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«I bisogni sono cambiati, servono gli stati generali del welfare»

L’assessore Sgorbati puntualizza l’impegno del Comune per affrontare la pandemia sociale. Il Servizio assistenza domiciliare ha ridotto fortemente le liste d’attesa: da 168 domande a 26

«I bisogni sono cambiati in questi mesi, il Covid ci ha imposto di cambiare alcuni servizi e sono servite risorse in più. Ora stiamo ragionando di organizzare gli Stati generali del welfare in almeno due giornate a ottobre. Occorrono dei tavoli di confronto per riflettere sui servizi del post Covid». Così l’assessore ai servizi sociali, Federica Sgorbati, ha commentato la decisione di rivedere l’organizzazione del welfare, in merito anche a una recente variazione di bilancio che ha garantito più risorse economiche a disposizione. «Si tenga presente – ha osservato l’assessore – che se prima del Covid monitoravamo 300 famiglie, ora sono 440 quelle tenuto sott’occhio dai dipendenti del Servizio Minori e Famiglie». L’assessore ha evidenziato inoltre che il Servizio Assistenza Domiciliare del Comune ha pressoché annullato le liste d’attesa. «Dalle 168 domande in fase di valutazione del 2019 siamo passati a 26. Prima c’era una lista di attesa di un anno-anno e mezzo per ottenere una risposta per chi chiedeva l’assistenza domiciliare». Attualmente il Servizio ha in carico 215 anziani non autosufficienti, 23 anziani autosufficienti, 11 adulti, 83 disabili per un totale di 332 persone prese in carico dal “Sad”.

VARIAZIONE DI BILANCIO, GLI INTERVENTI NELL'AREA DEI SERVIZI SOCIALI


• € 500.000 per coprire la maggiorazione di spesa conseguente all'emergenza Covid, dovuta all'impossibilità, stante la situazione epidemiologica, di inserire minori in affido familiare optando necessariamente per la collocazione in istituti.


• € 25.000 per supplire alla maggiorazione dei costi dell'attività dei Centri Educativi a seguito dell'emergenza pandemica, dovuta alla necessità di riorganizzare i gruppi di minori in “bolle” di ridotte dimensioni, secondo le norme anti Covid. Si evidenzia che l’emergenza educativa del momento trova un’ampia risposta nei centri socio-educativi pomeridiani in convenzione con la Rti Eureka – Oltre – Casa del Fanciullo, alcuni operativi all’interno delle scuole, come punti di riferimento per la prevenzione e il contenimento del disagio, oltre a fornire sostegno ai genitori nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.


• € 50.000 per la maggiore spesa sul capitolo sussidi agli utenti del Servizio Minori e Famiglia, cui fanno riferimento circa 440 nuclei familiari. Vi confluiscono non solo richieste una tantum per utenze domestiche/canoni di locazione (ad esempio il progetto “Una casa tra le case” della Caritas Diocesana, che prevede sia il Comune di Piacenza a farsi garante di canoni non evasi dall’affittuario) ed integrazioni al reddito per famiglie con entrate al di sotto del minimo vitale, ma anche, ad esempio:

1. Rette dei centri educativi per i minori in tutela o con decreto di affido al servizio sociale da parte del Tribunale dei Minori, che non trovino posto nei centri convenzionati. Le segnalazioni scolastiche dal gennaio 2021 ad oggi sono 58 e riguardano soprattutto minori preadolescenti che manifestano difficoltà nell’apprendimento e problemi di isolamento sociale.

2.Spesa per il transito educativo di un minore che da una comunità rientri in famiglia: si prevede un educatore che monitori per almeno un paio di mesi la situazione emotiva del minore e la ridefinizione del contesto familiare.

3.Prese in carico “leggere” per le famiglie colpite dalla crisi post Covid: interventi una tantum per ratei affitti e utenze domestiche, connessione a Internet ad uso scolastico.

• € 50.000,00 da destinare all’imminente coprogettazione per i minori in ritiro sociale/sindrome HIKIKOMORI (isolamento sociale, di ritiro dalle attività scolastiche e/o lavorative, senza alcuna relazione al di fuori della famiglia). I Servizi Sociali comunali stanno lavorando su tale co-progettazione, che sarà presentata a breve con l’obiettivo di arginare un fenomeno complesso e preoccupante, che rischia di portare gli adolescenti a ritrarsi dai consueti percorsi di crescita.
Si tratta di un servizio di educatori di transito che affiancherebbero i ragazzi e le loro famiglie, affrontando percorsi educativi e terapeutici in collaborazione con l’UONPIA dell’Ausl di Piacenza, con l’obiettivo di favorire il recupero della socialità e, ad esempio, il rientro a scuola con misure di sostegno. L'implementazione di questa coprogettazione, già in parte finanziata con i fondi dei Piano di zona, permetterà la continuità del servizio anche nel 2022.

• € 40.000 di contributo a sostegno dell'Emporio Solidale (290 famiglie e oltre 670 persone sostenute).
• € 120.000 per continuare il potenziamento SAD e per garantire maggior sostegno alla popolazione anziana.

• € 15.000 di incremento per la sistemazione di 24 alloggi sociali.

• € 40.000 per l'integrazione delle rette a carico di adulti, portando avanti il sostegno economico agli utenti che hanno maggiormente sentito il peso dell'emergenza sanitaria.

• € 35.000 in contributi all'area anziani, proseguendo il sostegno economico agli utenti del servizio anziani.

• € 750.000 per contributi a persone disabili.

• € 50.000 per voucher Tagesmutter.


 

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