«Borgonovo ha dimenticato il giovane Kajzer»
Il consigliere comunale di minoranza Guasconi: «Nessun conforto per la famiglia da parte delle istituzioni locali». I familiari: «Sarà stato "un invisibile", noi di certo non lo dimentichiamo, è sempre nei ricordi»
Kajzer Alizoti era un giovane di 19 anni, tragicamente scomparso in un incidente stradale lo scorso 14 aprile. D'origine albanese, in sella al suo motorino, si stava recando a lavoro, sulla strada tra Borgonovo e Pianello, quando è stato travolto da un furgone. La famiglia, da allora, non fa altro che pensare a lui. «Mai sarà dimenticato dai nostri ricordi e dai nostri cuori», spiegano i familiari, con i quali la nostra redazione è entrata in contatto. «Qua a Borgonovo è cresciuto, per la comunità sarò stato anche “un invisibile”, ma per noi è impossibile dimenticare Kajzer». Anche il consigliere comunale di minoranza Guido Guasconi, rappresentante di “Terza Lista”, ha evidenziato come il 19enne, sia stato un po’ troppo dimenticato dalla comunità borgonovese. Per questo ha voluto esprimere un pensiero sull’atteggiamento del suo Comune.
«CADUTO SUL LAVORO E DIMENTICATO»
«Si chiamava Kajzer Alizoti, aveva diciannove anni. Dalla nativa Fier in Albania, era giunto a Borgonovo per lavorare e per causa di lavoro vi ha trovato la morte. Quella mattina di tre settimane fa era chiaro da poco e lui era steso sull'asfalto assieme al motorino, alla curva di Castelnuovo. I compagni di lavoro lo attesero invano a Pianello, dove lavorava da sei mesi ed erano bastati per farsi stimare da tutti. "Silenzioso, puntuale, affidabile", hanno scritto. Era in Italia da tempo, riposa nel nostro cimitero. Qualcuno se n'è accorto? Sarò più preciso: qualcuno dentro la Rocca se n'è accorto? Qualche mese, fa un'atroce assurda sciagura ha stroncato le vite di quattro ragazzi ventenni, annegati in Trebbia in una notte di nebbia. Uno, era di Borgonovo. L'Amministrazione proclamò il lutto cittadino e mandò una corona di fiori, attestando quanto più possibile la partecipazione al lutto. Giustamente, direi. Vale anche per i genitori di Kajzer, rimasti con il figlio più piccolo? Quell'umile e modestissima famiglia che chiunque vorrebbe come vicini di pianerottolo non ha avuto, nemmeno in privato, il conforto di nessun rappresentante della comunità. Eppure, è stata istituita una posizione titolata "Nuovi cittadini, integrazione e pari opportunità", affidata a una consigliere. Vogliamo porre rimedio alla mancanza? Lo si potrebbe fare in dieci differenti maniere. Ma suggerirle non tocca a noi».
Guido Guasconi, Consigliere “Terza Lista”