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Gropparello, «Cittadini penalizzati da una legge del 1952 che non ci considera “comune montano”»

Il sindaco Ghittoni si fa portavoce anche per gli altri comuni che, «pur rispettando i criteri della normativa, non rientrano nella classificazione Uncem». Appello a parlamentari e consiglieri regionali piacentini «affinché prendano a cuore la vicenda»

«Per colpa di una legge che classifica i comuni in “totalmente montani”, “parzialmente montani” e “non montano” e che non può essere rivista o aggiornata il Comune di Gropparello subisce ingiustamente delle penalizzazioni che si riversano sulle tasche dei cittadini». Il sindaco del paese della Valvezzeno, Claudio Ghittoni si fa portavoce anche per i territori della nostra provincia che, «pur rispettando i criteri della legge 991 del 1952, non rientrano nella classificazione dell’Unione Nazionale Comunità Enti Montani (Uncem)». Tra i vincoli previsti dalla normativa «quello del dislivello del territorio che deve essere maggiore di seicento metri oppure che l’ottanta per cento della superficie sia al di sopra dei seicento metri», spiega Ghittoni che, con i dati alla mano, ha fatto un semplice calcolo per dimostrare che Gropparello rientrerebbe nella classificazione: «Sariano è a circa duecento metri di altitudine mentre la frazione di Obolo supera i Claudio Ghittoni sindaco di Gropparello-4novecento. Prato Barbieri è ancora più sopra. La differenza tra le due altitudini è di circa settecentocinquanta metri, il che vuol dire che il nostro Comune rispetta ampiamente i criteri». Peccato, dice il sindaco, «che nel 1990 l’abrogazione di due articoli della legge ha fatto sì che la classificazione non potesse essere più rivista e aggiornata».

Questa «discriminazione», come ha voluto definirla il primo cittadino di Gropparello, «ha stabilito l’applicazione dell’Imu sui terreni agricoli con l’aliquota del 7.30 poi dall’Amministrazione abbassata al 4.60, la mancata agevolazione Irap, (l’imposta regionale sulle attività produttive), e l’esclusione dalle cosiddette “Aree interne”, ovvero i territori caratterizzati da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi essenziali». Il sindaco Claudio Ghittoni rivolge un appello ai parlamentari e ai consiglieri regionali piacentini, «affinché prendano a cuore la vicenda: se è impossibile revisionare la normativa se ne faccia una nuova. Perché – conclude – penalizzare i comuni come Gropparello che non hanno i diritti che una giusta classificazione dovrebbe riconoscere?».

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