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I piacentini Viapiano e Devoti alle celebrazioni per i 50 anni dell’alloro nella pallavolo alle Universiadi

Fra gli artefici di quella vittoria il bettolese Carlo Devoti cresciuto “pallavolisticamente” prima nel cortile della Parrocchia Corpus Domini e poi nei Vigili del Fuoco Gobbi di Piacenza. Fra gli ospiti della giornata, oltre a Devoti, l'azzurra piacentina Paola Viapiano

Una medaglia d’oro guadagnata cinquant'anni fa alle Universiadi Torino70, quando la pallavolo italiana era una cenerentola nel panorama internazionale. Come abbiamo annunciato nel precedente articolo https://www.ilpiacenza.it/attualita/cinquant-anni-fa-la-prima-vittoria-del-volley-azzurro-in-campo-c-era-anche-il-bettolese-carlo-devoti.html, Parma ha celebrato i Cinquant’anni della prima vittoria del volley azzurro alle Universiadi Torino 70, l’evento che segnò l’esaltante affermazione della squadra italiana di pallavolo, “la Nazionale dei Dottori", in quanto tutti i giocatori erano stati studenti universitari poi laureatisi. Fra gli artefici di questa vittoria il bettolese Carlo Devoti cresciuto “pallavolisticamente” prima nel cortile della Parrocchia Corpus Domini e poi nei Vigili del Fuoco Gobbi di Piacenza. Fra gli ospiti della giornata, oltre a Devoti, la piacentina Paola Viapiano, tante volte azzurra insieme alle amiche della squadra nazionale in cui aveva giocato (nella foto con 4 persone: Guendalina Buffon, Gianni Lanfranco, Barbara Valsesia, Paola Viapiano).

La festa a Parma è iniziata nel Giardino dell’Università dove gli ospiti sono stati accolti dal Rettore Prof. Paolo Andrei che ha evidenziato lo stretto legame che deve unire corpo e mente al fine di formare giovani capaci di affrontare ben attrezzati un futuro sempre più difficile. Dopo la foto di rito, il gruppo dei pallavolisti è stato ricevuto in Consiglio Comunale dal Presidente Alessandro Tassi Carboni e dal Vicesindaco e Assessore allo Sport Marco Bosi che insieme alle altre autorità fra cui il Presidente Fipav Bruno Cattaneo, il Presidente degli Azzurri d'Italia l'Olimpionico Stefano Mei ed il Presidente dell'Accademia Maestri dello Sport Gianfranco Carabelli, hanno ribadito l'attualità della pratica sportiva anche in questi tempi segnati dall’emergenza epidemica.  

Il Covid 19 non ha fermato l’entusiasmo degli organizzatori i quali hanno evidenziato come ripercorrere il Credo Sportivo, raccogliendo gran parte di quel materiale che raccontava quel lieto avvenimento di mezzo secolo fa, sia servito ad evidenziare lo spirito che animò quella vittoria; spirito olimpico che i protagonisti presenti alla celebrazione desiderano ricordare oggi e tramandare alle future generazioni. In particolare: la soddisfazione, la gioia di essere saliti per la prima volta sullo scalino più alto del podio sopra le squadre dell'Unione Sovietica, Corea del Sud, Giappone, Cecoslovacchia, che sino ad allora sembravano irraggiungibili e la consapevolezza che alla base di tale risultato ci fosse una grande dedizione offerta da coloro che ci avevano preceduto e a cui va il merito di aver costruito le fondamenta della pallavolo italiana. Per questa ragione è stato consegnato l’ideale testimone ad un gruppo di giovani che questa estate hanno partecipato al Centro Estivo di Berceto praticando la pallavolo. Sarà questo il segno di una bella Storia che continua coerentemente al moto Olimpico Citius, Altius, Fortius. Una bella festa il cui unico vero dispiacere è quello di non avere avuto la presenza di due artefici di quella vittoria: Mario Mattioli, deceduto da tempo ed Andrea Nannini impossibilitato ad essere presente per motivi di salute.

di rigore-5

Devoti premiato dal presidente Cattaneo-2

Universiadi-2

la mostra fotografica dell' avvenimento-2

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