettivo è stato raggiunto garantendo la possibilità dell’interazione tra oggetti d’arte e archeologici con il visitatore e il professionista.

«Si è trattato di un’operazione “corale” – ha aggiunto Antonella Gigli, direttrice dei Musei Civici - che ha visto l’azione di una pluralità di soggetti, nonché di numerosi esponenti del mondo scientifico e della ricerca, che hanno lavorato in stretta sinergia fra loro. Un lavoro di squadra che ha dato risultati straordinari, per cui un doveroso ringraziamento va rivolto a tutti coloro che, con impegno e professionalità, hanno operato per conseguire il traguardo che ora si offre a tutti i visitatori: in primis Cristina Ambrosini, dai cui preziosi suggerimenti ha preso il via l’intera operazione, l’assessore Jonathan Papamarenghi, la Regione Emilia-Romagna, per Lepida, oltre naturalmente al presidente Alfredo Peri, Barbara Santi e Sandra Lotti coordinatrici del progetto,  Marco Podini della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza, Matteo Fornaciari, Sara Ferrari nonché Micaela Bertuzzi». Alla conferenza stampa è seguita una dimostrazione live dell’applicazione nelle sale della Sezione Romana del Museo Archeologico.

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