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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I meccanismi dell’ansia e i rimedi per tenerla controllata: se ne parla alla Dante

L’ansia: che cos’è, da dove viene, come si affronta. Lo ha spiegato il dottor Adriano Vignola, neurologo e psichiatra, in una conferenza proposta dalla società “Dante Alighieri” e dalla “Famiglia Piasinteina”, che ha registrato il tutto esaurito

L’ansia: che cos’è, da dove viene, come si affronta. Lo ha spiegato il dottor Adriano Vignola, neurologo e psichiatra, in una conferenza proposta dalla società “Dante Alighieri” e dalla “Famiglia Piasinteina”, che ha registrato il tutto esaurito. Tra i presenti il dottor Carlo Segalini in rappresentanza del sindaco di Piacenza, il Comandante del 2° Regg.to “Pontieri”, colonnello Salvatore També e il generale Giuseppe Oddo.

Con logica e chiarezza il dottor Vignola ha spiegato che l’ansia - stato emotivo generante timori, senso di pericolo, interiore eccitazione non legati ad una “realtà” giustificante -  «non costituisce particolare problema quando tale status resti in limiti adeguati,  è invece da non sottovalutare ove superi la soglia dell’ ordinarietà», divenendo patologica. In questo caso si hanno delle “fratture” di natura psicologica impedienti una serena lucidità quando il pensiero si avventuri per ambiti sconosciuti, sicché scatta nella corteccia cerebrale un meccanismo che pone in atto reazioni che superano l’evento e che finiscono per stimolare anche organi interni. Prolungandosi tale situazione anche il sistema immunitario perde energie e si diviene esposti a mali fisici e psicosomatici (difficoltà respiratorie, disturbi gastrici, forti tensioni), talora geneticamente agevolati, ma talaltra solo emotivamente sollecitati. In questi casi lo psicofarmaco occasionale non è sufficiente, ma occorre un aiuto più profondo.

Vari sono i tipi di ansia: l’ansia reattiva (per un evento luttuoso, prima o poi essa in genere viene dominata), ansie fobiche (paura aprioristica di insetti, ragni, cani), addirittura condizionanti la vita di chi ne soffra; ci sono le crisi di panico, che portano ad un vero e proprio blocco fisio-psichico-mentale con terrori ingiustificati di fronte a inesistenti motivi. Infine ci sono poi le ossessioni, cioè il compimento di un gesto o di un’azione che, se in età infantile, peraltro spesso per gioco (chi non ha mai effettuato salti di mattonelle o di “fughe” di selciati da bambino?) non è un disturbo, se reiterato da adulti diventa maniacale e patologico.

Per non dire dell’isterismo, reazione psico-fisica eclatante (mutismo, svenimento, minacce di suicidio) non simulata da parte del soggetto, ma il più delle volte espressione di un tentativo di ricerca di comunicazione che non si riceve e di considerazione.

Quali le cause? La genetica, un’educazione non sempre ben esercitata verso il figlio o non serenamente assorbita nel suo inconscio, ambienti mal percepiti, timori, disagi, compositi, stati depressivi, situazioni complesse che per essere risolte richiedono  ausili professionali: da parte del medico sarà indispensabile conoscere la esatta tipologia del disturbo, onde attuare una terapia adeguata.

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