rotate-mobile
Domenica, 11 Giugno 2023
Attualità

I comitati insistono: «Il dehor di piazzetta Plebiscito va rimosso»

Il Comune conferma la legittimità dell'installazione della struttura ai comitati “Fondo Ambiente Territorio” e quello della piazzetta, che non ci stanno

Il Comune di Piacenza conferma la legittimità della presenza del dehor di piazzetta Plebiscito. I comitati di cittadini – sia il “Fondo Ambiente Territorio” che quello nato ad hoc per “tutelare la piazzetta” - che si battono contro il suo posizionamento insistono nella loro battaglia, chiedendone la rimozione. Il botta e risposta tra l’ente e il gruppo di cittadini è stato reso noto dagli stessi comitati. Nella piazzetta a fine 2021 era comparsa la struttura, voluta dal ristorante “Twin Fish”. Il Comune, richiesto di un parere, conferma la legittimità di tutti i procedimenti tramite i dirigenti alle “Attività Produttive ed Edilizia” e al “Servizio Entrate”.

DEHORS DI PIAZZETTA PLEBISCITO - REPLICA ALLA RISPOSTA COMUNALE

Replichiamo alla nota PG 41372 del 5 aprile 2022, con la quale codesta Amministrazione Comunale ha risposto alla nostra petizione del 7 marzo, che chiedeva il ripristino in piazzetta Plebiscito dello stato dei luoghi antecedente all’abbattimento di due tigli ed all’intervento di costruzione del dehors di pertinenza del ristorante Twin Fish di via Sopramuro. La raccolta delle firme è avvenuta mentre gli interventi erano in divenire, in assenza di informazioni alla cittadinanza. Per questo ci sono discrepanze fra le richieste riportate nei moduli delle firme e nella petizione. Si tratta di differenze non rilevanti, infatti i firmatari erano già informati o venivano aggiornati sullo stato d’avanzamento dei lavori e tutti condividevano la richiesta di ripristino dello stato dei luoghi. Ribadiamo che, a nostro giudizio, la struttura realizzata nelle settimane scorse, e recentemente inaugurata, non è compatibile con il contesto storico-monumentale in cui è inserita e contrasta con le disposizioni vigenti.

Di seguito spieghiamo i motivi per cui chiediamo all’Amministrazione Comunale che:

• il dehors venga rimosso o modificato, in modo da renderlo conforme alla normativa;

• nella piazzetta vengano attuati interventi e iniziative per riqualificarla e renderla fruibile da tutti, nel rispetto dei suoi requisiti storico-artistici;

• le opere e le iniziative di riqualificazione e valorizzazione avvengano senza abbattere i tigli.

La struttura occupa quasi per intero il lato della piazzetta lungo via Sopramuro, corrispondente ad un braccio demolito del chiostro di San Francesco. La posizione, le dimensioni e le caratteristiche costruttive la rendono il volume più appariscente della piazzetta Plebiscito. Limita la percezione visiva del braccio nord est del chiostro e forma una barriera che ostruisce quasi completamente l’accesso pedonale alla piazzetta.

L’isolamento della piazzetta dalla via Sopramuro ne disincentiva l’uso come spazio pedonale e ha già indotto numerosi automobilisti serali a usarla come parcheggio che attrae auto nel cuore della città. Questa trasformazione di fatto in area di sosta per le auto è, a nostro giudizio, incompatibile con la tutela e la valorizzazione di questo spazio urbano storico e quindi riteniamo che tale uso debba essere vietato. La percezione e l’accessibilità dell’ex chiostro non devono essere sminuite dalla presenza del dehors. Questo risultato si può ottenere realizzando una struttura conforme alle norme regolamentari comunali.

Gli interventi per riqualificare e rivitalizzare la piazzetta sono opportuni, ma competono al Comune, e devono essere destinati alla fruizione di tutti i cittadini, perché si tratta di uno spazio pubblico e di interesse storico. L’intervento privato volto a incrementare la clientela del ristorante può contribuire allo scopo, ma deve essere compatibile con tali finalità generali. Ricordiamo che nella primavera 2011 furono raccolte oltre 3.000 firme contro il progetto comunale di riqualificazione della piazzetta che prevedeva, oltre alla realizzazione di un selciato riproducente la pianta del chiostro trecentesco demolito negli anni ’30, anche l’abbattimento di tutti i tigli esistenti. I firmatari della petizione si opponevano all’eliminazione degli alberi, in quanto componenti naturali consolidati da decenni in quel luogo, che migliorano l’estetica del paesaggio urbano e creano ombra, mitigando il calore estivo ed offrendo ristoro ai passanti.

Il progetto intendeva probabilmente contemperare varie esigenze: rendere riconoscibile la funzione storica dell’area, offrire più spazio ai banchi del mercato bisettimanale, che allora si svolgeva anche in via Sopramuro, e creare una zona di parcheggio serale in centro. Oggi si possono ideare iniziative periodiche di vario genere (sociali, culturali, musicali, economiche), coinvolgendo commercianti e associazioni, nel rispetto dei caratteri storico-artistici dell’area e del contesto.

Alcuni interventi permanenti e poco costosi per valorizzare e rendere fruibile la piazzetta sono stati suggeriti più volte da cittadini. Citiamo qui, a titolo di esempio, la posa di alcune panchine con sedute e schienali comodi al posto degli attuali parallelepipedi inutilizzati, di una fontanella, o addirittura di una fontana a forma di pozzo. Com’era previsto nel progetto comunale del 2011, il selciato della pavimentazione potrebbe riprodurre le tracce dei corpi di fabbrica del chiostro demolito, a condizione che tutto ciò sia compatibile con il mantenimento delle piante esistenti.

La struttura realizzata a) Non è conforme alle disposizioni del Regolamento Edilizio comunale in materia di dehors. Le norme del vigente Regolamento Edilizio, art. 185.1 e art.185.4 lettere b) e c), evidenziate in giallo nel punto 4) dell’Allegato a questa petizione, stabiliscono, in sintesi, quanto segue. I dehors devono essere formati da elementi verticali e orizzontali di metallo sottili, facilmente rimovibili, posti temporaneamente sullo spazio pubblico; devono avere copertura non rigida; possono occupare spazio di fronte ad altre proprietà/attività purché sia stato acquisito il benestare dei relativi proprietari/titolari. In nessun caso possono essere trasformati in un locale chiuso.

Diversamente da quanto prescrivono le norme regolamentari, la struttura di piazzetta Plebiscito via Sopramuro è costituita da massicce e pesanti barre di ferro verticali e orizzontali ed ha una copertura rigida; la pedana su cui appoggia è dimensionata in proporzione al carico e perciò è anch’essa una struttura complessa e pesante. E’ evidente che l’eventuale rimozione e successiva ricollocazione del tutto non sarebbe né semplice né rapida, ma richiederebbe molte ore di lavoro di varie persone. Si tratta in realtà di un’opera non temporanea, ma progettata per essere permanente. L’estensione della struttura impegna l’intero spazio frontistante il palazzo di Via Sopramuro 17. Il fatto che il dehors si trovi in piazzetta Plebiscito, sul lato opposto della via Sopramuro rispetto al palazzo in cui è posto il ristorante, non esenta dalla necessità di ottenere l’assenso delle altre proprietà del palazzo, come è stabilito dal Regolamento Edilizio.

Il parere favorevole della Soprintendenza non prevale sulle norme urbanistico/edilizie e di tutela dei beni storico-artistici di cui il Comune si è dotato. Lo stabilisce la legge e lo chiarisce lo stesso parere della Soprintendenza: “Sono fatti salvi i diritti dei terzi ed i poteri attribuiti agli altri organi per l’osservanza delle disposizioni contenute nei regolamenti comunali e di tutte le altre disposizioni vigenti”. Pertanto le prescrizioni del Regolamento Edilizio sulle caratteristiche del dehors devono essere in ogni caso osservate. b) Non è un dehors, ma una nuova costruzione, categoria d’intervento soggetta a permesso di costruire e vietata, nel caso specifico, dalla LR urbanistica n. 20/2000 art. A7 e LR n.24/2017, art. 32 (nelle aree urbane storiche è esclusa la modifica della trame viarie e l’edificazione delle aree e spazi liberi destinati ad usi collettivi) e non prevista, perciò esclusa, nel centro storico dal RUE vigente, artt. 62, 64, 65 (interventi edilizi ammessi nel centro storico). L’intervento eseguito nella piazzetta Plebiscito non è ammesso dalla legge e dal RUE. Il parere con il quale la Soprintendenza autorizza l’esecuzione dell’opera non permette di superare i vincoli imposti dalla legge e dal piano urbanistico. Inoltre, per analogia con quanto evidenziato nella sentenza in materia di beni paesaggistici riportata al punto 7 dell’allegato alla presente petizione, si può ritenere che anche alterare o turbare la visione di beni culturali sia vietato dal D Lgs 42/2004».

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I comitati insistono: «Il dehor di piazzetta Plebiscito va rimosso»

IlPiacenza è in caricamento