Grondone, ristrutturata la chiesa dedicata a san Giorgio
Presente alla cerimonia di inaugurazione, avvenuta durante la festa patronale, anche il vescovo Adriano Cevolotto
Una tipica giornata primaverile, con temperatura mite, i prati con una forte e intensa vegetazione che presentavano una spettacolare visione di tarassaco di giallo intenso, i monti della cintura Ragola, Zovallo, monte Nero, monte Bue e monte Carevolo con continue e numerose chiazze di neve sono stati il simbolo dell’accoglienza riservata al vescovo monsignor Adriano Cevolotto, che sabato 24 aprile ha celebrato a Grondone la messa in onore del patrono san Giorgio ed inaugurato i lavori di consolidamento e ristrutturazione del sacro edificio. Ad accogliere il vescovo il parroco don Stefano Garilli, che nell’offrire il saluto della piccola comunità, gli ha mostrato gli imponenti e necessari lavori di idraulica e strutturali per il consolidamento dell’edificio. L’intervento dell’importo di 120 mila euro, è stato eseguito dalla ditta Bragoli, il cui titolare Renato era sabato a Grondone. Le spese sono state coperte da un contributo dell’8 per mille e da offerte dei parrocchiani. Il Vescovo, nel rispondere al saluto di benvenuto, ha avuto parole di elogio per quanto compiuto dalla comunità, che ereditato dai “padri il bene del sacro tempio”, dimostra la volontà di conservarlo per donarlo alle generazioni future. Fra i benefattori e le tante persone meritevoli di “ringraziamento”, il parroco ha citato mons. Antonio Lanfranchi, già vescovo di Modena e Giannino Malchiodi, scomparso lo scorso anno per Covid. Protagonisti della festosa cerimonia oltre le persone che vivono stabilmente nei due nuclei della frazione – “Sopra e Sotto” don Giuseppe Calamari, Dina Bergamini, il vice sindaco Paolo Scaglia con la consigliera Roberta Golzi e il sindaco Carlotta Oppizzi che ha fatto dono al vescovo di una originale felpa che raffigura presenta nella parte anteriore l’immagine stilizzata di Ferriere e una piccola scritta: “Paese mio”.
IL QUADRO DEI LAVORI ESEGUITI
Consolidamento strutturale con l’inserimento di 33 micropali fino alla profondità di 10 metri per tutto il perimetro della chiesa con trave in cemento armato di collegamento. All’interno del tempio la costruzione di un muro in cemento armato collegato al muro esterno nella zona dell’abside della chiesa, attorno all’altare. Rifacimento del solaio nella zona sacrestia. Inserimento di due “chiavi” per rafforzare la stabilità su tutta la lunghezza della chiesa. Inserimento di una fascia esterna all’abside, riparazione delle crepe interne, colorazione di tutto l’edificio e rifacimento dell’intero pavimento.