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I Farnese, il loro patrimonio culturale nell'alto Lazio

Ne ha parlato al Circolo culturale Maria Luigia dal cavaliere Alessandro Malinverni, direttore del Museo Gazzola

Parte dell’ingente patrimonio storico-architettonico e paesaggistico lasciato nell’alto Lazio dai Farnese e le origini di questa famiglia, sono il tema di una conferenza svolta al Circolo culturale Maria Luigia dal cavaliere Alessandro Malinverni, direttore del Museo Gazzola. Per chi ha partecipato la conferenza è stata un'occasione per approfondire aspetti storico-artistici meno noti della famiglia alla quale la nostra città è tanto legata.

L’oratore ha intrattenuto i presenti illustrando le origini dei Farnese e le loro residenze nella Tuscia. Reduce da un viaggio organizzato con il Centro Studi e Valorizzazione delle Residenze Ducali di Parma e Piacenza, che dirige con Carlo Mambriani dell'Università di Parma, questa estate Malinverni ha potuto visitare con un nutrito gruppo di Piacentini e Parmigiani le roccaforti che i Farnese possedevano nell'alto Lazio, attorno al lago di Bolsena - dove si trovava il luogo di sepoltura dinastica.

Tanti sono i paesi che custodiscono ancora intatti questi manieri trasformati nel tempo in amene residenze, come Farnese, Latera, Gradoli, Ischia di Castro e Capodimonte. Durante la conferenza lo storico dell'arte ha mostrato fotografie molto suggestive di tali edifici, narrando le vicende dei loro illustri proprietari, tra i quali spiccano i due cardinali di nome Alessandro: Alessandro il Vecchio, destinato a divenire papa con il nome di Paolo III, e suo nipote, Alessandro il Giovane, noto come uno dei cardinali più ricchi e potenti della storia e per questo detto "Il gran cardinale".

Il mecenatismo artistico farnesiano è stato al centro della seconda parte dell'incontro presso il Circolo Maria Luigia. Poiché roccaforti non possiedono grandi testimonianze pittoriche, Malinverni si è soffermato sulle decorazioni di Caprarola, capolavoro del Manierismo maturo, promosse dal cardinale Alessandro. Nell'ultima parte della conferenza ha indagato il mecenatismo del nipote di quest'ultimo, il cardinale Odoardo, tra fine Cinquecento e inizi Seicento, ricordando la bella mostra da lui curata la scorsa primavera presso la Pinacoteca Stuard- Musei Civici di Parma. L'esposizione si intitolava "Il Pittore e il Cardinale. Annibale Carracci e Odoardo Farnese tra Roma e Camaldoli" e ha visto prestiti prestigiosi da Palazzo Pitti, dall'eremo di Camaldoli, dalla Fondazione Horak.

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