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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Il 21 marzo è la Giornata mondiale della poesia

Istituita dall'Unesco nel 1999, la Giornata Mondiale della Poesia si celebra ogni anno il 21 marzo, il primo giorno di Primavera

Istituita dall'Unesco nel 1999, la Giornata Mondiale della Poesia si celebra ogni anno il 21 marzo, il primo giorno di Primavera. La poesia è stata definita in modi diversi, e con tanti significati; è in grado di andare oltre i confini, le lingue, superare le differenze sociali, portando con sé un ideale di bellezza infinita, globale. Attraverso la universalità dei versi si può trasmettere  un messaggio di pace, di scambio interculturale, di dialogo tra i popoli. La Poesia è sempre più di attualità poiché rappresenta il massimo della speranza, dell'amore dell'uomo verso il mondo. Ci ricorda che non esistono barriere tra gli uomini, quando i cuori battono per uno stesso ideale.

Con la celebrazione della Giornata Internazionale, l'Unesco sottolinea il potere della poesia di catturare lo spirito creativo della mente umana e il suo essere una forma di espressione artistica fondamentale che permette alla nostra società di riconquistare e affermare la propria identità.

"Sono nata il 21 a primavera"

E’ questa una significativa e toccante poesia della celebre Alda Merini. La poetessa nasce a Milano nel 1931, da una famiglia modesta, di indole irrequieta stravagante, dopo le scuole superiori si dedicò allo studio del pianoforte. Fu scoperta giovanissima da Giacinto Spagnoletti, frequentò Salvatore Quasimodo, Luciano Erba, Davide Turoldo e altri massimi esponenti della cultura. Nel 1953 sposa Ettore Carniti e dopo la sua morte si unisce nel 1982 al poeta Michele Pierri, trasferendosi a Taranto, ma tre anni dopo ritorna a Milano. Ha avuto quattro figlie. Alda è illuminata da ricorrenti deliri metaforici che incidono mirabilmente sulla sua ispirazione poetica, ma che la conducono verso l'internamento in case di cura. La sua lirica è stata descritta come una delirante illuminazione, un seme che penetra nel tessuto sociale da cui nascono fiori di armoniche forme, ma con profumi e colori sconvolgenti, rivelatori di molteplici affanni della esistenza. Muore il 1 novembre, 2009 sempre a Milano. Riceve diversi importanti premi letterari. Numerose sono le sue pubblicazioni, sia di poesia che in prosa.

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

Una esistenza tormentata, tra lucidità e follia, la sua scrittura vive attraverso una visione metaforica ed ermetica dell'esistenza. La follia è spesso fatta di incoscienza, di sensi di colpa, di difficoltà nell'accettare le conseguenze della propria debolezza. Essere genio tra i folli, sensibile tra le umiliazioni più inenarrabili, incredibilmente forte nelle proprie fragilità.

Il riferimento naturale alle "zolle" che aprendosi introducono una nuova stagione fatta di risvegli e piccoli squilibri, è metafora del cambiamento radicale che subì la sua vita dopo la reclusione nell'ospedale psichiatrico. Fu una lite d'amore ad alienarla dalla sua normalità, un amore che imparò a coltivare sotto altre forme, forse proprio attraverso la visione poetica ed eterea della realtà.

La natura che muta e ferisce, unito alla figura mitologica di Proserpina che piange vedendo piovere sulle erbe, anch'essa ignara delle ragioni di quella tempesta che infiamma gli animi (Proserpina era figlia di Cerere, rapita da Plutone re dell'Ade mentre coglieva i fiori sulle rive del lago Pergusa a Enna e trascinata da quattro cavalli neri, ne divenne la sposa e fu regina degli Inferi). Un pianto che è anche preghiera, speranza, la stessa che la Merini continua ad inseguire nei suoi istanti di preziosa lucidità artistica ed umana. Una vita che avrebbe annientato chiunque, ma che ella ha saputo trasformare in qualcosa di speciale ed immortale riuscendo ad obliare il ricordo  del dolore e della sofferenza inumane dell'internamento, trasformando i fantasmi della mente in lucidi componimenti intrisi di amare verità.

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