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“Humusmater”: la mostra di Paola Foppiani per rendere la Cattolica ancora più bella

Inaugurata nell’atrio d’onore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza l'esposizione di terrecotte dell’artista piacentina

«Una mostra - ha ricordato nel suo saluto il direttore della sede di Piacenza Mauro Balordi -  lasciata in sospeso nel marzo 2020, appena scoppiata la pandemia, un tributo a tutte le donne in occasione della loro festività di marzo, come già fatto in occasione di quella di Cristina Costanzo. Ora, seppur in un momento difficile a causa della guerra in Ucraina, riapriamo il nostro spazio nel nostro atrio dove sono state completamente restaurate (con la supervisione dell’architetto Benzi) le ampie vetrate che lo caratterizzano. Da noi sono presenti opere di Luciano Ricchetti, Giulio Carpioni, Domenico Bissoni, Paolo Maserati, Giancarlo Braghieri, Giorgio Milani, Rossella Battaglini, Paolo Perotti, Franco Corradini, Anna Mazza e Romano Tagliaferri. E' quasi una galleria d’arte che arricchisce la nostra sede perché desideriamo che i nostri studenti frequentino un ambiente bello da vivere, non solo un luogo di formazione, ma un vero e proprio crocevia di artisti, con opere che possano rendere più gradevole lo studio ed il lavoro».

Dopo i ringraziamenti di Paola Foppiani alla Cattolica per avere ospitato la mostra (nonché al salumificio San Bono ed alla Cantina Primogenita per il rinfresco), ha preso la parola il critico d’arte Carlo Francou che ha illustrato la genesi ed il leit motiv, delle opere ricordando come la terracotta sia «il materiale che trionfa nell’esposizione che Foppiani presenta in Cattolica, un percorso che si chiude con l’Humusmater, il Cristo dalle molteplici forme a cui si approda attraverso un corridoio popolato dall’allegria (ed ironia) di figure in terracotta variegate: due vedove, le ragazze universitarie, la regina spennatrice, la signora antispreco, la donna bucolica di campagna, tre donne colorate che discutono, a rappresentare la conflittualità da superare. C’è anche un richiamo alla guerra, dove il bene e il male entrano in conflitto, e non si sa chi trionferà». Francou che ha firmato la presentazione del catalogo, ha sottolineato come «l’aspetto apparentemente ludico di questi lavori, diventa occasione per stimolare i pensieri ed accompagna l’artista nel suo sguardo sulla nostra contemporaneità che diventa provvidenziale ed introspettivo tempo d’ascolto».

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