rotate-mobile
Domenica, 1 Ottobre 2023
Sindacati

«I detenuti hanno i diritti garantiti, ma nessuno si indigna per le aggressioni agli agenti»

Carcere, nota congiunta delle associazioni sindacali di polizia penitenziaria

«È arrivato il momento di stabilire chi e con la polizia penitenziaria e chi no. E' particolarmente preziosa, in questo contesto, anche l'opera svolta quotidianamente dalle donne e dagli uomini della polizia penitenziaria. Ai detenuti ristretti nel carcere di Piacenza vengono assicurati tutti i diritti sanciti nelle circolari ministeriali, tra cui quelli di avere i blindi aperti tutti i giorni, i ventilatori in ogni cella, celle aperte durante la giornata con ore d'aria stabilite direttamente dal Dipartimento dell'amministrazione
penitenziaria, oltre a varie iniziative che la Direzione programma per i detenuti».

Così Gennaro Narducci, segretario regionale del sindacato di polizia penitenziaria Uspp, si fa portavoce della nota unitaria a firma anche delle altre organizzazioni di categoria: Sappe (Ciervo), OSAPP (Gallo), Sinappe (Inzitari) e Uil Pa (Flore).

«È vero che fa caldo ma il caldo è per tutti, anche per chi ci lavora. Vogliamo ricordare anche quanti ventilatori e televisori sono stati acquistati anche quest'anno, necessità dovuta anche al fatto che alcuni detenuti rompono i televisori e i ventilatori per futili motivi. Donne e uomini in divisa che rappresentano ogni giorno lo Stato nel difficile contesto penitenziario, spirito di abnegazione e soprattutto umanità. Con buona pace di alcuni garantisti a senso unico. Ci chiediamo chi si indignerà per le feroci aggressioni che avvengono tutti i giorni nelle carceri italiane ai danni del personale di polizia penitenziaria».

«In pochi si chiedono cosa accade nelle carceri dove negli ultimi mesi le aggressioni agli agenti ad opera dei detenuti sono state una ogni quattro giorni, e con ben 52 agenti costretti al ricovero in ospedale e a periodi lunghi di convalescenza. Purtroppo nessuno esprime almeno una generica solidarietà al personale, gli incidenti che avvengono in qualsiasi posto di lavoro sono, giustamente, denunciati dall'opinione pubblica, ma se un servitore dello Stato in carcere o in servizio per le strade cittadine subisce un'aggressione, passa per normalità. La verità è che i detenuti autori di aggressioni contano sull'immunità perché al massimo rischiano di essere trasferiti in un altro carcere».

«Ancora una volta registriamo come l'amministrazione penitenziaria e la politica siano lontani dai veri problemi del personale penitenziario, ad eccezione di rituali visite ed incontri in carcere. Per concludere, i Garanti non sono titolati a proporre cose che riguardano l'ordine e la sicurezza del carcere che sono demandate ad altre figure. Se non si smette di fare i "trattamentalisti" a spese della polizia penitenziaria, non escludiamo manifestazioni di protesta davanti all'istituto, con li coinvolgimento della cittadinanza che vorrà esprimerci solidarietà».
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«I detenuti hanno i diritti garantiti, ma nessuno si indigna per le aggressioni agli agenti»

IlPiacenza è in caricamento