I lettori: «Vergognoso il silenzio di Asl e Comune sull’ex San Marco»
All’insensibilità della proprietà fa riscontro un interesse di persone del mondo della cultura piacentina
In questi ultimi mesi abbiamo segnalato più volte la situazione di degrado in cui versa il fabbricato ex Albergo San Marco, la cui proprietà (Asl e Comune), da anni ha scelto il progressivo grave abbandono al punto di generare situazione di precarietà tale da impedirne anche una breve visita a scopo documentativo «non essendoci le condizioni che possano garantire la incolumità».
All’insensibilità della proprietà fa riscontro un interesse culturale di persone del mondo della cultura Piacentina, in primis Italia Nostra che annovera il fabbricato tra i luoghi da salvare della sua “Lista Rossa” e del Comitato di cui fanno parte Stefano Pareti, Giuliana Biagiotti, Francesco Bussi, Pietro Chiappelloni, Domenico Ferrari Cesena, Carlo Loranzi, Marcello Spigaroli e William Xerra, e con loro un corposo numero di cittadini che come abbiamo riferito in precedenti occasioni, sono intervenuti sull’argomento. I due recenti articoli del dottor Roberto Laurenzano, presidente del Comitato Piacentino della Dante Alighieri, hanno stimolato ulteriori interventi che speriamo possano smuovere l’impassibile indifferenza mostrata dalla proprietà.
Scrive il professor Stefano Pronti.
«L’intervento di Roberto Laurenzano è competente e pertinente; coglie il miserando stato dell’edificio di aura verdiana specificamente piacentina e stigmatizza le responsabilità di due Soggetti pubblici che non si sono nemmeno incontrati anche solo per parlarne dopo 15 anni di abbandono e degrado, non dico per risolvere il caso. La cosa è disdicevole, se non vergognosa. Possibile che una città come Piacenza, nel cui territorio il sommo Verdi aveva deciso di vivere, trasferendosi da Busseto, appena dopo i successi di Nabucco, non riesca a cogliere l’opportunità di richiamare la sua immagine benefica su di sè dedicandogli una testimonianza concreta, l’unica nella città? Non ci vorrà una fortuna a sistemare il San Marco catastalmente e a programmare un riuso dignitoso, funzionale e redditizio? Non sembrano esistere giustificazioni per l’inerzia e l’incuria pluridecennali. Ma si può recuperare il tempo perduto, si può trovare un gruppo di esperti e di storici adatti a elaborare un progetto da sostenere e realizzare, riunire un Comitato Promotore; le risorse ci sono. Se Piacenza non ci riesce, si ripresenterebbe come una povera Cenerentola piagnucolosa e colpevole. Peccato, ma coraggio».
L’opinione di Giampietro Comolli.
«Complimenti al dottor Laurenzano per la riflessione sulla “riservatezza culturale” dei piacentini che si va ad aggiungere a tutte le altre “frenate” su tante cose perché tutto deve restare immutato e ogni tanto qualcuno può governare la città ma senza colpi di testa, mai dimenticando che non si può neanche “guardare” dentro i cortili altrui. Piacenza possiede meraviglie che altre città hanno negli ultimi 30-40 anni valorizzato. Nell’oltre un terzo di secolo, seppur con tutte le amministrazioni politiche possibili, abbiamo fatto solo rammendi, rattoppi…un po’ per mancanza di visione, un po’ per una indole DNA molto comune a chi non è uscito dal “guscio” e che per “spirito di conservazione” soggettivo ed individuale, si è sempre cercato di primeggiare nell’orto di casa o nel quartierino, ma mai andare contro il potere occasionale di turno per paura di emarginazioni! E’ emblematico vedere in prima pagina una foto, come breaknews, la “coda al solito caffè” senza cambiare location, oppure il solito libro scritto dal solito, come il voglio declamato ma il non posso reale, come lamentarsi della bassa frequenza e attrazione turistica senza un piano forte, come voler fare 50 cose male e non 3 fatte molto bene lungimiranti al di sopra di tutti, ma rispettose della migliore storia locale! Ne abbiamo parlato in modo chiaro, per citare l’ultima seduta, questa estate in pubblico in Sant’Ilario, del “Verdi dimenticato” avendo forse la prima scuola italiana o fra i primissimi Conservatori d’Europa in città, di un Verdi “piacentino” per scelta, non per imposizione. Va bene non tirare mai la giacca a nessuno per educazione riservata e soprattutto se noto, ma facendo così, dalla perdita della capitale del ducato Farnese, Piacenza ha sempre perso, rinunciato, dimenticato qualcosa a vantaggio degli altri emiliani. Non solo la enorme quantità di ricette e piatti diventati “pramsan” e una storia “creativa” del cibo tutta piacentina e non parmense, ma anche la Coppa senza che nessuno faccia tutela, i recenti anolini parmigiani dei ristoratori, fra poco anche la Malvasia di Candia e tanto altro. Ci sono tutti i fattori strategici perché il primo grande albergo stellato di Piacenza, il san Marco, diventi non solo la casa museale e artistica del maestro Verdi ma anche una “mostra” perenne di tutta la vita quotidiana del grande Maestro aperta al pubblico, anche per rivitalizzare il centro storico della città».
Gli interventi di altri lettori sull’argomento.
- In quasi tutte le città e, paesi d'Italia, che ho visto e girato per lavoro, la mia curiosità ha puntato sempre vedere antichità e cose nuove, in mano alle istituzioni e lasciate andare in rovina. Abbiamo una bella città antica e, ad esempio una periferia anonima. Le amministrazioni comunali, partendo dal dopo guerra, hanno fatto i loro "piani di sviluppo della città con Piani regolatori caotici e irrazionali creando situazioni irrimediabili. I botanici hanno scelto piante che non andavano bene: adesso occupano tutto lo spazio del marciapiede. Vogliamo sperare interventi funzionali all’ex Albergo S. Marco? Quando in un paio di scarpe ci stanno i piedi di due “Enti" non si va da nessuna parte, però Spes Ultima Dea..
- Interessante lo stimolo del dottor Laurenzano a intraprendere un progetto culturale per la città nel cui ambito: occorre focalizzare l'attenzione sull'ex Albergo San Marco per una ristrutturazione storico culturale nel nome del Maestro Verdi.
- Concordo pienamente sul pensiero di Laurenzano specialmente sulla non presa di posizione delle autorità proprietarie dell'immobile. Consideratimi presente per appoggiare altre azioni che possano "smuovere" l’attuale incresciosa situazione.
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Il nostro dossier
prologo : https://www.ilpiacenza.it/cronaca/l-idea-un-museo-dedicato-a-verdi-nell-albergo-san-marco.html
1 - https://www.ilpiacenza.it/attualita/l-ex-hotel-san-marco-tra-i-45-luoghi-da-salvare-per-italia-nostra.html
2 - https://www.ilpiacenza.it/attualita/sos-per-l-ex-hotel-san-marco-pronti-qui-un-museo-verdiano.html
3 - https://www.ilpiacenza.it/attualita/ex-hotel-san-marco-comolli-sogno-una-inaugurazione-del-nuovo-spazio-verdi-vita-epoca-del-maestro.html
4 - https://www.ilpiacenza.it/attualita/nell-ex-albergo-san-marco-l-arte-del-ferro-battuto-mostra-di-essere-all-altezza-della-tradizione-piacentina.html
5 - https://www.ilpiacenza.it/attualita/ex-albergo-san-marco-ecco-come-si-presenta-all-interno-oggi.html
6- https://www.ilpiacenza.it/attualita/rinnovato-appello-di-italia-nostra-per-una-destinazione-museale-dell-ex-albergo-san-marco.html
7. https://www.ilpiacenza.it/blog/piacenza-foto-d-autore/niente-a-piacenza-ricorda-il-maestro-giuseppe-verdi-mentre-il-san-marco-rimane-cosi.html
8 - https://www.ilpiacenza.it/attualita/la-valorizzazione-culturale-di-piacenza-citta-in-grado-di-offrire-ma-che-non-lo-fa.html
9 - https://www.ilpiacenza.it/attualita/ex-hotel-san-marco-esempio-di-una-citta-che-pare-voglia-essere-ignorata.html